Architetti e ingegneri, in pensione a quasi 66 anni

Inarcassa gestisce più di 43mila pensioni, per un onere che supera per la prima volta gli 800mila euro

Nell'anno passato, architetti e ingegneri italiani hanno salutato il mondo del lavoro in media a 65,9 anni, portando con sé un'esperienza professionale di 37 anni alle spalle. Tuttavia, ciò che salta subito all'occhio è la disparità nei loro assegni pensionistici: con una media annua di 24.282 euro, questi professionisti vedono una differenza significativa tra gli ingegneri, che percepiscono in media 30.303 euro, e gli architetti, i cui assegni si fermano a 19.617 euro all'anno. Questi dati emergono da un report statistico pubblicato da Inarcassa, l'ente previdenziale dedicato agli architetti e agli ingegneri in Italia. Il report mette in luce le pensioni di vecchiaia, sia anticipate che ordinarie, che oggi costituiscono la tipologia più comune di assegni erogati da Inarcassa, totalizzandone 18.853, a differenza delle pensioni di anzianità, ormai in via di esaurimento a causa delle riforme e ridotte a meno di duemila.

Nel complesso, Inarcassa gestisce oltre 43.000 pensioni, comprese le pensioni cumulate e quelle a superstiti, con un onere complessivo che ha superato per la prima volta gli 800 mila euro nell'anno precedente, registrando un aumento del 3,79% rispetto al 2021. In modo parallelo, i contributi previdenziali versati da architetti e ingegneri sono in netta crescita, raggiungendo la cifra di 1,464 miliardi di euro, rappresentando un incremento del 19,8% nell'arco di un solo anno.

Il numero totale degli iscritti a Inarcassa nel 2022 ha registrato un aumento del 1%, portandosi a 175.627 professionisti. Nonostante le cancellazioni siano cresciute del 20% e si sia verificata una flessione del 7,2% nelle nuove iscrizioni, il saldo totale è positivo, con un incremento di 1.670 iscritti.

IN ALLEGATO è possibile scaricare il report integrale "Inarcassa in cifre"