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Analisi delle stazioni appaltanti qualificate in Italia

Il report dell'ANAC, aggiornato al 30 settembre 2024, fornisce una panoramica dettagliata sul sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti in Italia, attivo dal 1° luglio 2023. Il report sottolinea l'importanza di strategie di miglioramento nella qualificazione e nella formazione, necessarie per un'ottimizzazione delle risorse pubbliche e il mantenimento di alti standard nelle procedure di appalto.

Panoramica sulle stazioni appaltanti qualificate in Italia

Recentemente l’ANAC (autorità nazionale anticorruzione) ha pubblicato un report, aggiornato al 30 settembre 2024, che mette in luce il panorama delle stazioni appaltanti qualificate in Italia.
Tale sistema di qualificazione è in vigore dal 1° luglio 2023, infatti l’ANAC accerta puntualmente il monitoraggio del nuovo assetto di procurement pubblico attraverso all’acquisizione telematica delle istanze di qualificazione.

La divulgazione dei dati relativi alle stazioni appaltanti (SA) e alle categorie qualificate (CC) avviene con un elenco delle stazioni appaltanti qualificate, disponibile sul sito ufficiale.

Tali dati delle SA e CC riguardano:

  • codice fiscale;
  • denominazione;
  • ubicazione;
  • livelli di qualificazione.

Dal report emerge che nelle diverse regioni italiane, sono attive 4.554 stazioni appaltanti qualificate, con 518 centrali di committenza e 8.056 amministrazioni convenzionate a tali centrali, quindi il 75% delle centrali di committenza dispone di oltre dodici amministrazioni convenzionate.

Le richieste di qualificazione ricevute dalle amministrazioni ammontano a quasi 6.000, delle quali il 75% è stato qualificato, mentre l'11% non è soggetto a qualificazione e circa il 13% non risulta qualificato. Solo lo 0,7% delle amministrazioni è qualificato con riserva.

Tra le 4.554 stazioni appaltanti qualificate, la maggioranza di circa il 60%, è abilitata in entrambi i settori (Lavori e Servizi e Forniture) e quasi il 60% ha ottenuto il livello massimo di qualificazione.

Nel settore Lavori, su 3.235 stazioni qualificate, 1.225 sono anche qualificate per il Partenariato Pubblico-Privato (PPP), di cui solo 311 sono centrali di committenza, mentre tra le 4.091 stazioni qualificate nel settore Servizi e Forniture, 1.470 sono qualificate per PPP, mentre 304 risultano essere centrali di committenza.

Il numero totale di centrali di committenza qualificate per uno o entrambi i settori è 518, di cui 388 sono qualificate in entrambi i settori. Le centrali di committenza comprendono 464 unità nel settore Lavori e 442 nel settore Servizi e Forniture, e la maggior parte di esse ha più di dodici amministrazioni convenzionate (circa 75%).
Inoltre il report riporta due grafici con cartogrammi utili per una rappresentazione grafica dell’incidenza delle SA e delle CC sul totale delle amministrazioni registrate in Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA).

Dai grafici presenti nel report si evince che:

  • la maggiore percentuale di CC qualificate sul totale delle amministrazioni qualificate si registra in Emilia-Romagna e Basilicata, sia per il settore “lavori” e sia per quello “servizi e forniture”;
  • la regione con la maggiore percentuale nel settore “lavori” è l’Abruzzo;
  • nel settore “servizi e forniture” si assiste ad una concentrazione di CC soprattutto in Emilia-Romagna, in Sardegna, Basilicata, Marche e Abruzzo.

Distribuzione per regione delle SA e CC qualificate e incidenza sul totale SA presenti in AUSA (Crediti: Report ANAC qualificazione stazioni appaltanti)

  

Disparità nelle competenze e formazione delle amministrazioni appaltanti

Il report fornisce anche un'analisi delle competenze e della formazione delle strutture organizzative stabili (SOS) delle amministrazioni (qualificate e non), esaminata una comparazione dei requisiti di competenze e formazione tra le diverse amministrazioni, suddivise per settore e livello di qualificazione. Questa analisi serve a identificare le lacune delle amministrazioni appaltanti, in particolare quelle non qualificate, rispetto ai requisiti stabiliti.

Dal report si evidenzia che le regioni italiane con il maggior numero di amministrazioni qualificate sono:

  • la Lombardia;
  • il Lazio;
  • la Campania.

Di contro, se viene analizzata la percentuale di relative qualifiche sul totale delle amministrazioni registrate nell'Anagrafe Unica delle Stazioni Appaltanti (AUSA), emergono:

  • la Sardegna;
  • il Friuli-Venezia Giulia;
  • e limitatamente al settore Lavori, l'Abruzzo.

Le centrali di committenza sono maggiormente concentrate in Lombardia, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana, invece se il rapporto viene esaminato rispetto al numero totale di amministrazioni in AUSA, la Sardegna, l'Emilia-Romagna e l'Abruzzo emergono come regioni significative.

Un'analisi delle competenze e della formazione della Struttura Organizzativa Stabile (SOS) delle amministrazioni appaltanti rivela un divario marcato tra le amministrazioni qualificate al livello massimo e quelle non qualificate. Le amministrazioni qualificate a livello intermedio e basso presentano caratteristiche simili, anche con le non qualificate in aspetti quali il numero totale di dipendenti, il personale con diploma, l’esperienza quinquennale e la formazione di base.

La formazione specialistica è prevalentemente praticata tra le amministrazioni con livello massimo e minimo, mentre la formazione avanzata è più diffusa tra quelle qualificate al livello minimo nel settore Lavori.

Il report dell'ANAC mette in luce come il quadro delle stazioni appaltanti sia diversificato in Italia, evidenziando la crescita e l'importanza delle centrali di committenza, offrendo anche spunti per future strategie di qualificazione e formazione, fondamentali per un efficiente utilizzo delle risorse pubbliche e per garantire un elevato standard nelle procedure di appalto.

 

IL REPORT ANAC INTEGRALE È SCARICABILE IN ALLEGATO.

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