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Ambiente: pubblicato il nuovo manuale sul principio "non arrecare danno significativo" (DNSH), ecco le novità

La nuova Guida Operativa DNSH, aggiornata il 14 maggio 2024, fornisce indicazioni precise per la valutazione e la realizzazione di progetti PNRR in linea con i criteri di sostenibilità ambientale. Scopri tutte le novità.

Rispettare i DNSH per il PNRR e non solo: novità della Guida operativa 2024 e strumenti di supporto per i soggetti attuatori

Arriva la nuova guida operativa per il rispetto del principio "non arrecare danno significativo all'ambiente" (DNSH) (*guarda il pdf in fondo in allegato), un elemento chiave per supportare gli Amministratori beneficiari dei finanziamenti del PNRR e, in generale, per realizzare progetti in linea con alcuni degli obiettivi di sostenibilità stabiliti dalla tassonomia ambientale (Regolamento UE 2020/852, Articolo 17).

Cosa cambia? La guida, aggiornata al 14 maggio 2024, include nuove schede tecniche per le misure introdotte con la riprogrammazione del Pnrr e revisiona quelle precedenti, allineandosi ai criteri dell'Unione Europea e recependo le ultime normative a scala nazionale.

Per garantire che gli investimenti del PNRR non danneggino l'ambiente, è obbligatorio valutare ogni progetto secondo il principio "Non arrecare danno significativo" (DNSH). Questa valutazione si basa sulla Tassonomia delle attività ecosostenibili e viene effettuata in tutte le fasi dell’attuazione di un intervento, dalla predisposizione della gara, alla progettazione ed esecuzione, accompagnato trasversalmente i soggetti attuatori per tutta la rendicontazione.

Per aiutare le amministrazioni e i soggetti attuatori a rispettare il principio Dnsh, è stata aggiornata la Guida Operativa emanata con la circolare RGS n.33 del 13 ottobre 2022.

In parole semplici: Ogni progetto del PNRR deve essere valutato per assicurarsi che non danneggi l'ambiente. Una guida aggiornata aiuta chi gestisce i progetti a fare le cose nel modo giusto.

 

Le principali novità

Tra le novità della Guida Operativa aggiornata a maggio 2024 ci sono:

  • l’inclusione di ulteriori schede tecniche necessarie a seguito dell’inserimento di nuove misure nell’ambito della riprogrammazione del PNRR e e la revisione di alcune schede precedenti per tenere conto dell’evoluzione della normativa ambientale. Viene aggiunto nella mappatura il capitolo REPowerEU (con riferimento alla Decisione di Esecuzione del Consiglio (CID) dell’8 dicembre 2023);
  • un maggiore allineamento con i criteri contenuti negli Orientamenti tecnici sull'applicazione del principio "non arrecare un danno significativo" a norma del Regolamento sul dispositivo per la ripresa e la resilienza della Commissione europea;
  • il recepimento delle indicazioni del Regolamento Delegato (UE) 2023/2486, pubblicato a giugno 2023, che introduce criteri di vaglio tecnico per gli obiettivi “Uso sostenibile e protezione delle acque e delle risorse marine, Economia circolare, compresi la prevenzione ed il riciclaggio dei rifiuti, Prevenzione e riduzione dell'inquinamento dell’area, dell’acqua o del suolo, Protezione e ripristino della biodiversità e degli ecosistemi”. Tutto questo si traduce anche in una nuova mappatura “2” in cui sono individuati i nuovi “Regime 1” per gli obiettivi ambientali connessi con la Risorsa idrica e l’Economia Circolare;
  • La specificazione degli elementi di comprova da caricare sul sistema ReGiS nelle fasi principali dell’attuazione per dimostrare il rispetto del principio in ogni fase del progetto;
  • l’individuazione, per specifiche attività, dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) di cui all’articolo 57 del Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023) che consentono di assicurare il rispetto dei vincoli DNSH di interesse, con schede esemplificative dei casi in cui le richieste DNSH siano aggiuntive rispetto ai CAM.

Proviamo a tradurre questi punti nelle facilitazioni pratiche apportate per lo sviluppo di progetti e realizzazioni di interventi che rispettino i DNSH.

 

La compilazione delle checklist

Uno degli strumenti più efficaci che consentono di valutare la completezza dell’operato nelle fasi ex-ante, quindi progettuale, ed ex-post, di esecuzione dell’intervento, nonché in occasione dei SAL, sono le liste di controllo messe a disposizione per ciascuna misura.

La checklist è fondamentale in quanto essa rappresenta uno dei principali strumenti di rendicontazione per dimostrare l’ottemperanza ai DNSH da parte dei soggetti attuatori. Possiamo facilmente comprendere quanto sia urgente che tutti ne siano consapevoli visto che la sua errata compilazione può comportare il mancato finanziamento dell’intervento. Sulla scorta delle richieste di chiarimenti pervenute, il Ministero ha chiarito alcuni aspetti nella sezione faq del portale Italia domani, successivamente ribaditi nella guida operativa di maggio.

In estrema sintesi, in fase ex-ante è ammissibile la risposta “no” purché sia adeguatamente illustrato un sensato “piano di rientro”, ma in fase ex-post tale risposta non sarà più ammissibile. Il consiglio è chiaramente valutare da subito se le misure siano applicabili o meno, questo comporta uno sforzo iniziale maggiore ma consente a tutti i soggetti di procedere con maggiore tranquillità in un percorso già abbastanza complesso.

 

Vademecum a supporto della progettazione

Tra le grandi novità della nuova guida si ricorda l’ulteriore chiarimento delle modalità con cui effettuare le verifiche per le misure di adattamento al cambiamento climatico.

L'analisi dei rischi climatici fisici, in proporzione alla dimensione fisica o finanziaria dell’intervento, è sempre obbligatoria e prevede due diverse metodologie in base all’importo dell’intervento.

Per gli interventi sotto i 10 milioni si deve sviluppare un report di analisi dell’adattabilità, di cui la Fondazione IFEL ha predisposto un fac-simile in formato editabile pronto per l’uso.

Per gli interventi che superano la soglia dei 10 milioni di euro, dovrà essere effettuata una valutazione della vulnerabilità e del rischio per il clima (secondo gli Orientamenti tecnici per infrastrutture a prova di clima nel periodo 2021-2027 -2021/C373/01-27) che sfoci nell’individuazione delle misure di adattamento del caso.

Oltre a questo documento, come ricorda la stessa guida, la Fondazione IFEL e ANCI hanno messo in campo diverse iniziative di facile accesso e rivolte a tutti i soggetti coinvolti, dai webinar ai Vademecum. Un utilissimo strumento per i progettisti e RUP è l’Allegato 1 “Facsimile di Verifica e asseverazione del rispetto del principio DNSH da inserire nella Relazione di sostenibilità dell’opera del progetto di fattibilità tecnico economica”.

 

I casi di esclusione delle caldaie a gas

Per gli interventi di “Ristrutturazioni e riqualificazioni di edifici residenziali e non residenziali”, attenzione ai casi di totale esclusione delle caldaie a gas, alle condizioni in cui sono invece ammissibili sotto determinate condizioni, anche in combinazione attraverso i sistemi ibridi.

La discriminante è la misura specifica di finanziamento, pertanto vi invitiamo a leggere con attenzione il paragrafo “C. Principio guida” relativo alla scheda 2 e leggere sempre le FAQ sul portale Italia Domani.

 

Dialogo con gli esperti, i portali dedicati

Se il RUP dovesse avere dubbi su procedure o aspetti tecnici in relazione all’applicazione del principio DNSH, è possibile rivolgere i propri dubbi allo sportello online a gratuito “L’espertə IFEL risponde” predisposto dalla Fondazione IFEL.

Per non dimenticare le scadenze e tenere sotto controllo “l’elenco della spesa” della documentazione associata alle misure di investimento si segnala la pagina dedicata alle Misure specifiche.

In sintesi, il portale ufficiale di Italia Domani con il supporto delle iniziative della Fondazione IFEL costituiscono i principali riferimenti. Se doveste avere ancora dubbi il consiglio è rivolgersi direttamente al Ministero o all’Ente che gestisce la linea di finanziamento specifica, che sicuramente avrà inviato comunicazioni in merito.

 

Consigli per le imprese

Attenzione alla documentazione che si sottoscrive nell’atto di affidamento e all’erogazione dei diversi SAL: vi state impegnando al rispetto del principio DNSH, che comprende obblighi di natura ambientale e specifiche clausole contrattuali “sociali”.

L’analisi dei costi che comporta l’operare in linea con il DNSH rispetto a quanto “sempre fatto” dovrà determinare i conseguenti ribassi in linea con i nuovi impegni, ben sintetizzati nelle check-list ex post a disposizione dei soggetti attuatori.

La guida fornisce anche indicazioni utili per le procedure di affidamento gestite da Consip ed Invitalia, che mettono a disposizione alcuni documenti di comprova del rispetto del principio.

Rispettare il principio DNSH non è solo un obbligo per ottenere i fondi del PNRR, ma un impegno per le generazioni future.

La sostenibilità va pensata e costruita insieme, mettendo in gioco le nostre risorse per trasformare un “regolamento” in un nuovo modo di fare le cose. Tutto questo senza penalizzare mai la qualità dei progetti ma fornendogli la possibilità di durare nel tempo e facendone beneficiare il maggior numero di persone.

I progetti sostenibili devono essere per tutti, non a caso regolamentano i finanziamenti pubblici: l’aspetto sociale è inscindibile da quello ambientale.

La nuova guida è uno strumento prezioso per enti pubblici e imprese che vogliono cogliere le opportunità del Pnrr nel rispetto dell'ambiente. Consulta la guida operativa

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