Architettura sostenibile: la mostra dedicata alle opere di Kengo Kuma in occasione della Biennale di Venezia

Approccio progettuale dell'architetto Kengo Kuma: strutturale, tattile e sensoriale

La mostra dedicata all'architetto giapponese Kengo Kuma a cura di Chizuko Kawarada e Roberta Perazzini Calarota presso l'ACP - Palazzo Franchetti di Venezia che durerà fino al 26 novembre 2023 in occasione della 18a Mostra Internazionale d’Architettura - La Biennale di Venezia.

ACP Art Capital Partners-Palazzo Franchetti e lo studio Kengo Kuma and Associates collaborano per quest'esposizione che racconta i principi su cui si basa l'architettura del progettista giapponese.

"L’onomatopea non vede l’architettura come il soggetto delle operazioni di attori di un rango superiore (gli architetti), ma pone architettura ed esseri umani sullo stesso piano. Gli architetti non sono a capo dell’architettura, ma camminano attorno ad essa insieme ai fruitori. L’onomatopea è simile alla voce di un animale emessa a livello fisico ed esperienziale."

Si parte da questo concetto, che è l’atto di creare o usare parole che includono suoni simili ai rumori ai quali si riferiscono, attraverso cui si dà forma a una sensazione fisica che esprime l'idea di architettura sostenibile, dove vengono recuperati i materiali e le persone e le cose si ricongiungono. Il suo approccio progettuale si ispira molte volte al passato ed è strutturale sotto molti aspetti, ma allo stesso tempo è anche tattile e sensoriale.

Uno sguardo verso le tradizioni giapponesi e i l'uso di materiali come carta, metallo e legno riusati in chiave contemporanea. Quando si parla di superfici non si tratta solo di viverli attraverso il senso della vista, ma anche del tatto e dell'olfatto. Il racconto dell'architetto avviene attraverso l’esposizione di 22 maquette dei suoi edifici più celebri divisi per aree onomatopeiche, in questo modo i visitatori sono incoraggiati a scoprire i suoni dei diversi materiali. 

É inclusa anche una mappa riepilogativa dei suoi progetti. Dispositivi audiovisivi ne potenziano la fruizione. Per l’occasione, Kuma ha progettato una struttura temporanea concepita specificamente per il giardino interno di ACP – Palazzo Franchetti. Alta oltre 5 metri e realizzata in alluminio, sarà fruibile dai visitatori.

Per realizzare la mostra è stato dato un supporto importante da Qatar Creates e Qatar Museums, sotto la guida di  Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al-Thani.

Qatar Creates è il movimento culturale nazionale, di durata annuale, che cura, promuove e celebra le diversità delle attività culturali in Qatar, mettendo in mostra arte, cultura e creatività.

Il rapporto con i materiali legati al luogo del progetto

"Ogni volta che vado a Venezia e mi sento vicino all'acqua come “materiale”, penso al dialogo tra l'umano e il materiale. In questa mostra a Palazzo Franchetti vorrei mostrare come io creo il dialogo con i materiali. In questo dialogo non faccio quasi mai uso di un linguaggio influenzato dalla logica. E quando lo uso, è impossibile farmi capire. Ecco perché uso sempre l'Onomatopea. La materia e il corpo parlano tra loro e risuonano quando usano questo linguaggio primitivo."

Il rapporto che l'architetto Kuma ha nei confronti dei materiali rappresenta a pieno il valore che hanno nella sua progettazione. I materiali sono legati indissolubilmente al luogo. Le architetture di Kengo Kuma sono in dialogo con l'ambiente, ma anche radicate nel tempo e dello spazio.

Egli stesso afferma: "Attraverso il materiale possiamo imparare a conoscere il luogo ed avvicinarci alla sua specificità. Diventando amico dei materiali, ho potuto imparare le cose più importanti".

Gli edifici progettati da Kuma sono guidati molto spesso dalla musica, un gioco di movimenti e leggerezze inaspettate. L'architetto non predilige l’uso del cemento, realizza opere che sembrano posarsi delicatamente sul terreno, talvolta sembrando evanescenti.

Kuma si definisce un “materialista” nel senso fisico del termine. La sua ricerca interattiva di materiali da costruzione nuovi e (a volte) antichi gli ha fatto capire che esiste una ricchezza di oggetti e materiali nuovi e diversi che aspettano di essere scoperti.

I suoi edifici si trovano in molte parti del Giappone, ma anche in Italia, Stati Uniti, Cina, Francia, Australia, solo per citare alcuni paesi.  Sua Eccellenza Sheikha Al Mayassa bint Hamad bin Khalifa Al-Thani, Presidente dei Musei del Qatar, ha dichiarato:

«In qualità di organizzazione che sta attivamente incaricando architetti internazionali di spicco per collaborare allo sviluppo di nuove istituzioni culturali ed educative, i Musei del Qatar sono lieti di avere una presenza a Venezia durante la Biennale di Architettura per l'eccezionale presentazione di ACP - Palazzo Franchetti dell'opera di Kengo Kuma, la cui architettura è veramente esemplare nel connettere un patrimonio culturale radicato e modernità globale, un equilibrio che ci sforziamo di replicare nel nostro sostegno alle industrie creative sia in patria che all'estero»

PER SAPERE DI PIÚ SULLA MOSTRA

Biografia KENGO KUMA

Kengo Kuma è nato a Yokohama nel 1954. Si iscrive alla facoltà di Architettura dell’Università di Tokyo, dove negli anni Settanta dove viene preferito come materiale il cemento, di cui Kenzo Tange è il miglior rappresentante.
L'architetto che non appoggia questi ideali intraprende una carriera che lo porta realizzare piccoli progetti sparsi per tutto il Giappone grazie al suo studio Kengo Kuma and Associates utilizzando prevalentemente materiali come legno e metallo. Tra questi, c'è il progetto residenziale Water / Glass in alluminio e vetro completato nel 1995 nella provincia di Shizuoka, l’edificio commerciale in legno River / Filter, terminato nel 1996 a Fukushima e il museo del canale Kitakami, una struttura ipogea progettata nel 1998 nella provincia di Miyagi, solo per citarne alcune.
A partire dagli anni 2000 il suo successo si afferma sulla scena internazionale, grazie anche alla realizzazione di Space Design, l’allestimento per il Padiglione del Giappone alla Biennale di Venezia del 1995.
Da allora i suoi progetti si possono ammirare in moltissimi paesi come Cina - ad esempio il Museo Xinjin Zhi realizzato nel 2011 nella regione di Sichuan e la Tea House a Pechino completata nel 2014; Francia – come l’Albert Kahn Museum completato a Boulogne Billancourt nel 2022 e l'edificio EDA a Parigi attualmente in costruzione; Regno Unito - la sede del Victoria&Albert Museum a Dundee in Scozia completata nel 2018; Italia – l’installazione per il distretto della ceramica a Reggio Emilia dal titolo Ceramic Cloud del 2010 e il Centro Congressi della fiera di Padova terminato nel 2021; Stati Uniti – la Dallas Rolex Tower completata nel 2018; Australia - il centro comunitario The Exchange a Sydney nel 2019 e molti altri. Nel complesso, Kengo Kuma ha realizzato oltre 400 tra edifici ed installazioni in tutto il mondo.