Architettura Sostenibile: vent'anni di progetti d’eccellenza e innovazione
Attraverso un'intervista al Prof. Marcello Balzani dell'Università di Ferrara, esploriamo la dimensione dell'architettura sostenibile e il ruolo cruciale assunto dal Premio dedicato a questo tema nel panorama architettonico internazionale.
Il Premio Internazionale “Architettura Sostenibile”
Il prestigioso
Premio Internazionale “Architettura Sostenibile”
celebra l'eccellenza dell’architettura capace di instaurare un equilibrio armonioso con l'ambiente, garantendo la soddisfazione delle esigenze umane senza un consumo eccessivo di risorse. Quest'anno, la manifestazione ha traguardato la sua XV edizione, commemorando vent'anni di impegno e proseguendo nella sua missione grazie alla stretta collaborazione nata tra il Dipartimento di Architettura dell'Università degli Studi di Ferrara e l'azienda
Fassa Bortolo
, i promotori di questa iniziativa.
La sua formula dinamica prevede un'alternanza annuale tra una sezione dedicata alle tesi di laurea, master e dottorato e un'altra, come in questa edizione, focalizzata sulle opere realizzate da professionisti.
Al premio Architettura Sostenibile si aggiunge il Premio Speciale Fassa Bortolo, un riconoscimento attribuito a coloro che, nel rispetto dei principi della sostenibilità e della qualità architettonica, hanno saputo efficacemente utilizzare le soluzioni del Sistema Integrato Fassa Bortolo o dei principali sistemi ad esso connessi.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare il Prof. Marcello Balzani dell'Università di Ferrara, che ha seguito da vicino la nascita e lo sviluppo del premio. Cerchiamo di comprendere insieme a lui cosa significa oggi fare architettura sostenibile ed esploriamo il ruolo svolto dal Premio sulla scena internazionale.
Architettura sostenibile non è moda, tipologia o stile
Cosa si intende oggi con il termine architettura sostenibile e come questa si integra con il contesto, andando oltre la dimensione dell'edificio ed estendendosi alla scala urbana?
L'architettura sostenibile, innanzitutto, non è una moda, una tipologia o uno stile. Definirla in questi termini renderebbe l'approccio alla sostenibilità nel progetto come qualcosa di destinato a scadere nel tempo. La sua duratura rilevanza, nonostante il trascorrere degli anni, dimostra chiaramente che stiamo affrontando qualcosa di più profondo.
Possiamo considerarla come un modo di respirare e vivere, attribuendole anche un ruolo sociale significativo.
Il premio "Architettura Sostenibile" ha evidenziato la possibilità di operare in contesti come l'Africa, dove le risorse tecnologiche sono limitate e gli investimenti sono minimali. La sostenibilità può essere praticata senza necessariamente richiedere ingenti finanziamenti.
L'approccio alla sostenibilità nel progetto non è vincolato agli investimenti, alle potenze delle tecnologie o alle dimensioni dell'intervento. Possono essere altrettanto eccellenti sia interventi di piccole che di grandi dimensioni, e il concetto può essere applicato alle diverse scale.
La forza e il messaggio della sostenibilità risiedono nella fiducia in questa dimensione della realtà. Per me, è una dimensione di realtà essenziale. Tuttavia, non è mai scontato. La realtà che ci circonda è in costante evoluzione, e le persone non sempre mantengono la stessa disposizione verso il cambiamento.
Architettura adattiva, una risposta al cambiamento climatico
Quali sfide impone oggi il cambiamento climatico? Quale approccio adottare nella progettazione?
L'accelerazione di questa sfida è così intensa che la sua attualità è diventata ancora più pressante, andando oltre le aspettative di molte generazioni. In un'epoca in cui avrei immaginato di poter lasciare il testimone delle conseguenze climatiche alle generazioni successive, sto invece vivendo personalmente questa accelerazione. Questa esperienza è particolarmente rilevante per me, essendo originario di Forlì e avendo vissuto le alluvioni che hanno colpito la nostra regione.
Il cambiamento climatico è ora una realtà tangibile, e la sua sfida è resa più concreta e oggettiva dall'attuale accelerazione. Questo rende la risposta a questa sfida ancora più decisiva, nonostante l'importanza che già possedeva in precedenza. L'accelerazione richiesta dal cambiamento climatico rende le risposte più immediate e richiede una maggiore adattabilità. Ad esempio, consideriamo le tecnologie attuali che si concentrano prevalentemente sull'isolamento termico. Se il cambiamento climatico sposta drasticamente il gradiente termico, come d’altronde sta già accadendo, dobbiamo considerare nuovi approcci.
La sostenibilità deve ora affrontare l'accelerazione delle risposte, richiedendo non solo soluzioni definite temporalmente, ma anche adattative. Le tecnologie devono diventare interessanti non solo perché svolgono bene una funzione, ma perché possono essere utili in varie situazioni. La prospettiva adattativa è fondamentale, come dimostrato dai progetti innovativi provenienti da Paesi con meno risorse economiche, che hanno risposto in modo efficace all'impatto climatico. Quindi, la sfida climatica richiede una visione più ampia e adattativa delle tecnologie che adottiamo.
Considerando le sfide imposte del cambiamento climatico, quale importanza assume il concetto di riuso in riferimento al patrimonio costruito?
Il cambiamento climatico rappresenta una spinta significativa all’adozione del concetto di riuso in architettura. Se inizialmente si parlava di evitare la creazione di nuove strutture, la realtà sottolinea la complessità di questa sfida. La vastità delle aree destinate all'edificazione in Italia, anche se si è smesso di assegnarne di nuove, è notevole. Le cosiddette "aree bianche" oggi sono l'unica opzione per la costruzione. Purtroppo, oggi paghiamo gli effetti di una urbanizzazione incontrollata delle periferie, anche in assenza di effettivo sviluppo. Questa situazione, tipicamente italiana, evidenzia l'importanza di un approccio più consapevole al riuso, in netto contrasto con la situazione in Germania, dove il dibattito sul riutilizzo è già ben avviato.
La questione fondamentale riguarda il destino di vasti settori come, ad esempio, i grandi centri direzionali, ormai vuoti, e gli edifici industriali obsoleti. Cosa faremo di questo patrimonio costruito? Questa transizione richiede più di una semplice accettazione dell'idea di riuso; è necessario un investimento sostanziale in una visione che vada oltre la creazione di nuove strutture.
La Germania è un esempio avanzato, dove non solo si discute ampiamente il riutilizzo, ma esistono anche iniziative come le comunità energetiche che ricevono finanziamenti persino a livello progettuale. La sostenibilità ambientale deve diventare il fulcro di un nuovo modello di comunità. Investire in questa visione non è solo un'opzione, ma una necessità per affrontare le sfide globali e adattarsi ai cambiamenti in atto.
Vent'anni e quindici edizioni del Premio Internazionale Architettura Sostenibile
Come e quando è nato il Premio Internazionale Architettura Sostenibile? Qual è il livello di maturità che oggi ha raggiunto?
Il Premio ha raggiunto la sua massima stagione di sviluppo. Ora è maturo e possiamo considerarlo oggettivamente un "ragazzo maturo", essendo nato circa vent'anni fa.
Nel corso degli anni, ho avuto l'onore di seguire l'evoluzione di questa preziosa tradizione e della visione che l'ha animata, che ha trovato i suoi maestri, diffusori e missionari laici. Con migliaia di partecipanti in tutto il mondo e centinaia di vincitori e giurati, il premio si estende a una dimensione globale, consolidata nel corso di molti anni di impegno e di ricerca, inclusa l'attività di scouting. La costruzione di un premio coinvolge l'indagine, la scoperta dei migliori progetti e dei progettisti più talentuosi.
Attraverso il Premio offriamo un'opportunità ai progettisti. Li mettiamo in luce per consentire loro di eccellere. Questo non riguarda solo architetti già affermati e che meritano ulteriori riconoscimenti, ma riguarda soprattutto chi sta cercando di emergere. Nelle competizioni internazionali per i giovani progettisti si apre una significativa finestra di opportunità per accelerare il processo di definizione della propria identità professionale.
Il premio "Architettura Sostenibile" si caratterizza per la sua doppia anima. Da un lato, focalizza l'attenzione sul riconoscimento di progetti realizzati da architetti a livello internazionale, mentre dall'altro, dedica spazio ai giovani talenti, premiando tesi di laurea, dottorato e specializzazione a livello nazionale.
È importante sottolineare che la categoria dedicata ai giovani non si limita a premiare chi ha appena ottenuto il titolo accademico, ma abbraccia un ampio spettro, includendo coloro che hanno iniziato la loro carriera da poco tempo. Pertanto, quando parliamo di giovani, intendiamo non solo giovani laureati, ma anche coloro che, pur avendo già trascorso uno o due anni nel campo, presentano tesi di notevole interesse nel loro curriculum.
Il Premio è articolato su diversi livelli. Negli ultimi dieci anni, abbiamo costantemente pubblicato le shortlist dei progettisti che hanno concorso per la medaglia, poiché essere inseriti nella shortlist in un premio di questo calibro, con giurie di alto livello, costituisce già un notevole successo. Il primo traguardo ambizioso per ogni candidato è quello di essere selezionato nella shortlist. Successivamente, quello di ambire all’ottenimento di una menzione. Menzione significa che la giuria potrebbe non aver ritenuto il progetto meritevole di una medaglia, ma ha notato caratteristiche eccellenti, seppur forse incomplete in alcuni aspetti del progetto. Le menzioni aprono un ampio spettro di possibilità di candidatura: ottenere una menzione significa che, anche se il tuo progetto possiede altre sfumature e qualità, hai il potenziale per emergere e vincere in futuro. Questo approccio amplia le prospettive, suggerendo che, oltre alle medaglie, vi è spazio per diverse tematiche di eccellenza, evitando di limitarsi a una verticalizzazione tematica.
Il contributo di Fassa Bortolo al Premio: una missione per la Sostenibilità
Qual è il ruolo di Fassa Bortolo nei confronti del Premio Internazionale “Architettura Sostenibile”?
Dobbiamo riconoscere il notevole contributo di Fassa Bortolo al Premio. Nel corso degli anni, Fassa si è dimostrata un partner straordinario, andando ben oltre il semplice ruolo di sponsor. Al contrario di altri premi che si concentrano su settori con impatti tecnologici più evidenti, come la ceramica o il legno, Fassa ha abbracciato una visione più ampia e ha permesso una straordinaria libertà di pensiero.
L'impegno di Fassa è stato percepito come una missione, evidenziato anche dal fatto che, nonostante la sponsorizzazione del Premio, il bando specifica chiaramente che l'utilizzo del prodotto Fassa non è vincolante. Questa flessibilità riflette una visione globale del premio, che quest'anno ha premiato progetti basati sulle tecnologie del legno, nonostante Fassa non produca materiali legnosi.
Particolarmente significativo è il Premio Speciale, che dimostra la maturità del premio stesso. Questo riconoscimento non viene contaminato dalla necessità di assegnare premi a chi ha utilizzato più prodotti, ma si concentra sulla qualità delle tecnologie implementate. I vincitori spesso ricevono anche menzioni, sottolineando la coerenza e la qualità delle selezioni.
Il Premio Fassa non è solo un riconoscimento per gli utilizzatori, ma è intrinsecamente legato allo spirito del Premio stesso. Fassa ha dimostrato eccezionalità anche nel supportare un progetto di grande levatura, come il vincitore di quest'anno che ha realizzato un intervento di recupero di una struttura alberghiera, aggiungendo un tocco innovativo e sostenibile al paesaggio del Nord Italia.
Il Premio Fassa è quindi un riconoscimento di grande qualità, dove l'impegno di un imprenditore, Paolo Fassa, si traduce in un intervento di sostenibilità, visto non solo come un elemento di marketing, ma anche come un contributo alla qualità e alla profilatura del mercato. Questa continuità nel supporto al Premio nel corso degli anni è ancor più notevole considerando la crescita significativa di Fassa Bortolo, passata dall’essere un'azienda locale al diventare una multinazionale. Questo è un segno tangibile del successo e della rilevanza del Premio Architettura Sostenibile che, vent'anni dopo la sua concezione, continua a prosperare grazie al costante impegno di Fassa Bortolo e alla sua visione lungimirante.
I progetti premiati nella XV edizione del Premio Architettura Sostenibile
La giuria della XV edizione del Premio, presieduta dal Prof. Thomas Herzog (Presidente Emerito della giuria, Thomas Herzog Architekten, Monaco di Baviera - Germania) e Marianne Burkhalter (Atelier Burkhalter Sumi- Zurigo), include Roman Cordero (PLUG Architecture – Merida, Messico), Vladimir Slapeta (Brno University of Technology), e Luca Rossato (Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara).
La medaglia d'oro è stata assegnata al progetto Hirtenweg dell’atelier svizzero Harry Gugger Studio a Riehen, Svizzera.
Le due medaglie d'argento sono andate allo studio spagnolo Harchitects per l’Azienda Vinicola Clos Pachem a Tarragona, Spagna, e all’edificio 85 Social Housing Units in Cornellà de Llobregat, Spagna dei Peris+Toral Architectes di Barcelona, Spagna.
Altri tre progetti dall’Italia e Spagna hanno ricevuto menzioni d’onore.
Per quanto riguarda il Premio Speciale Fassa Bortolo, la giuria ha riconosciuto il progetto di GAS STUDIO, studio milanese con il progetto di Casa di Langa a Cuneo.
Architettura
L'architettura moderna combina design innovativo e sostenibilità, mirando a edifici ecocompatibili e spazi funzionali. Con l'adozione di tecnologie avanzate e materiali sostenibili, gli architetti moderni creano soluzioni che affrontano l'urbanizzazione e il cambiamento climatico. L'enfasi è su edifici intelligenti e resilienza urbana, garantendo che ogni struttura contribuisca positivamente all'ambiente e alla società, riflettendo la cultura e migliorando la qualità della vita urbana.
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