Alluvione Romagna 2023: dall'urbanistica contrattata alla pianificazione umiliata

Occorre ricostruire ciò che è stato distrutto dalle alluvioni degli ultimi giorni in Emilia Romagna, ma la lungimiranza delle Amministrazioni pubbliche e le conoscenze maturate dalle esperienze devono perseguire una ricostruzione migliorativa e innovativa di quanto esisteva ed è stato travolto e distrutto.

Oggettivamente da questo dramma occorre uscirne migliorando e soprattutto realizzando opere, infrastrutture e costruzioni più performanti rispetto a quanto esisteva. Cioè non si può semplicemente ricostruire ciò che c'era! Di conseguenza sarebbe importante condividere la consapevolezza della necessità di sfrondare con decisione la vigente ragnatela di leggi e leggine per ridurre vincoli e pastoie burocratiche, favorendo invece regole certe, comprensibili per tutti e di buon governo del territorio, che risultino non scalabili da parte dei poteri forti locali e localizzati che nei Comuni spesso l'hanno fatta da padroni. Qualche volta coperti da interessi politici e elettorali.

Non è certo un problema della sola Regione Emilia Romagna, vale per tutta la lunga e stretta disastrata penisola!  

Sarebbe perciò il caso di mettere in campo una nuova Legge Urbanistica Nazionale che alle Regioni lasci gli strettamente necessari, ma ridotti, margini di interpretazione della pianificazione “a modo proprio”, con vistose falle nella capacità di uso del territorio, che nel peggiore dei casi si traducono in disastri, drammi e costi enormi, immancabilmente riversati sul Bilancio dello Stato, cioè di tutti.

Penso che le rappresentanze della società civile dovrebbero congiuntamente pervenire alla ragionevolezza politica, culturale, amministrativa e istituzionale, di ridurre il coacervo normativo che attanaglia la pianificazione del territorio, semplificandolo radicalmente.

Che non significa consentire tutto; tutt'altro!

Significa scrivere su tavole di pietra ciò che è consentito realizzare sul territorio, senza scorciatoie e senza favoritismi interessati. E come e dove realizzarlo in tempi ragionevoli e non biblici.

Dopo tanti annunciati disastri è arrivato il tempo di archiviare la maldestra prassi dell'urbanistica contrattata che ha comportato l'umiliazione della competente pianificazione del territorio.

Chi non capisce per interessi di parte o fa finta di non intendere, prima o poi, finirà travolto, sommerso.