Energie Rinnovabili
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Ambiente: in Europa cresce l’energia rinnovabile (eolica, solare e biomassa)

Aumentano le fonti rinnovabili e diminuisce la dipendenza dai combustibili fossili: nuovo rapporto dell´Agenzia europea per l´ambiente.

Aumentano le fonti rinnovabili e diminuisce la dipendenza dai combustibili fossili: nuovo rapporto dell´Agenzia europea per l´ambiente.
La più alta riduzione di combustibili fossili ad uso domestico, a partire dal 2005, è stata registrata in Germania, Italia e Spagna.
 
L´Agenzia europea per l´ambiente (EEA) ha pubblicato (a metà marzo) il nuovo rapporto “Renewable energy in Europe 2016: recent growth and knock-on effects”.
 
Dall’analisi del documento un dato significativo: diminuisce l´uso di combustibili fossili e crescono le fonti di energia pulita: eolica, solare e biomassa.
Qualche numero: la quota di energia rinnovabile è aumentata dal 14,3%  nel 2012 al 15% nel 2013.
L´Agenzia per l´ambiente, sulla base dei dati preliminari 2014, stimava un´ulteriore incremento della quota di energie rinnovabili sino al 15,2%. In realtà, la tendenza al rialzo si è rivelata superiore alle aspettative, attestandosi sul 16%, dato poi confermato da Eurostat.
Il maggiore consumo di energia pulita (rispetto ai livelli del 2005), ha consentito una conseguente riduzione nella domanda di combustibili fossili pari a 110 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) nel 2013, portando a una diminuzione complessiva lorda di emissioni di anidride carbonica di circa 362 milioni di tonnellate (Mt).

Nel 2013 e 2014, il combustibile fossile maggiormente interessato dalla sostituzione con fonti rinnovabili è stato il carbone (circa il 45% dell’intera quota di combustibile fossile evitato), seguito dal gas naturale (circa il 29%).
La percentuale di adozione di energie rinnovabili varia comunque molto negli Stati membri: si va da paesi che nel 2013 avevano valori superiori al 30% del consumo finale lordo di energia, come Svezia (52,1%), Lettonia (37,1%) e Finlandia (36,8%), ad altri che non hanno raggiunto il 5%, come Lussemburgo (3,6%), Malta (3,8%) e Paesi Bassi (4,5%).
La più alta riduzione di combustibili fossili ad uso domestico, a partire dal 2005, è stata registrata in Germania, Italia e Spagna.
Questi numeri dimostrano che perseguire questa direzione, oltre a essere complementare alle politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici, gioca un ruolo chiave nella transizione energetica europea. In altre parole: le energie rinnovabili rappresentano un punto di forza su cui contare e investire. E investire in energia pulita e sulle tecnologie per produrla significa anche creare occupazione. Nel periodo 2005-2014, l´Europa ha destinato al settore delle rinnovabili le quote di investimento più elevate a livello mondiale. I finanziamenti pubblici per ricerca e sviluppo, invece, tra il 2005 e il 2013 sono aumentati, ma a un ritmo più lento rispetto al passato.
Ora più che mai è indispensabile non perdere il vantaggio raggiunto.
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