Architettura passiva: mattoni tradizionali e ventilazione naturale nel nuovo Centro uzbeko Alisher Navoi di ZHA

Dalle torri del vento ai mattoni locali: i sistemi passivi del Centro Alisher Navoi di Zaha Hadid Architects

Lo studio di progettazione Zaha Hadid Architects (ZHA) sono stati annunciati come progettisti del Centro Internazionale di Ricerca Scientifica Alisher Navoi a New Tashkent, Uzbekistan.

Il Centro Internazionale di Ricerca Scientifica Alisher Navoi includerà il Museo Statale di Letteratura Navoi, un auditorium, un centro di ricerca internazionale e una scuola.

Facciate e interni ad arco in laterizio secondo la tradizione vernacolare uzbeka

Le facciate e gli interni ad arco del centro saranno realizzati con mattoni prodotti nelle fornaci locali di Tashkent, richiamando le ricche geometrie dell'architettura tradizionale uzbeka e celebrando la complessità della letteratura e della musica uzbeka. Progettato secondo principi di architettura passiva, il design del centro garantisce condizioni ottimali per visitatori, personale e studenti con un consumo energetico minimo.

Il Centro Internazionale di Ricerca Scientifica Alisher Navoi a New Tashkent incorporerà il Museo Statale di Letteratura Navoi insieme a un auditorium da 400 posti per spettacoli, eventi e conferenze. Il progetto comprende anche un centro di ricerca internazionale e una scuola residenziale per 200 studenti specializzati in lingua, letteratura e musica uzbeka.

Il centro sarà un punto di riferimento nel nuovo quartiere culturale di New Tashkent (un piano regolatore di 25.000 ettari progettato da Cross Works per accogliere la crescente popolazione della città) e celebrerà le tradizioni della letteratura uzbeka e della musica Shashmaqom. La musica Shashmaqom, una fusione di musica vocale e strumentale con idiomi melodici e ritmici, è parte integrante della cultura uzbeka e Tashkent è rinomata come centro di eccellenza in questo campo.

Il centro prende il nome da Alisher Navoi, poeta, autore, linguista e statista del XV secolo, le cui opere hanno avuto un'influenza profonda sul patrimonio culturale dell'Uzbekistan.

Luce naturale e ventilazione e minori consumi energetici

Il centro di ricerca internazionale, che copre una superficie di 23.000 metri quadrati, è stato progettato con una varietà di spazi interconnessi per promuovere il dialogo tra educazione letteraria, ricerca e arti performative.

Le facciate e gli interni ad arco saranno realizzati con mattoni prodotti localmente, richiamando le geometrie curvilinee dell'acclamata architettura tradizionale uzbeka. I cortili, un'altra caratteristica distintiva della tradizione vernacolare della regione, sono integrati nel nuovo centro per fornire luce naturale e ventilazione, creando spazi di ritrovo all'aperto e aree per la contemplazione privata.

Situato nel clima mediterraneo di Tashkent, influenzato dal suo contesto asiatico centrale, il progetto del centro si basa su principi architettonici passivi per fornire condizioni ottimali a visitatori, personale e studenti, riducendo al minimo il consumo energetico.

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Sistema canalizzato di ventilazione all'interno dell'edificio

Ispirandosi ai badgir (torri del vento) dell'architettura vernacolare dell'Asia centrale e del Medio Oriente, che mantengono temperature interne più fresche, le geometrie e la composizione degli archi portanti del centro sono state progettate come strutture cave con aperture che catturano il vento e canalizzano la ventilazione all'interno dell'edificio. Nei mesi più caldi, questo sistema sarà supportato da ventilatori e nebulizzatori per raffreddare l'aria prima che circoli all'interno della struttura.

In condizioni di assenza di vento, queste strutture ad arco cave creano un gradiente di pressione che estrae l'aria calda verso l'alto, formando un effetto camino termico che permette all'aria calda di fuoriuscire attraverso le aperture poste in cima a ciascun arco.

Questi principi di raffreddamento sono potenziati dal ciclo giorno-notte, estraendo l'aria più calda e trattenendo l'aria più fresca al di sotto. In combinazione con l'elevata massa termica della struttura, è possibile mantenere condizioni ottimali di comfort con un consumo energetico minimo. Cortili e lucernari portano luce naturale al cuore del centro, mentre le ampie sporgenze del tetto forniscono ombreggiamento efficace in estate e consentono al sole invernale di riscaldare gli interni.

Il Museo Statale di Letteratura Navoi, al centro dell'istituto, offrirà programmi completi di ricerca, archivi e mostre, inclusi un laboratorio di restauro e un deposito che ospiterà una collezione di 3.500 libri e manoscritti storici. Il museo comprenderà 13 sale espositive permanenti attorno a un cortile centrale, presentando secoli di storia letteraria uzbeka e opere contemporanee degli autori più rinomati del paese.

Ispirandosi alle dinamiche esibizioni della musica Shashmaqom per creare uno spazio dove gli artisti della città e la comunità più ampia possano incontrarsi, gli spazi esterni del centro definiranno una sequenza di terrazze paesaggistiche con anfiteatri all'aperto e giardini con padiglioni ombreggiati per esibizioni improvvisate.

Celebrando il ricco patrimonio culturale dell'Uzbekistan, e al contempo mettendo in mostra la sua diversità e profondità, il Centro Internazionale di Ricerca Scientifica Alisher Navoi mira a diventare un centro di creatività, con una combinazione di sedi artistiche tradizionali e contemporanee, oltre a ospitare programmi educativi e di ricerca.

Team di Progetto
 
Progettazione: Zaha Hadid Architects (ZHA) Principale ZHA: Patrik Schumacher
Direttore del progetto ZHA: Paolo Matteuzzi
Direttori di progettazione ZHA: Paolo Matteuzzi, Paulo Flores
Architetti del progetto ZHA: Effie Nakajima, Karoly Markos, Luca Ruggeri, Davide Del Giudice
Team di progetto ZHA: Andrei-Ciprian Cojocaru, Canon Lee, Ceren Tekin, Diego Ariza, Ekaterina Smirnova, Jose Navarrete Deza, Keyur Mistry, Ripple Patel, Sattor Jabbor, Ying Zhu

Consulenti Ingegneri strutturali: Buro Happold
Consulente ambientale: Buro Happold
MEP: Buro Happold
Consulenza per il masterplan: Buro Happold

Fonte: comunicato di Zaha Hadid Architects