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Ance Mercato Abitativo aprile 2013: la crisi dimezza il settore

Nuovi investimenti più che dimezzati (-54,2%) in sei anni, a fronte di una tenuta degli interventi di recupero; compravendite in significativo calo (-48,9%); flessioni contenute dei prezzi delle abitazioni.

Nuovi investimenti più che dimezzati (-54,2%) in sei anni, a fronte di una tenuta degli interventi di recupero; compravendite in significativo calo (-48,9%); flessioni contenute dei prezzi delle abitazioni. Questo, in sintesi, il quadro del mercato abitativo in Italia analizzato in “Ance Mercato Abitativo” di aprile 2013

Investimenti in abitazioni
La crisi che ha colpito il settore delle costruzioni ha avuto effetti particolarmente gravi in alcuni comparti che, tradizionalmente, hanno promosso lo sviluppo dell’intera economia nazionale. Tra questi, il comparto abitativo ha subito un vero e proprio tracollo, a causa della contemporanea manifestazione di shock senza precedenti: l'effetto combinato della prolungata crisi economica, della fortissima restrizione del credito e dell'inasprimento fiscale sulla casa, dovuto all'IMU. Secondo le stime Ance, gli investimenti in nuove abitazioni registrano un ulteriore calo del 17% in termini reali nel 2012 rispetto all’anno precedente. Per il 2013 è prevista ancora una flessione del 13%. In sei anni (2008-2013) il livello degli investimenti in nuove abitazioni si riduce del 54,2% in termini reali.
Gli investimenti in interventi di recupero abitativo, di contro, risultano essere l’unico comparto a mostrare una tenuta dei livelli produttivi (+0,8% nel 2012 e +3% nel 2013 su base annua), per un aumento complessivo, nell'arco dei 6 anni, del 12,6%, grazie all'effetto di stimolo degli incentivi fiscali. Complessivamente, per gli investimenti in abitazioni (nuovo e recupero) la flessione, nell’arco del periodo 2008– 2013, raggiunge il 23,1% in termini reali.

Permessi di costruire
Il numero di permessi rilasciati per la costruzione di nuove abitazioni e ampliamenti continua il suo trend negativo, in atto ormai dal 2006. Tra il 2005 e il 2010 si registra una flessione del 57,9%. Per il 2011 e la prima metà del 2012 i dati dell’Istat sulle nuove abitazioni concesse indicano ulteriori flessioni tendenziali, rispettivamente pari al -5,7% e al -21,8%. Sulla base delle informazioni disponibili l’Ance stima in circa 95.000 i permessi su abitazioni rilasciati nel 2012. In sei anni, pertanto, il calo raggiunge quasi il 70%.

Mercato immobiliare abitativo
Le compravendite
La fase negativa del ciclo immobiliare peggiora ulteriormente nel corso del 2012. Gli ultimi dati riferiti al quarto trimestre 2012 dell’Agenzia del Territorio evidenziano un significativo calo del 30,5% rispetto allo stesso periodo del 2011 delle compravendite di abitazioni.
Una flessione di intensità superiore a quanto già rilevato nei trimestri precedenti.
Complessivamente il 2012 segna una diminuzione delle abitazioni compravendute pari al 25,8% su base annua, attestandosi su circa 444mila transazioni. In sei anni, dal 2007 al 2012 il numero di unità abitative compravendute si è ridotto del 48,9%, riportandosi ai livelli di metà anni ottanta.
La riduzione rilevata nel 2012 coinvolge sia i comuni capoluogo(-25,1% nel confronto con il 2011), che i comuni non capoluogo (-26,1%).
In particolare, le otto maggiori città italiane, dopo aver registrato performance positive nel biennio 2010-2011, rilevano nello scorso anno flessioni tendenziali delle compravendite superiori al 20%, ad eccezione di Napoli, in lieve calo dello 0,8%. Quest’ultimo dato è da porre in relazione con la consistente dismissione del patrimonio immobiliare pubblico del Comune di Napoli avvenuta nel corso del 2012, che ha permesso di contenere la flessione delle abitazioni compravendute. Molteplici sono i fattori che ostacolano la ripresa del mercato abitativo. La domanda immobiliare rimane debole per l’estrema incertezza che scoraggia e fa rinviare le decisioni di investimento delle famiglie, per le difficili prospettive del mercato del lavoro e per la flessione del reddito disponibile delle famiglie. Inoltre, in questo contesto di forte difficoltà la stretta del credito ha raggiunto livelli insostenibili. Il blocco del circuito finanziario a medio-lungo termine rende estremamente difficile alle famiglie l'accesso ai mutui per l’acquisto della casa. Nei primi nove mesi del 2012, secondo i dati di Banca d’Italia, il flusso di nuovi mutui erogati per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie in Italia è diminuito ulteriormente del 50,8% rispetto allo stesso periodo del 2011, dopo essersi già ridotto del 21,6% dal 2007 al 2011. Oltre alla restrizione del credito alle famiglie un ulteriore fattore che penalizza il mercato immobiliare è l’ulteriore inasprimento del carico fiscale derivante dall’IMU.

Fonte: http://www.ance.it

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Ance mercato abitativo - Aprile 2013
 

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