E’ stato firmato ieri 1 luglio, dopo 18 mesi di intenso confronto, da Ance, Associazioni cooperative e Sindacati nazionali edili il rinnovo del contratto nazionale.
Il nuovo accordo prevede in particolare:
- una razionalizzazione e quindi una maggiore efficienza del vasto sistema degli enti bilaterali, puntando su una decisa riduzione dei costi;
- una ristrutturazione dell’istituto dell’anzianità della professionalità edile, che assumerà carattere nazionale.
- una decisa calmierazione dei costi contrattuali, considerato il difficilissimo contesto economico, che si declina in un complessivo aumento di 40 euro più 8 euro in previdenza complementare.
-un incremento della flessibilità dell’utilizzo dei rapporti di lavoro, portando al 40% i contratti a tempo determinato.

“Dopo una lunghissima e difficile trattativa che ci ha impegnato per molti mesi abbiamo raggiunto un importante accordo che è frutto dello
sforzo comune di
garantire un futuro migliore al settore dell’edilizia”, commentano il
Presidente Ance, Paolo Buzzetti e dell’Aci Produzione e Lavoro, Carlo Zini. “In un momento di grave e perdurante crisi per il settore l’intesa è certamente la prova del grande senso di
responsabilità delle imprese e della volontà di tutto il sistema di
puntare alla crescita. Principi importanti che da tempo condividiamo con tutte le sigle datoriali e sindacali aderenti agli
Stati Generali delle costruzioni”.
Grande soddisfazione è stata espressa, inoltre, dal Vice Presidente Ance, Gabriele Buia, e dal Delegato alle Relazioni industriali cooperative, Renato Verri, anche in considerazione degli importanti passi in avanti fatti in tema di trasferta, prepensionamenti, contrattazione di secondo livello e codice etico per gli organismi paritetici: “Si tratta di temi che caratterizzano un contratto di responsabilità che mette al centro del mercato del lavoro la qualità e la trasparenza”.