Appalti pubblici, la crescita di fine anno non basta a salvare il 2024, che chiude con un calo del 60% sul '23

Flessione ancora più marcata se paragonata al 2022 (-66.1%)

Il 2024 si chiude con un bilancio pesantemente negativo per il mercato dei servizi tecnici in Italia. Nonostante una breve ripresa nel mese di dicembre, il settore registra una contrazione significativa rispetto all’anno precedente, evidenziando criticità strutturali che ne hanno aggravato la situazione.

Secondo l’aggiornamento dell’Osservatorio OICE/Informatel, il valore complessivo dei bandi di architettura e ingegneria, unito a quello della progettazione esecutiva inclusa negli appalti integrati, ha raggiunto 1.918,8 milioni di euro. Questo rappresenta un calo del 60,5% rispetto al 2023. La flessione risulta ancor più marcata se paragonata al 2022, con una diminuzione del 66,1%, mentre sul 2021 siamo a -17,9%.

Decisivo è stato il contributo delle gare UE (oltre 215.000 euro), che sono passate da 2.432 bandi nel 2022 a 1.142 nel 2024, segnando una riduzione del 57,0% in valore e del 33,4% in numero rispetto al 2023.

Dicembre 2024: un’illusoria ripresa

A dicembre, il settore ha vissuto un’apparente ripresa, con un valore delle gare di 275,9 milioni di euro, in crescita del 157,6% rispetto a novembre. Tuttavia, il dato rimane inferiore del 53,2% rispetto a dicembre 2023, dimostrando la fragilità del mercato.

Le gare per soli servizi di ingegneria e architettura (escludendo gli appalti integrati) a dicembre sono state 245, con un valore complessivo di 259,1 milioni di euro. Sebbene il confronto con novembre mostri un incremento del 23,1% in numero e del 165,5% in valore, rispetto a dicembre 2023 si registra una contrazione del 60,0% in numero e del 53,5% in valore.

L’analisi del presidente OICE

Giorgio Lupoi, presidente dell’Associazione, ha espresso forte preoccupazione per il futuro del settore: “Fin da giugno avevamo previsto che saremmo scesi sotto i due miliardi, e così è stato. Le amministrazioni hanno accelerato le pubblicazioni a dicembre, ma il calo strutturale della domanda, aggravato dall’esaurirsi delle gare PNRR, è evidente.”

Lupoi sottolinea come l’introduzione di regole speciali PNRR, ora integrate nel codice appalti, abbia portato a una minore trasparenza e concorrenza, con la soglia per gli affidamenti diretti fissata a 140.000 euro. “Le nostre proposte per migliorare il correttivo del codice appalti sono state ignorate, comprese quelle a costo zero, come il ripristino dell’anticipazione contrattuale per la progettazione e l’ampliamento del mercato della verifica dei progetti. Inoltre, la soppressione del rating di impresa è stata un passo indietro nella gestione della qualità”.

I dati sulle gare e sugli accordi quadro

Nel 2024, sono stati pubblicati 2.684 bandi per servizi di ingegneria e architettura pura, per un valore complessivo di 1.690,5 milioni di euro, registrando un calo del 56,0% in valore e del 42,4% in numero rispetto al 2023.

Anche gli accordi quadro hanno subito un drastico ridimensionamento: 239 bandi per 610,4 milioni di euro, pari all’9,8% del numero totale e al 36,1% del valore complessivo. Rispetto al 2023, il calo è stato del 66,6% in valore e del 48,3% in numero.

Le gare di appalto integrato hanno totalizzato un valore di 228,3 milioni di euro per la progettazione esecutiva inclusa, registrando un calo del 77,6% rispetto al 2023. Il numero di bandi, pari a 796, è diminuito del 57,7% rispetto all’anno precedente.

Il 2024 si conferma un anno difficile per il mercato dei servizi tecnici, segnato da una contrazione senza precedenti. La riduzione delle gare PNRR e l’assenza di adeguate misure correttive hanno amplificato le difficoltà di un settore già in sofferenza.

“Il correttivo del codice appalti è stata un’occasione mancata per affrontare le criticità”, conclude Lupoi, sottolineando la necessità di un intervento urgente per garantire maggiore trasparenza, competitività e stabilità al mercato.

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