Architettura
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Architettura sull'acqua: Art Pavillion M., il padiglione galleggiante nei Paesi Bassi a firma Studio Ossidiana

Il progetto dello Studio Ossidiana realizzato per il museo di land art e multimedia è stato realizzato sulle acque di Weerwater ad Almere nei Paesi Bassi. Un padiglione sull'acqua dedicato ad esposizioni ed eventi che si integra perfettamente con il contesto diventando un vero e proprio "porto per l'arte".

Art Pavillion M.: il museo di Land Art e Multimedia nei Paesi Bassi

Il progetto Three Floating Rooms / Art Pavilion M. nasce da concorso a invito per un museo temporaneo di Land Art e Multimedia a ottobre 2020, promosso dalla città di Almere, una città nei Paesi Bassi costruita negli anni '80, una "città nuova" nel Flevoland.

Il Flevoland è la dodicesima e ultima provincia dei Paesi Bassi, il risultato della più grande opera di “bonifica” al mondo. È un'area che una volta era il mare Zuider, il mare interno dei Paesi Bassi, e così era trasformato in terreno agricolo dagli anni '20. Costruito sulle acque di Weerwater ad Almere, Art Pavilion M. aperto durante la fiera dell'orticoltura Floriade nella primavera del 2022.

Il contesto urbano del Padiglione.
Il contesto urbano del Padiglione.
(Riccardo de Vecchi)

Con la bonifica, il fondo del mare è diventato un campo da coltivare, una vasta superficie di fango da esplorare, creando o alterando ecosistemi: isole che appartenevano al mare sono diventate terraferma, marinai sono diventati operai, ecologie marine sono state distrutte insieme ai suoi abitanti, pesci, molluschi ed alghe.

In questa storia di negoziazione tra la terra e il mare in continua evoluzione sono state create isole contenenti nuove forme di natura come Marker Wadden e l’ IJssellog, progetti di Land Art che come nuovi templi contemporanei sono diventati atti di fondazione di questo territorio; nuove coste e lembi di terra sono state ricostruite, come Floriade, l’expo di orticoltura progettato da Mvrdv, contesto del nostro intervento.

Art Pavillion M., Studio Ossidiana, le pedane galleggianti.
Art Pavillion M., Studio Ossidiana, le pedane galleggianti.
(Riccardo de Vecchi)

Tre anelli: Porto, Palcoscenico e Osservatorio

In questo contesto è stato immaginato il museo e le sue aree esterne come una sequenza di tre anelli, degli elementi come una "cornice": il "Porto", il "Palcoscenico" e l'"Osservatorio".

Il Porto

Il Porto circonda una "piazza" d'acqua dove l'arte può essere visualizzata, la musica suonata, gli uccelli e le piante osservati. Come un porto, le chiatte possono attraccare lungo il perimetro esterno e i visitatori possono arrivare in barca.

Il progetto funziona come uno spazio pubblico sull'acqua e quando il museo è chiuso è possibile comunque usufruire degli spazi, si può nuotare, pescare e usare come passeggiata. É suddiviso in 12 segmenti/mesi, diventando un calendario marino del ‘raccolto’ delle conchiglie attraverso inserti in terrazzo con cozze, lumache di mare, cannolicchi e ostriche, levigate in un terrazzo marino, pietrificando materiali del presente e del passato della regione in una nuova superficie minerale, ed offrendo una passeggiata sulle conchiglie.

Il Palcoscenico

Il Palcoscenico, un secondo cerchio, è la terrazza del museo, all'interno dell'anello. Ancorata lungo il perimetro, diventa la terrazza esterna del Museo. Oltre a questo, la pedana può diventare in occasioni speciali un palcoscenico sull'acqua, un luogo per spettacoli, concerti o mostre all'aperto.

L'Osservatorio

L'Osservatorio è a struttura leggera in legno e policarbonato che racchiude la mostra camere, riflettendo e filtrando le sfumature dell'acqua e dell'ambiente circostante, della vegetazione, come una serra. È completamente avvolto da una tenda tagliata permettendo alla luce di filtrare in diversi modi, creando una facciata fatta dalla luce, ed è orientata su un asse nord-sud, seguendo l'asse planetario: le quattro finestre guardano l'asse dell'alba e del tramonto e dei solstizi d'inverno e e d'estate, mentre il tetto è ricoperto di conchiglie che filtrano l'acqua piovana, offrendo anche del cibo agli uccelli di Floriade.

Gli esterni Art Pavillion M., Studio Ossidiana.
Gli esterni Art Pavillion M., Studio Ossidiana.
(Riccardo de Vecchi)

Il progetto è stato pensato come luogo per esporre, interagire ed esibirsi sull'acqua, per funzionare come "porto per l'arte", ma anche letteralmente come porto, dove barche o altre installazioni galleggianti possono attraccare; un posto che rimarrà pubblico anche quando il museo è chiuso, diventando un luogo da circumnavigare in canoa, o dove pescare e nuotare d'estate e pattinare sul ghiaccio in inverno.

I materiali

La storia della regione torna nei materiali, con il terrazzo "Surf and Turf", un terrazzo ‘Mari e Monti’, realizzato con conchiglie locali e materiali agricoli, che incorporano narrazioni del luogo nella materialità dell’edificio, e che è stato utilizzato come inserto nella pavimentazione del padiglione e della passerella. 

All’interno, un bancone in terrazzo è popolato da una serie di oggetti realizzati con argilla espansa e carbone, mentre nel pavimento del museo particolari inserti con conchiglie segnano l'apertura verso l'acqua.

Tecnica “Surf e Turf Terrazzo'.
Tecnica “Surf e Turf Terrazzo".
(Riccardo de Vecchi)

Il molo, il planetario indoor

Il molo è diviso in 12 elementi, come i 12 mesi. Ogni elemento presenta diversi inserimenti di terrazzo, essendo a calendario che segna la raccolta delle conchiglie. Il progetto diventa un planetario indoor, e un calendario marino all'aperto, collegando il fondo del mare ad una scala planetaria.

Gli interni

L'interno è completamente avvolto da una tenda tagliata solamente in corrispondenza delle aperture e le forme lasciano filtrare la luce anche se in modi diversi, creando una facciata caratterizzata da un senso di leggerezza

Gli interni, Art Pavillion M., Studio Ossidiana.
Gli interni, Art Pavillion M., Studio Ossidiana.
(Riccardo de Vecchi)

Acqua come spazio civico

Lo studio Ossidiana che ha realizzato il progetto afferma:

"La possibilità di ripensare l'acqua come spazio civico, dove valgono regole diverse, come spazio a vocazione sperimentale, è con noi da quando quattro anni fa abbiamo vinto il Prix de Rome con il progetto ‘Amsterdam Allegories’: il padiglione è stata l'occasione per testare un concetto e la sua realizzazione, e per guardare ai musei e agli spazi pubblici non come lo sfondo della vita quotidiana, ma come luoghi che richiedono azioni: immaginiamo il museo come un sistema di cornici da curare, coltivare, abitare da persone e progetti."

Giovanni Bellotti e Alessandra Covini, Studio Ossidiana.
Giovanni Bellotti e Alessandra Covini, Studio Ossidiana.

CREDITI PROGETTO

Luogo: Floriade, Almere
Nome progetto:
Art Pavilion M.
Architetto:
Studio Ossidiana, Alessandra Covini & Giovani Bellotti
Architetto collaboratore:
Klaas van der Molen, Goldsmith Company
Consulenza tecnica:
Piet Goud, BDG Architecten, Bart Ruijs, TDS Engineering, Martin Graf, Ingenieursbureau Boorsma B.V.
Costruttore:
Olde Rikkert
Fornitori importanti:
Tomaello BV, Fiction Factory
Consulenti bozzetti:
Ahmet Topbas (ingegnere strutturale) Attec Design, Peter Mensinga, ingegnere climatico, Giulio Tomaello, Tomaello bv (Terrazzo), Felix Madrazo, Luca Moscelli (BuroMosa)
Superficie calpestabile lorda/netta:
Superficie (spazi interni + esterni):
992,27 mq
Spazi interni

Ingresso, sale espositive bvo:
243,17 m2
Deposito:
42,30 m2
Spazi esterni
Raggio interno molo:
13 mq
Raggio esterno molo:
15 mq
Superficie molo:
175,9m2
Terrazza:
50m2
Stagno
: 480,9 m2
Volume lordo:
Padiglione:
1343,88 m3
Pontile:
35,19 m3
Terrazza:
48 m3
Completato:
aprile 2022

Immagini

Riccardo de Vecchi

Riccardo de Vecchi

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