Antonio Costa: sempre più frequenti le richieste di calcestruzzo con valenza estetica
Intervista a Antonio Costa: si parla di qualità del calcestruzzo, controlli, FPC e premescolazione
COVID o non COVID è indubbio che la filiera del calcestruzzo dalla crisi del 2008 non ha saputo trovare le soluzioni per rigenerarsi. Produzione media per impianto al limite della sopravvivenza, prezzi del calcestruzzo senza margini, certificazioni obbligatorie che non fanno selezione, controlli in cantiere con criteri vetusti e spesso non eseguiti. Con INGENIO CA stiamo cercando di comprendere di più questi scenari attraverso numerose interviste. Oggi intervistiamo Antonio Costa, Amministratore Delegato di Betonrossi, importante azienda che opera nel nord italia con numerosi impianti di betonaggio.
Calcestruzzo nel 2020: impossibile recuperare i volumi persi
Andrea Dari.
Caro Antonio, come ha reagito il mercato dell’edilizia al periodo di lockdown ? È stato possibile recuperare i volumi persi ? Si è trattato in genere del completamento di opere già iniziate o programmate prima dello stop o di nuove opere ?
Antonio Costa.
Come in altri Settori, i due mesi di lockdown hanno paralizzato l'Attività Edilizia. La Nostra Azienda in quei mesi ha registrato un calo del 90%. I cantieri da Maggio sono progressivamente ripartiti e in questi mesi abbiamo avuto una certa continuità, rimane impensabile ipotizzare il recupero dei volumi persi.
Le Previsioni per l’anno 2020 facevano ben pensare in riferimento a Progetti e a Nuovi Investimenti, alcuni di questi sono stati rivisti o nel peggiore dei casi bloccati.
La speranza è di poter vedere questi Progetti ripartire e vedere concretizzarsi le decisioni importanti che riguardano le Grandi Opere/Lavori Pubblici, senza nascondere l’incertezza per il Settore nel prossimo futuro.
Andrea Dari.
Oggi si parla spesso di qualità del calcestruzzo, ma quasi mai si specifica cosa si intenda con questo termine “di qualità”. Per voi, in termini concreti, cosa significa poter essere definiti come fornitore di qualità ? Ed è solo un problema di prodotto ?
Antonio Costa.
Il calcestruzzo è un materiale "complesso", spesso considerato materiale “grezzo” facile da produrre, facile da utilizzare, ma così non è; è un materiale che necessita di conoscenza in tutte le sue variabili, di progettazione e di importanti fasi di Ricerca e Sviluppo.
Per garantire Qualità e fare Qualità, è fondamentale il controllo del processo produttivo che coinvolge impianti e materie prime, la fase importantissima della consegna (Trasporto e pompaggio) ed infine quella in cantiere legata ai controlli ed alla messa in opera.
Riassumendo per la nostra azienda tutto questo significa soddisfare non solo le richieste ma anche monitorare per fasi il processo produttivo e di consegna, ove richiesto partecipare alla Progettazione per il suo impiego finale e condividere soluzioni alternative/migliorative.
Andrea Dari.
L’innovazione corre anche nell’ambito del calcestruzzo. Oggi è possibile realizzare calcestruzzi autoriparanti, autocompattanti, drenanti, fibrorinforzati … insomma è possibile avere un catalogo di prodotti davvero specifici. In che modo vi aggiornate su queste tematiche tecniche ? Chi vi da un supporto dall’esterno per poter crescere giorno per giorno con le esigenze del mercato ?
Antonio Costa.
La domanda per applicazioni specifiche è in continua evoluzione, le richieste di nuove soluzioni sono quasi giornaliere. La tipologia di calcestruzzi che hai elencato "devono" far parte della gamma prodotti di un produttore di calcestruzzo "al passo con i tempi".
Betonrossi ha investito in questi anni su Drainbeton, il nostro calcestruzzo drenante, studiando soluzioni differenti in base alle richieste dei clienti. Di recente stiamo sviluppando un significativo Know-how nel campo dei Calcestruzzi Fibrorinforzati (FRC).
Il Reparto Tecnologico in Azienda è composto da un Team di persone con differente esperienza e bagaglio tecnico/tecnologico, inoltre stiamo affrontando l’importante cambio generazionale, inserendo in Azienda Nuovo Personale, strettamente legato a Ricerca e Sviluppo.
Ancor più per questo motivo, pensiamo sia fondamentale continuare ed intensificare i rapporti di consulenza con gli Esperti del Settore, dedicando Risorse e attrezzature per ogni Progetto; intensificare le collaborazioni con le Università; partecipare ai Gruppi di Lavoro dell’UNI per il continuo aggiornamento sulle normative; collaborare attivamente alle proposte delle Associazioni di Categoria (ATECAP)_(CONPAVIPER)….; rafforzare la partnership con i principali fornitori, condividendo le esperienze per proporre nuove soluzioni.
Andrea Dari.
Oltre alla resistenza meccanica e alla classe di consistenza, quale la prestazione speciale oggi è più richiesta ?
Antonio Costa.
Progettisti/ Committenti/ Clienti si stanno orientando verso prescrizioni che privilegiano la prestazione richiesta con particolare attenzione alle condizioni ambientali ed al tipo di applicazione previsto.
Classe di Resistenza, Consistenza ed Esposizione coprono pressochè la totalità della domanda. Altre caratteristiche prestazionali che recepiamo fanno riferimento alla “permeabilità all'acqua”, “il ritiro idraulico” e quello “igrometrico”.
Sempre più frequenti le richieste di calcestruzzo con valenza estetica a testimonianza della duttilità del prodotto e della Nostra filiera.
Il certificato FPC è servito per l'industrializzazione del settore, non per fare selezione
Andrea Dari.
Ogni impianto per poter vendere il proprio calcestruzzo deve avere un certificato FPC rilasciato da un organismo riconosciuto dal Consiglio Superiore dei LLPP. Questa certificazione è davvero utile per fare selezione tra i fornitori e qualificare il mercato ? In che modo dovrebbe essere migliorata a tuo parere ?
Antonio Costa.
La Certificazione FPC è stato un passaggio indispensabile per l'industrializzazione della filiera del calcestruzzo introducendo un sistema del controllo produttivo e fondamentale nel mantenere lo standard come definito nelle procedure.
Ai nostri giorni non può considerarsi un elemento selettivo.
Come in tutti i campi, al di là della certificazione ottenuta, la differenza la fa la serietà di chi opera sul mercato, chiamato a rispettare le normative e ad applicare tutti i requisiti in modo trasparente e rigoroso.
Federbeton sta sostenendo in Italia un processo di certificazione, CSC, che riunisce per il singolo impianto tutto il sistema organizzativo/ produttivo con l'obiettivo di creare un elemento distintivo per raggiungere un livello elevato di sostenibilità.
Andrea Dari.
Il tema dell’economia circolare è sempre più importante, anche nel nostro settore. Vi arrivano richieste di calcestruzzi in cui sia sostituito del materiale inerte naturale con del riciclato ? Se sì arrivano per che tipo di forniture ?
Antonio Costa.
I Calcestruzzi riconosciuti ai fini CAM rappresentano oggi una quota marginale della domanda. Sempre di più l’Economia Circolare impatterà sul Nostro settore con importante riflesso sulla domanda.
Non possiamo nascondere le problematiche che ad oggi si incontrano:
- scarsa disponibilità di materiali che rispondono ai requisiti della normativa (in alcune zone completamente assenti).
- costi decisamente superiori al materiale tradizionale.
- impatto sull'organizzazione tecnica / industriale che richiede adeguamenti rispetto agli standard di impianto.
Riteniamo sia fondamentale per sviluppare questi prodotti una stretta collaborazione di tutti gli addetti ai lavori, in primis i massimi Esperti del settore, per sensibilizzare gli Enti sulle diverse opportunità o problematiche, al fine di redigere e pubblicare una normativa chiara, che ci possa guidare ed aiutare nelle scelte di campo.
Puntare all’effettivo valore di questo bene
Andrea Dari.
La marginalità del settore continua ad essere il grande problema del calcestruzzo. I volumi sono radicalmente calati rispetto a 10 anni fa, non in equalizzerebbero modo gli impianti operativi, e se non ci sono margini mancano le risorse per investimenti in miglioramenti e innovazione. C’è chi suggerisce di rendere più “veri” ed efficaci i controlli di accettazione, per spingere il settore a una maggiore selezione. Sarebbe utile ? È sufficiente ? Quale tipo di azione andrebbe condotta per poter dare maggiore valore al calcestruzzo ?
Antonio Costa.
In questi anni la vera sfida è stata quella di continuare ad “investire”, nonostante il calo dei volumi e dei fatturati.
Continuare ad investire a livello Tecnico/Industriale, sull’organizzazione, in Risorse Umane, con aggiornamenti continui e corsi di formazione, da qui Personale sempre più preparato e professionale.
I controlli di accettazione in cantiere sul calcestruzzo sono una procedura che negli ultimi anni è stata implementata con l’introduzione delle NTC. Come tutti i controlli e provini eseguiti, servono se fatti a regola d’arte, se vengono eseguiti in modo non corretto e non rispettando le Linee Guida di confezionamento e stagionatura portano a generare dubbi, contenziosi e frequentemente a non conformità.
I controlli di accettazione dovrebbero essere eseguiti sempre da personale preparato e qualificato.
Migliorare la marginalità del calcestruzzo non è semplice, si tratta di un processo in cui dobbiamo credere e vogliamo continuare su questa strada, non solo legato ai volumi ma all’effettivo valore di questo bene, considerando ricavi e tutte le voci di costo.
Andrea Dari.
Saresti favorevole a una norma che rende obbligatorio l’uso del mescolatore ? Perchè ?
Antonio Costa.
Come affrontato nelle precedenti domande, a prescindere da come si “miscela”, elementi essenziali per produrre un calcestruzzo di qualità sono:
- Controllo e Sviluppo di tutto il Processo Produttivo.
- Tracciabilità delle materie prime.
- Trasporto e Consegna.
- Risorse Umane e Professionalità.
A parità di tutte le condizioni il Premescolatore è certamente un ulteriore elemento di garanzia.
Mi preme concludere con un autentico ringraziamento a quanti hanno condiviso le proprie riflessioni e risposte prima della mia comunicazione; ho trovato spunti interessanti che mi piacerebbe approfondire e sviluppare con Voi.
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