Appalti e giovani professionisti con requisiti inadeguati
L'inserimento di giovani professionisti nel settore degli appalti è un tema cruciale per garantire il turnover generazionale e sostenere lo sviluppo professionale in un panorama dominato da tecnici solitamente con esperienza decennale. La sentenza del TAR della Campania 5559/2024 sottolinea l'importanza della corretta interpretazione dei requisiti di accesso, evidenziando che la sostituzione di un mandatario non debba alterare la qualità e i requisiti tecnici del progetto originale.
I requisiti per l’inserimento di giovani professionisti nel settore degli appalti
Il tema dell’inserimento dei giovani professionisti nel mondo del lavoro ha trovato ampia applicazione nelle normative italiane che ne hanno cercato di promuovere l'immissione. Questo deriva dall’esigenza di rinnovare il panorama professionale, spesso dominato da figure di consolidata esperienza, al fine di facilitare un turnover generazionale che assicuri la sostenibilità e lo sviluppo del settore negli anni avvenire.
Le gare d’appalto rappresentano un terreno fertile quando si parla di giovani professionisti, quindi diventa fondamentale interpretarne correttamente i requisiti di ammissione per evitare ambiguità e incongruenze, garantendo che i professionisti coinvolti soddisfino realmente i criteri richiesti. Per sostenere i nuovi talenti, le normative stabiliscono che in ogni offerta debba essere presente almeno un giovane progettista, abilitato e con meno di cinque anni di esperienza.
Ad affermare ciò è l’art. 39 comma 1 dell’allegato II del DLGS n 36/2023, il quale asserisce che, "fermo restando le disposizioni di cui all’articolo 68 del codice, per i raggruppamenti temporanei costituiti dai soggetti di cui all’articolo 66, comma 1, lettera f), del codice, i requisiti di cui agli articoli 35 e 36 del presente allegato, devono essere posseduti dai partecipanti al raggruppamento. I raggruppamenti temporanei, inoltre, devono prevedere la presenza di almeno un giovane professionista, laureato abilitato da meno di cinque anni all’esercizio della professione secondo le norme dello Stato membro dell’Unione europea di residenza, quale progettista. (...)”.
Tale norma è concepita per favorire la crescita professionale dei giovani, permettendo loro di partecipare attivamente a progetti di alto valore, acquisendo la giusta esperienza ma senza la pressione di dover gestire interamente le responsabilità.
Ma cosa accade se in raggruppamenti temporanei ci sono giovani professionisti senza le competenze e le esperienze necessarie? A chiarirlo è la sentenza del TAR della Campania 5559/2024.
Gli effetti della sostituzione mandatario RTP
Il TAR della Campania ha emesso la sentenza 5559/2024 riguardante la sostituzione di un mandatario in un raggruppamento temporaneo di professionisti (RTP).
Nel caso in oggetto, la Centrale Unica di Committenza tra i comuni di Torre del Greco e Trecase ha indetto una gara telematica per l'affidamento di un appalto integrato per i lavori legati alla mitigazione del rischio di erosione costiera, a cui hanno partecipato due società.
Dopo il decesso del mandatario della società vincitrice, il RTP aveva sostituito il professionista, e la commissione di gara aveva ritenuto che questa sostituzione non apportasse modifiche sostanziali all'offerta. A questo punto nasce il ricorso presentato dal ricorrente contro il comune di Torre del Greco, che contesta l’aggiudicazione della gara, sostenendo che il progettista sostituito dalla società vincitrice non fosse in possesso dei requisiti necessari e che tale sostituzione alterasse di fatto la sostanza dell’offerta tecnica e il conseguente punteggio attribuito.
Una delle questioni emerse durante il processo riguardava la presenza di un giovane progettista all'interno del RTP. Nella sentenza si fa infatti riferimento all’art. 39 del codice appalti, ove si specifica che nei gruppi di progettazione sia garantita la presenza di almeno un giovane professionista, laureato e abilitato da meno di cinque anni, per consentire loro di acquisire esperienza e arricchire il proprio curriculum. Nel caso in essere, sebbene il gruppo di lavoro avesse incluso il giovane architetto, la questione del possesso dei requisiti richiesti è stata evidenziata dalla controparte, la quale ha sostenuto che il giovane progettista avrebbe dovuto provare di possedere competenze specifiche in virtù della sua posizione.
Il TAR ha accolto il ricorso, evidenziando un deficit istruttorio e motivazionale da parte della commissione di gara. È stato stabilito che, mentre la sostituzione del progettista è ammissibile in principio, è essenziale che sia dimostrato che tale sostituzione non modifichi in modo sostanziale l'offerta originaria, in particolare quando quest'ultima ha ottenuto un punteggio significativo.
Inoltre, il Tribunale ha ribadito che, sebbene i giovani professionisti debbano essere inclusi nei raggruppamenti e possano avere un ruolo limitato, questo non esime l'autorità competente dall'accertare che tutti i membri del RTP soddisfino i requisiti professionali richiesti.
L’attenzione posta sulla competenza del giovane tecnico dalla controparte è stata quindi ritenuta giustificata, perché il legislatore, nel sostenere il contributo apportato dai giovani professionisti, non intende in alcun modo compromettere i requisiti tecnici richiesti per l'assegnazione di lavori pubblici, bensì la presenza del supporto di un giovane nel raggruppamento debba ritenersi integrativo del contesto generale del progetto.
Questa sentenza del TAR Campania rappresenta un importante richiamo all'attenzione rivolto sia alle stazioni appaltanti e sia al mondo dei professionisti, delineando il confine tra la necessità di supportare i giovani talenti e la richiesta di assicurare che, nei progetti di grande complessità, i requisiti tecnici siano sempre rispettati.
LA SENTENZA DEL TAR CAMPANIA È SCARICABILE IN ALLEGATO.
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