Alluvione Emilia-Romagna: 280 frane in 58 Comuni differenti. Perchè così tanti fenomeni?
La tanta pioggia caduta nei giorni scorsi sull'Emilia-Romagna ha causato anche grandi problemi al terreno, che non è riuscito a reggere una quantità d'acqua così massiccia e in così poco tempo. Ciò ha causato ben 280 fenomeni franosi in 58 Comuni della Regione. Ecco il report di ISPRA, con i dati completi e le cause.
Picchi di 300 mm in 48 ore, esondati 23 fiumi
L’evento in corso dalla mezzanotte dal 15 al 17/05/2023 ha causato l’esondazione di 23 fiumi e allagamenti diffusi in 41 comuni. In 48 ore si sono registrati picchi di 300 millimetri sui bacini del crinale e collina forlivese. Sulla stessa area, sulle colline e montagna ravvenati e sul settore orientale del bolognese sono in media caduti tra i 150 e i 200 millimetri. Sulla pianura cesenate forlivese fino a 150 millimetri.
Complessivamente ci sono segnalazioni di oltre 280 frane di cui 120 particolarmente importanti in 58 comuni (aggiornamento 18/05/2023 ore 15:563):
- Oltre 100 in provincia di Forlì Cesena: ben 71 a Modigliana, altre 5 rispettivamente a Dovadola e Predappio. E ancora: Tredozio, Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Santa Sofia, Civitella di Romagna, Galeata, Roncofreddo, Bertinoro, Meldola, Portico e San Benedetto, Premilcuore e Rocca San Casciano;
- Circa 90 in provincia di Ravenna: ben 75 a Casola Valsenio; colpite anche Brisighella e Riolo Terme.
- Oltre 40 in provincia di Bologna: tra i comuni più colpiti, Fontanelice e Casalfiumanese nella valle del Santerno, oltre a Loiano, Monzuno e Monte San Pietro. E ancora: Bologna, Imola, Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monterenzio, Monghidoro, Castel San Pietro Terme, Pianoro, Marzabotto, Sasso Marconi;
- Circa 25 in provincia di Modena: Montecreto, Polinago, Rignano sulla Secchia, Marano sul Panaro, Pievepelago, Serramazzoni, Maranello, Sassuolo, Zocca, Pavullo nel Frignano, Fiorano modenese, Guiglia, Lama Mocogno, Montese;
- Circa 15 in provincia di Reggio Emilia: Canossa, Baiso, Carpineti, Toano e Villa Minozzo, Ventasso;
- Una decina in Provincia di Rimini: Casteldelci, Sant’Agata Feltria, Novafeltria, San Leo, Montescudo-Monte Colombo.
Fenomeni franosi in Italia: alle cause naturali si aggiungono quelle antropiche
Ogni anno sono circa un migliaio le frane che si attivano o riattivano sul territorio nazionale e qualche centinaio gli eventi principali che causano impatti significativi sulla popolazione, sui centri abitati e sulla rete stradale e ferroviaria.
Le cause del dissesto vanno ricercate, in primo luogo, nelle condizioni fisiche del territorio italiano: geologicamente giovane e tettonicamente attivo, costituito per il 75% da colline e montagne. Alle cause naturali, quali precipitazioni e terremoti, si aggiungono sempre più di frequente quelle antropiche legate a tagli stradali, scavi, costruzioni, perdite da acquedotti e reti fognarie.
Gli impatti dei cambiamenti climatici sui fenomeni franosi, oltre all’incremento dei fenomeni di instabilità dei versanti legati alla degradazione del permafrost in alta quota, riguardano l’incremento della frequenza dei fenomeni franosi superficiali e delle colate di fango e detrito, legati a piogge (eventi pluviometrici) brevi e intense.
Negli ultimi 50 anni4 (1972-2021), gli eventi di frana hanno causato 1.071 morti, 10 dispersi,
1.423 feriti e 145.548 evacuati.
Frane Inventario IFFI in Emilia-Romagna
Il territorio della Regione Emilia-Romagna è costituito per il 50% da zone montano-collinari e il restante 50% da pianure; l’estensione totale è di circa 22.445 km2.
Le frane censite nell’Inventario IFFI in Regione Emilia-Romgna sono complessivamente 80.335.
Pericolosità e rischio idrogeologico in Italia
Il 93,9% dei comuni è a rischio per frane, alluvioni o erosione costiera; il 18,4% del territorio nazionale è classificato a maggiore pericolosità per frane e alluvioni; 1,3 milioni di abitanti a rischio frane e 6,8 milioni di abitanti a rischio alluvioni. Tali dati sono stati pubblicati nel Rapporto 2021 ISPRA sul dissesto idrogeologico in Italia che aggiorna il quadro di riferimento sulla pericolosità associata a frane e alluvioni e gli indicatori di rischio.
Pericolosità e rischio idrogeologico in Emilia-Romagna
Per quanto riguarda la pericolosità per frane, il 14,6% del territorio dell’Emilia-Romagna è classificato a pericolosità elevata e molto elevata nei Piani di Assetto Idrogeologico – PAI (Mosaicatura nazionale ISPRA 2020-2021).
Sono 86.639 gli abitanti a rischio, residenti nelle aree a maggiore pericolosità per frane; sono a rischio frane oltre 39.660 famiglie, 53.013 edifici, 6.768 imprese e 1.097 beni culturali.
IN ALLEGATO È POSSIBILE SCARICARE IL REPORT ISPRA INTEGRALE.
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