Appalti pubblici, da ANAC no all'estensione dei termini di pagamento

ANAC, la scadenza dei 30 giorni per il pagamento delle fatture resta vincolante, esclusa l'estensione a 120 giorni

ANAC ha emesso il Parere di Funzione Consultiva n.4 - 2024, delineando con chiarezza la conformità necessaria dei termini di pagamento nei contratti di appalto.

La questione affrontata riguardava la possibilità per una stazione appaltante di stabilire nel contratto di appalto di servizi un termine di pagamento delle fatture esteso a centoventi giorni anziché ai tradizionali trenta giorni, come stabilito dalla normativa vigente. Tuttavia, l'ANAC ha stabilito con fermezza che l'autonomia dell'ente non giustifica un'allontanamento dalla normativa esistente. Pertanto, la scadenza dei trenta giorni per il pagamento delle fatture rimane vincolante, escludendo la possibilità di estensioni fino a centoventi giorni.

L'ANAC ha chiarito che la disciplina di gara può essere integrata dalla normativa di riferimento, e quindi il riferimento ai "centoventi giorni" di pagamento deve essere interpretato come "trenta giorni" ai sensi dell'articolo 113-bis del d.lgs. n. 50/2016. Questo processo di eterointegrazione è stato ritenuto applicabile anche al contratto stesso, evidenziando che le clausole contrattuali riguardanti i termini di pagamento non possono essere poste in violazione di norme imperanti.

Oltre a stabilire chiaramente i termini di legge di riferimento, l'ANAC ha richiamato la stazione appaltante a una formulazione più attenta della documentazione di gara, in linea con il quadro normativo e gli indirizzi interpretativi. Questo richiamo riflette l'importanza di garantire la coerenza e la conformità con le disposizioni normative vigenti, riducendo così il rischio di controversie e malintesi nei contratti di appalto.

IN ALLEGATO IL PARERE ANAC.