Architettura: è venuto a mancare l'arch. Paolo Portoghesi, uno dei massimi esponenti del Postmodernismo

I tanti ruoli del maestro Paolo Portoghesi: progettista postmoderno, teorico, storico e docente universitario

Si è spento oggi all'età di 92 anni, l'arch. Paolo Portoghesi uno dei massimi esponenti del Postmodernismo. Progettista, storico dell'architettura, teorico, docente universitario alla Sapienza, tra i suoi lavori più conosciuti ci sono Casa Papanice, la Moschea di Roma, la Chiesa della Sacra Famiglia di Salerno.

Nato a Roma nel 1931, figlio di un ingegnere, cresciuto nel Rione Pigna, Paolo Portoghesi si iscrive nel 1950 nella facoltà di Architettura e, ancora studente, pubblica la prima monografia su Guarino Guarini e alcuni saggi su Francesco Borromini. Infatti, Portoghesi aveva una grande passione per il barocco romano.

A vent'anni, una volta diventato architetto, ha mosso diverse critiche alla modernità scontrandosi nella sua carriera anche con grandi teorici come Bruno Zevi e Tafuri, sostenendo l'importanza di dare spazio alla tradizione considerata come stimolo all'innovazione nella continuità.

«Il metodo storico di Portoghesi», ha scritto Giulio Carlo Argan, critico d'arte e politico italiano, ex sindaco di Roma «non consiste nella operazione relativamente facile di trovare Palladio in Aalto o Borromini in Wright, ma nella operazione inversa e più difficile di trovare Aalto in Palladio e Wright in Borromini; ergo nel dimostrare che, dati Palladio e Borromini, non possono non esserci Aalto e Wright e quello che viene dopo fino all impegno morale, personale dello storico. Si entra così in un ordine di necessità, lo stesso per cui lo storico non può non essere un politico: la poetica non è la premessa, ma la necessità etica dell impegno sul piano operativo dell' arte».

Potrebbe interessarti: Architettura: la mostra dedicata alla figura di Paolo Portoghesi presso l'Accademia Nazionale di San Luca L'Accademia Nazionale di San Luca rende omaggio a uno dei più grandi nomi dell'architettura e della critica architettonica, Paolo Portoghesi, attraverso una straordinaria mostra intitolata "Paolo Portoghesi: Sguardo, Parole, Fotografie." L'evento si terrà fino al 4 novembre 2023 presso l'Accademia Nazionale di San Luca a Roma.

Le opere più famose di Portoghesi in Italia e all'estero

Nel 1964 fonda uno studio insieme all'ingegnere Vittorio Gigliotti. Molto prolifico come progettista l'architetto Paolo Portoghesi nella sua vita realizza diverse architetture non solo in Italia, ma anche all'estero: 

• Casa Baldi (1960);
• Casa Papanice (1967)
• la Moschea e Centro culturale islamico (1995);
• il Teatro di Catanzaro (2002);
• la Torre del Respiro a Shanghai (2005);
• la Grande Moschea di Strasburgo (2012).

Nel 1979 viene eletto direttore del settore Architettura della Biennale di Venezia. Dal 1983 al 1993 è stato presidente della stessa Mostra Internazionale di Venezia, mandato concluso con una mostra su Lo Spazio Sacro nelle tre religioni monoteiste, inaugurata a Venezia nell'autunno 1993 e trasferita poi a Monaco, Londra e Berlino.

Incarica l'architetto Aldo Rossi per costruire il Teatro del Mondo da inserire nel bacino di San Marco.

Nel 1980 costruisce la famosa Via Novissima, una fittizia strada di 70 metri all’interno delle Corderie dell’Arsenale, aperte per la prima volta al pubblico dove hanno partecipato tra i più noti architetti del mondo, parliamo di Ricardo Bofill, Frank Gehry, Hans Hollein, Paul Kleihus, Charles Moore, Franco Purini, Denise Scott-Brown, Robert Stern, Oswald Mathias Ungers, Laura Thermes, Robert Venturi.

Tra gli anni '90 e il 2008 ha progettato a Calcata il grande parco della sua villa, dove sono presenti tutte le forme tipiche dell'architettura di Portoghesi e che ospita anche la sede del suo studio e la vasta biblioteca personale, collocata in alcuni edifici ristrutturati.

Esperto di cultura islamica: i progetti

Paolo Portoghesi era un grande esperto e studioso della cultura araba progettando diverse opere tra cui:

• il Palazzo dei reali di Giordania ad Amman,
• l'aeroporto e il piano regolatore di Khartoum,
• le Moschee di Roma (in collaborazione con Vittorio Gigliotti e l'architetto Sami Mousawi) e di Strasburgo (sopracitate).

L'ultima opera

Una delle sue ultime opere risale al 2019, ossia il complesso della nuova cattedrale di Lamezia Terme, realizzando uno spazio collettivo a forma di esedra che collega la chiesa con il municipio secondo un’antica tradizione europea. Su di esso confluisce il sagrato semicircolare compreso tra due porticati, simboli di accoglienza e di apertura.

Come teorico e direttore di riviste

Ha insegnato Storia della critica collaborando con Bruno Zevi alla realizzazione della imponente mostra su Michelangelo architetto. 

Ha diretto il Dizionario Enciclopedico di Architettura e Urbanistica (1968) e le riviste di architettura «Controspazio» (1969/83), «Eupalino» (1985/90), «Materia» (dal 1990) e «Abitare la Terra» (dal 2001).

Come docente

Ha insegnato Geoarchitettura, termine coniato da Le Corbusier presso la Facoltà di architettura dell’università La Sapienza di Roma e al Politecnico di Milano, di cui è stato preside dal 1968 al 1976.

Nominato membro dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze, dall’Accademia di San Luca e dell’Accademia dei Lincei a Roma e dell’American Institute of Architects.

I premi ricevuti

Tra i numerosi premi ricevuti si citano:

• il premio IN/Arch per la critica storica;
• la medaglia d’oro della Fondazione Manzù (1971);
• il premio Reggia di Caserta (1973);
• il premio Fregene (1981); l
• a laurea honoris causa dell’università di Losanna (1984);
• la Legione d’Onore (o Légion d’honneur) (1985);
• il premio Campidoglio per la cultura (2005). 

Le ultime dichiarazioni

Deluso dalla situazione di degrado di una sua realizzazione, Casa Papanice, Portoghesi stava elaborando un Manifesto dedicato alla conservazione delle opere architettoniche contemporanee. L'architetto con una punta di amarezza così dichiarava:

"Resta un tabù. Casa Papanice era un ritorno alla natura e alla bellezza, voleva differenziarsi in modo netto dalle architetture che la circondavano. Voleva essere una profezia della città nuova. Ecco, questa è l'innovazione che, forse, è la cosa che meno è stata compresa".

"Paolo Portoghesi, un amico che ci mancherà": Italia Nostra ricorda l'architetto

Italia Nostra piange la scomparsa di Paolo Portoghesi, un grande che non amava definirsi archistar, compagno di impegno, amico (ricordiamo l’amicizia con Carlo Ripa di Meana), e promotore di progetti per periferie romane (il caso di Tormarancia). Così lo ricorda la presidente nazionale Antonella Caroli, triestina di adozione.

“Venne in questa nostra città (Trieste), non solo per incarichi istituzionali come per il PRGC (anni 90), per il Magazzino 26 e la città vecchia, ma anche per visitare con Italia Nostra il Porto vecchio. Studioso attento, aveva subito intuito il percorso per la riqualificazione del distretto storico portuale triestino, apprezzandone l’identità storica che non pensò mai di contaminare. Un esempio per tutti anche per la sua modestia, il saper stare con tutti e comprendere il significato dei luoghi che amava fotografare personalmente.”