Sicuro

In questa area di INGENIO sono raccolte le pubblicazioni, gli approfondimenti, le news riguardanti il tema della sicurezza, che tecnicamente può riguardare molti ambiti:

  • sicurezza strutturale e sismica,
  • sicurezza al fuoco,
  • sicurezza impiantistica,
  • sicurezza del lavoro.

Parole chiave dell’area saranno oltre sicurezza il rischio, la vulnerabilità, il pericolo, la prevenzione, la protezione.

Sul Tema

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Protezione civile e Sicurezza dei volontari: i criteri di massima per le attività formative

Protezione civile e Sicurezza dei volontari: i criteri di massima per le attività formative 11 dicembre 2012 Il documento attua il Decreto del Capo Dipartimento del 12 gennaio 2012 Il Dipartimento della Protezione Civile, di concerto con le Regioni e le Province Autonome, le Organizzazioni di Volontariato della Consulta Nazionale, la Croce Rossa Italiana e il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ha provveduto alla stesura di un documento che delinea i “Criteri di massima per la definizione degli standard minimi per lo svolgimento delle attività formative in materia di sicurezza”. Il documento attua il Decreto del Capo Dipartimento del 12 gennaio 2012 - pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 6 aprile 2012 - condividendo gli indirizzi comuni per lo svolgimento delle attività di formazione, informazione e addestramento dei volontari delle Organizzazioni di Volontariato di Protezione Civile, della Croce Rossa Italiana e del Soccorso Alpino e Speleologico. Il Decreto del Capo Dipartimento del 12 gennaio 2012 completa il quadro normativo sulle disposizioni in materia di sicurezza contenute nel decreto legislativo n. 81/2008 e nel decreto interministeriale di attuazione del 13 aprile 2011. Il documento che definisce i criteri di massima per le attività di formazione, informazione e addestramento dei volontari ha recepito le specifiche esigenze formative evidenziate dalle Organizzazioni di Volontariato della Consulta Nazionale, dalla Croce Rossa Italiana e dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico per ciò che riguarda l’organizzazione e la gestione dei progetti formativi, e dalle Regioni, per quanto riguarda la disciplina concorrente in materia di formazione. Anche per i volontari di protezione civile - così come per i cittadini che vengono soccorsi e assistiti - le attività formative, informative e di addestramento rappresentano il principale presidio a tutela della sicurezza. Dal 6 aprile 2012, data di entrata in vigore delle disposizioni attuative del Decreto Interministeriale del 13 aprile 2011, tutte le attività formative, informative e di addestramento per il volontariato di protezione civile devono prevedere uno specifico spazio dedicato alle tematiche della sicurezza. Il documento integrale: “Criteri di massima per la definizione degli standard minimi per lo svolgimento delle attività formative in materia di sicurezza”(41 Kb). Per maggiori approfondimenti sul tema della sicurezza dei volontari consultare il dossier “Il percorso della sicurezza per i volontari di protezione civile".

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Software Strutturali

Harpaceas presenta il software Paratie Plus 2012

Con la versione 2012 rilasciata oggi, Paratie Plus si conferma ancora di più il punto di riferimento tra i software dedicati alla...

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Proposta: 8 PER MILLE per MESSA in SICUREZZA delle Scuole

Proposta: 8 PER MILLE per MESSA in SICUREZZA delle Scuole “Le scuole sono assieme agli ospedali gli edifici pubblici che dovrebbero offrire le maggiori garanzie di sicurezza, perché accolgono il nostro bene più prezioso: il nostro futuro. La protezione Civile, ha accertato nei mesi scorsi che in Italia 27.920 edifici scolastici sono in aree ad elevato rischio sismico, e la stessa aveva stimato che sarebbero serviti almeno 13 miliardi di euro per metterle a norma. Per la prima volta fu anche valutata la quantità delle risorse indispensabili per fronteggiare l'annoso problema che, sebbene “difficilmente sostenibile” nel breve termine, avrebbe dovuto rappresentare l'orizzonte entro cui impostare le successive politiche di bilancio. Sono soddisfatto che oggi grazie ad una risoluzione sottoscritta in maniera bipartisan da numerosi parlamentari di tutti i gruppi, questo inderogabile obbligo di sicurezza trovi strumenti e risorse per essere attuato”. A dichiararlo è il Presidente della Commissione Ambiente, Angelo Alessandri, che insieme all' on. Simonetta Rubinato e ad altri 14 parlamentari hanno presentato una risoluzione che impegna il Governo a valutare la necessità di intraprendere iniziative volte a far sì che “la quota dell’otto per mille di competenza statale di cui alla legge 20 maggio 1985, n.222 possa essere utilizzata prioritariamente per finanziare interventi di messa in sicurezza delle scuole (ovvero, quando risultasse necessario, alla loro delocalizzazione o demolizione e ricostruzione) ed in particolare a porre gli edifici scolastici in condizioni di totale sicurezza statica e sismica, utilizzando le migliori tecnologie antisismiche ed in tale ambito sensibilizzando gli enti richiedenti affinché diano precedenza a richieste di finanziamento che prevedano tali obiettivi già con le istanze che dovranno trasmettere entro il prossimo marzo 2013”. “Con la richiesta che abbiamo proposto al Governo, di far utilizzare la quota dell'8 per mille per effettuare interventi di messa in sicurezza strutturale degli edifici che ospitano le nostre scuole - spiegano l’on. Alessandri e l’on. Rubinato – cerchiamo di rendere disponibili le necessarie risorse finanziarie, altrimenti non disponibili nel Bilancio dello Stato, per far eseguire quegli interventi strutturali che si rendono necessari per garantire la sicurezza delle scuole e fare in modo che non si verifichino più casi tragici come quelli di San Giuliano di Puglia, della scuola dello studente dell'Aquila e quello avvenuto 4 anni orsono a Rivoli dove a causa del crollo del controsoffitto dell’aula del Liceo Darwin morì il giovane Vito Scafidi . Crediamo anche - concludono i due deputati - di aver dato una risposta concreta alla mobilitazione nazionale "A scuola non si deve morire, si deve crescere!", lanciata da Benvenuti in Italia che chiedeva di rendere legge la possibilità di destinare l'8 per mille all'edilizia scolastica”.

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On line il dossier sull’esercitazione Basilicata 2012 della Protezione Civile

On line il dossier sull’esercitazione Basilicata 2012 10 dicembre 2012 Oggi a Potenza la conferenza stampa di presentazione delle attività che si svolgeranno il 14 e 15 dicembre Si è svolta oggi a Potenza, nella sala Verrastro del palazzo della Giunta regionale la conferenza stampa sull’esercitazione Basilicata 2012, in programma per i prossimi 14 e 15 dicembre. L’esercitazione è organizzata dal Dipartimento della Protezione Civile con la Regione Basilicata e in collaborazione con le prefetture, le province, i comuni e le strutture operative territoriali e nazionali, interesserà anche le confinanti province di Salerno e Cosenza. Basilicata 2012 rientra nell’ambito della pianificazione nazionale sul rischio sismico, avviata dal Dipartimento nel 2010, che ha l’obiettivo di individuare una strategia efficace di impiego delle componenti e delle strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile in caso di emergenza di rilevanza nazionale. Pubblichiamo su questo sito il dossier relativo all’esercitazione, che dettaglia gli obiettivi, lo scenario di riferimento per l’evento sismico simulato, l’attività svolta dai gruppi di lavoro, le attività formative, le iniziative nelle scuole e i partecipanti. Il dossier sarà arricchito nei prossimi giorni con notizie e foto relative ai momenti più significativi di Basilicata 2012.

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Siglato un Protocollo tra OGS e ReLUIS

Siglato un Protocollo tra OGS e ReLUIS A Potenza, lo scorso 23 novembre, nel corso dell’Incontro su “Previsione, Prevenzione, Comunicazione del Rischio Sismico” tenutosi nell’ambito del Convegno del Gruppo Nazionale di Geofisica della Terra Solida è stato siglato il protocollo tra OGS (Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale) e ReLUIS alla presenza del Presidente del OGS Maria Cristina Pedicchio e del Presidente del Consorzio ReLUIS Gaetano Manfredi. Il protocollo impegna le due strutture ad una collaborazione su temi riguardanti la conoscenza, la comunicazione e la mitigazione del rischio sismico. In particolare, l'accordo prevede programmi che riguardano: - Ricerche nel campo della pericolosità sismica e della risposta sismica locale; - Mutuo supporto in interventi a sostegno della Protezione Civile a seguito di eventi sismici; - Corsi di formazione a professionisti e tecnici della pubblica amministrazione; - Realizzazione di progetti di ricerca comuni nell’ambito di programmi di ricerca nazionali ed internazionali.

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Cassazione: è il Comune che è responsabile della qualità delle strade

Strade, responsabilità da custodia del comune di Luca Palladini. Il Comune, in quanto garante dello stato di manutenzione delle strade, è tenuto a risarcire il danno subìto dal cittadino che inciampa in una buca del manto stradale, purché non sia dimostrato che il dissesto si è manifestato in modo improvviso e imprevedibile ovvero se il sinistrato abbia tenuto una condotta imprudente. Ad affermarlo è stata la terza sezione civile della Cassazione con la sentenza n. 19154 depositata il 6 novembre 2012. Attraverso questo provvedimento, il Supremo Collegio si è posto in controtendenza rispetto alle conclusioni dei giudici di merito che avevano rigettato, invece, la domanda attorea attraverso la quale si chiedeva ai magistrati che l’Ente locale venisse condannato al risarcimento dei danni subiti a causa dalle cattive condizioni della strada. Invero, Piazza Cavour ha ricordato che «la responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia (quale la strada per l’Amministrazione comunale, nda) prescinde dall’accertamento del carattere colposo dell’attività o del comportamento del» Comune poiché di natura oggettiva rilevando, appunto, la sola dimostrazione del nesso eziologico tra cosa ed evento. Ovviamente, continuano gli Ermellini, tale responsabilità (oggettiva) sussiste purché non intervenga un evento del tutto fortuito che si verifica nei seguenti casi: «quando il dissesto si manifesta in modo del tutto improvviso e imprevedibile, per cui l’attività di controllo e la diligenza dell’ente non garantiscono un tempestivo intervento oppure quando il danneggiato sia stato particolarmente disattento e imprudente». Di conseguenza, conclude la Cassazione, sotto il profilo dell’onere della prova l’attore sarà tenuto alla sola dimostrazione dell’evento dannoso e del nesso di causalità e, dunque, all’Ente è applicabile la disciplina di cui all’art. 2051 c.c. Il giudice del rinvio del provvedimento cassato dovrà, quindi, decidere utilizzando gli elementi di diritto offerti dal giudice di legittimità.

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Building Information Modeling: controllo e qualità del progetto

“Building Information Modeling: controllo e qualità del progetto”: Giornata di approfondimento incentrata sulle potenzialità offerte dalla progettazione “BIM Oriented”

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“Terremoti d’Italia” e “Terremoto – Io non rischio” al Salone della Giustizia a Roma

IV° Salone della Giustizia di Roma: il Dipartimento della Protezione Civile promuove la mostra itinerante “Terremoti d’Italia” e la campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico “Terremoto - Io non rischio”.

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Terremoto? Colpa dei numi!

“A ciò seguire immantinente accinti, / ruiniamo la porta, apriam le mura, / adattiamo al cavallo ordigni e travi, / e ruote e curri...

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SISMA in EMILIA: presentato un primo bilancio a sei mesi dalle scosse

Terremoto, presentato un primo bilancio a sei mesi dalle scosse Il presidente Errani: "Dalla tragedia usciremo più forti". Annunciate nuove ordinanze per finanziare la ricostruzione In sintesi Il presidente della Regione e commissario delegato Vasco Errani, insieme al sottosegretario Bertelli e agli assessori Gazzolo, Peri e Muzzarelli, hanno incontrato, a Bologna, i sindaci dei territori colpiti dal sisma. Errani ha tracciato un primo completo bilancio degli interventi realizzati, dei programmi e delle prospettive. Durante l’incontro è stato anche comunicato che sono stati liquidati 21 milioni di euro per 9.692 famiglie che stanno utilizzando il Cas. Nei prossimi giorni sarà emanata un’ordinanza per l’assegnazione dei contributi per i cosiddetti immobili classificati ‘E pesanti’. Tutte le informazioni sul sito Dopo il terremoto. 27.11.2012 "Finita la ricostruzione, ci presenteremo al mondo meglio di prima. Da una grande tragedia, un'occasione per una grande qualificazione dal punto di vista sismico, ambientale, energetico, della ricerca, della produzione e del lavoro". Lo ha affermato il presidente della Regione Emilia-Romagna e Commissario delegato alla ricostruzione, Vasco Errani che, a sei mesi dal terremoto, ha tracciato un primo completo bilancio degli interventi realizzati, dei programmi e delle prospettive. Lo ha fatto oggi pomeriggio a Bologna – dopo aver incontrato i sindaci dei territori colpiti dal sisma – insieme al sottosegretario alla Presidenza della Regione Alfredo Bertelli e agli assessori regionali Paola Gazzolo (Protezione civile), Alfredo Peri (Programmazione territoriale) e Gian Carlo Muzzarelli (Attività produttive). "Che siamo fuori dalla fase di emergenza mi sembra un fatto oggettivo. Ora occorre accelerare sulla ricostruzione poiché la crescita di questo territorio è fondamentale per sostenere la ripresa economica dell’intero Paese", ha aggiunto il presidente Errani. Durante l’incontro è stato anche comunicato che sono stati liquidati in mattinata 21 milioni di euro per 9692 famiglie che stanno utilizzando il Cas, contributo per l’autonoma sistemazione, e che entro la metà di dicembre sarà ultimato il piano per il completamento definitivo delle opere provvisionali nei Comuni colpiti dal sisma. Il presidente Errani ha anche annunciato che nei prossimi giorni sarà emanata un’ordinanza per l’assegnazione dei contributi per edifici e unità immobiliari a uso abitativo che abbiano subito gravi danni, i cosiddetti immobili classificati ‘E pesanti’. Tra le prossime ordinanze anche quella relativa all’assegnazione dei prefabbricati abitativi rimovibili sia per gli ambiti urbani (poco meno di 800) che rurali (circa 170).

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Intervista a Arto Kiviniemi, Head of Design Directorate in the University of Salford - BIM

Ingenio intervista Arto Kiviniemi, Head of Design Directorate in the University of Salford, sul tema del BIM

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Sismica

Soluzioni antisismiche Edilmatic per la prefabbricazione

Le caratteristiche prestazionali dei nuovi dispositivi Edilmatic che consentono di risolvere le carenze strutturali degli edifici prefabbricati

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Progettazione

INGENIO n.7

 

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ReLUIS al IV Salone di Giustizia alla FIera di Roma

ReLUIS al IV Salone di Giustizia ReLUIS partecipa, in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile, al IV Salone della Giustizia in programma a Roma dal 29 novembre al 1° dicembre. Il Salone ospita due importanti iniziative promosse dal DPC per diffondere la cultura della prevenzione del rischio sismico: la mostra itinerante "Terremoti d'Italia" e la campagna nazionale per la riduzione del rischio sismico "Terremoto - Io non rischio". In particolare per la seconda iniziativa Reluis è stato ed è fortemente impegnato con attività di divulgazione che si sono svolte nel 2011 in oltre 100 piazze italiane (per dettagli www.iononrischio.it). Alcuni poster presenti nel Salone illustreranno sinteticamente le principali attività svolte da Reluis nell'ambito dei progetti ReLUIS-DPC e durante i recenti terremoti in Abruzzo del 2009 e in Emilia Romagna del 2012. Ulteriori dettagli sono presenti sul sito del DPC (www.protezionecivile.gov.it, sezione News).

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DVR PROCEDURE STANDARDIZZATE: Interpello del Ministero del Lavoro

DVR PROCEDURE STANDARDIZZATE: Interpello del Ministero del Lavoro FONTE: http://www.checklistsicurezza.it/ Il Ministero del Lavoro ha dato risposta ad un interpello della CNA sul Documento di Valutazione dei Rischi con procedure standardizzate (DVR-PS), in cui quest’ultima chiedeva in merito all’obbligatorietà delle imprese con meno di 10 addetti di utilizzare il modello previsto dall’articolo 29 del TUS e recentemente approvato alla Conferenza Stato Regioni o se, invece, era possibile adottare il modello tradizionale di DVR, ossia quello previsto dall’articolo 28 sempre del TUS. Il ministero ha chiarito che sono valide entrambe le opzioni e che il DVR-PS è una scelta di semplificazione solo per le imprese a basso rischio. http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/D34D04F2-C7B5-4BD7-B453-19A9161715EA/0/Interpello72012.pdf

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Approvazione dei piani di emergenza comunali: un punto di situazione

Approvazione dei piani di emergenza comunali: un punto di situazione 23 novembre 2012 Solo cinque Regioni hanno inviato i dati relativi ai Comuni La legge n. 100 del 12 luglio 2012 prevede che entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento i Comuni procedano ad approvare il piano di emergenza comunale, redatto secondo i criteri e le modalità riportate nelle indicazioni operative del Dipartimento della Protezione Civile e delle Giunte regionali. Il piano di emergenza rappresenta un indispensabile strumento per la prevenzione dei rischi e pertanto il Dipartimento intende monitorare con attenzione, attraverso le Regioni e le Province Autonome, l’attività di realizzazione e di aggiornamento dei piani da parte dei Comuni. Lo scorso 12 ottobre è stata quindi inviata una nota alle Regioni e alle Province Autonome chiedendo una prima ricognizione finalizzata a conoscere quanti e quali Comuni italiani hanno un piano di emergenza. In una fase immediatamente successiva, tramite le stesse Regioni e Province Autonome, saranno raccolte le informazioni sugli anni di elaborazione e aggiornamento dei piani, sugli scenari di rischio presi in considerazione, sulla rispondenza alle linee guida regionali e sulle modalità di informazione ai cittadini. Ad oggi hanno risposto soltanto cinque regioni. Nel dettaglio, la Regione Puglia e la Regione Emilia Romagna hanno indicato il numero e l’elenco dei Comuni che si sono dotati di un piano di emergenza. Sui 258 comuni pugliesi(18 Kb) 202 hanno il piano, mentre sono 266 i comuni emiliani(18 Kb) sui 348 totali che dispongono di questo strumento. Le Regioni Calabria, Sardegna e Veneto hanno fornito i soli dati relativi al numero dei Comuni e dovranno integrare le informazioni trasmettendone anche l’elenco. In particolare, in Veneto risultano 488 i comuni, sui 581 totali, che hanno realizzato il piano di emergenza, in Calabria sono 219 su 409 e, infine, in Sardegna 202 su 377. In totale, dunque, dei 1.973 comuni delle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Puglia, Sardegna e Veneto il 70%, pari a 1.377 comuni, dispone di un piano di emergenza. Il Dipartimento - sollecitando le amministrazioni regionali che ancora non hanno risposto - aggiornerà periodicamente sul sito lo stato di attuazione della pianificazione comunale di emergenza.

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SISMA in EMILIA: Oltre 7,6 milioni di euro per la messa in sicurezza di edifici pubblici

Oltre 7,6 milioni di euro per la messa in sicurezza di edifici pubblici Sono le risorse messe a disposizione dall'ordinanza n. 71 per le opere...

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Intervista a Elisabetta Gardini: una Protezione Civile Europea

Una Protezione Civile europea al servizio di tutti gli Stati. L'iniziativa parla anche italiano A tu per tu con l'europarlamentare Elisabetta Gardini, relatrice in Europa del disegno di legge per lanciare un "Meccanismo europeo di protezione civile" Lunedi 19 Novembre 2012 - Attualità - "Serve una forza di protezione civile coordinata a livello comunitario". Non ha dubbi l'onorevole Elisabetta Gardini, intervistata da Il Giornale della Protezione Civile.it. L'Europa è molto sensibile a questa tematica, la situazione è in continua evoluzione, e l'on. Gardini è stata nominata relatrice presso il Parlamento europeo di un progetto di legge chiamato "Meccanismo europeo di protezione civile", presentato dalla Commissione europea. Onorevole Gardini, in Europa ci sono già molte forze di Protezione Civile, anche ben organizzate. Perché allora la Commissione e il Parlamento stanno lavorando ad una legge per istituire e rendere operativo un meccanismo centrale di protezione civile? Sicuramente in Europa abbiamo realtà d'eccellenza per quanto riguarda la protezione civile, e l'Italia è una di queste. Il problema si pone quando accadono eventi naturali o catastrofi che vanno oltre le possibilità d'intervento dei singoli governi. In questo caso ci vuole un aiuto sovranazionale. Una sorta di "fratello maggiore", per le forze d'intervento dei piccoli Stati, che dia maggiori garanzie di collaborazione e condivisione delle forze. Questo è molto utile anche per le nazioni più piccole, che potrebbero trovarsi a fronteggiare emergenze più grandi di loro. Concretamente come sta procedendo l'iter di legge del quale Lei è relatrice in Europa? Innanzitutto devo dire che essere la "madrina" di un simile lavoro mi rende molto orgogliosa. Corona oltre un anno di lavoro. Le linee guida della proposta di legge sull'istituzione di una Protezione Civile europea sono state completate alla fine dell'anno scorso, in questo momento siamo alla fase più complessa, la sfida di convertire le linee guida generali in leggi pratiche. Il 28 novembre ci sarà su questo un voto molto importante in Commissione Ambiente. Spero che la base legislativa possa concludersi velocemente, con un percorso parlamentare rapido ed efficace. Non appena la cornice burocratica e amministrativa saranno completate si potrà iniziare il lavoro "sul campo". Come funzionerà la Protezione Civile Europea? I singoli Stati saranno ancora competenti per quanto riguarda le emergenze sul loro territorio o dovranno guardare sempre a Bruxelles? Assolutamente no! Gli Stati sono e saranno sempre liberi di intervenire come meglio credono sulle loro emergenze. Spetta a loro la valutazione su come intervenire, e considerare se le forze di cui dispongono siano sufficienti. Se invece vorranno un supporto per fronteggiare la catastrofe, parliamo di uomini, mezzi o anche solo competenze, potranno fare riferimento a un unico centro di coordinamento europeo di protezione civile, che attiverà tutte le risorse e gli aiuti. La Protezione Civile UE sarà quindi una sorta di fratello maggiore per le singole realtà nazionali, che potranno sempre contare su un aiuto. Ma ribadisco, ognuno resta padrone in casa propria, l'Europa non interverrà senza una specifica richiesta di un governo. Quali realtà sono coinvolte nel progetto? Fanno parte del Meccanismo Europeo di Protezione Civile i 27 Paesi membri dell'Unione Europea, i 3 Paesi appartenenti all'Area Economica Europea, Norvegia, Islanda e Liechtenstein e la Croazia. La Protezione civile è incardinata nella Direzione Generale Aiuti Umanitari e Protezione Civile (ECHO) della Commissione europea ed è composta da due unità: Protezione civile - Risposta ai Disastri e Protezione civile - Prevenzione e Preparazione. Che competenze avrà la Protezione Civile Europea? Il campo d'azione è particolarmente vasto. La volontà è quella di garantire maggiore sicurezza per i cittadini dell'Europa, aiutando i singoli governi. Ma il progetto è complesso e coinvolge anche alcuni aspetti economici e di gestione delle risorse. Un esempio pratico: la flotta di Canadair per fronteggiare gli incendi. E' molto costosa, e spesso durante l'anno resta ferma, in carico ai singoli Stati. E' utile invece che sia gestita dall'Europa, usandola di volta in volta nei territori dell'Unione dove è necessaria, abbattendo i costi. Tutto questo lavoro si affianca ai canonici campi d'intervento della Protezione Civile: catastrofi ed eventi naturali, ma non dimentichiamoci anche il terrorismo e il rischio industriale. Avete previsto un piano di formazione? Sì certo, la formazione è molto importante. Premetto che l'Italia dal 2009 è entrata a far parte del network dei centri europei di formazione di protezione civile. L'iniziativa ha dato vita al Joint Italian Civil Protection Training centre, costituito dal Dipartimento della Protezione Civile, la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, capofila del progetto, e il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile. La nuova legge sulla Protezione Civile Europea prevede dei Corsi di formazione, per formare gli esperti che potranno partecipare agli interventi di assistenza del Meccanismo europeo di protezione civile sia in Europa che in Paesi terzi. Poi ci sono anche le esercitazioni che vengono organizzate a livello comunitario, per testare la cooperazione e l'efficienza nella gestione delle operazioni di soccorso delle squadre dei Paesi partecipanti. Durante lo svolgimento delle esercitazioni vengono valutate l'efficacia e la validità di un modello di intervento per fronteggiare un'emergenza grave, i piani, le procedure decisionali e la gestione dell'informazione. Per finire... com'è la situazione della Protezione Civile italiana vista dall'Europa? Il nostro sistema di protezione civile è un riferimento, non sono in Europa, ma a livello mondiale. Ci tengo a porre l'accento sugli elogi alla Protezione Civile italiana espressi in più di un'occasione dal Commissario agli aiuti umanitari Georgieva. Attenzione dunque ad amplificare determinate polemiche sul lavoro della nostra Protezione Civile che rischiano di rovinare, a livello europeo, un'immagine frutto di anni di duro lavoro.

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Dal 27 novembre 2012 in vigore la nuova modulistica per la Prevenzione Incendi

Come previsto dal decreto del Ministero dell'Interno 7 agosto 2012 recante "Disposizioni relative alle modalità di presentazione delle...

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Aggiornate le Linee di indirizzo RELUIS per edifici industriali in zona sismica

Nell'area relativa al terremoto dell'Emilia Romagna è possibile scaricare la versione aggiornata del documento Linee di indirizzo per...

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PROTEZIONE CIVILE: il punto sulla pianificazione nazionale sul rischio sismico

PROTEZIONE CIVILE: il punto sulla pianificazione nazionale sul rischio sismico Pianificazione nazionale sul rischio sismico. Si è tenuto il...

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La prevenzione come strategia contro il terremoto

Un gruppo di deputati, guidati da Benamati e Lolli, ha recentemente presentato una proposta di legge per un “Piano antisismico nazionale“

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ISSO scrive a Napolitano: ma chi è ISSO ?

Gli scienziati aderenti all'ISSO hanno scritto una lettera al Presidente della Repubblica dichiarandosi invece favorevoli alla sentenza sulla Commissione Grandi Rischi

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CTE: 19° Congresso e workshop "Strutture Prefabbricate:la lezione appresa dal terremoto dell’Emilia"

Il CTE organizza il 19° Congresso ed un workshop "Strutture Prefabbricate: la lezione appresa dal terremoto dell’Emilia"

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