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Allarme dei Geologi: in provincia di Parma franati 840 chilometri di strada

Allarme dei Geologi: in provincia di Parma franati 840 chilometri di strada - La provincia di Parma detiene il record delle strade franate - dissesto idrogeologico

Nicola Casagli, docente di Geologia all'Università di Firenze: "A Tizzano si concentra il 15% della produzione di prosciutto di Parma, molte delle strade utilizzate per i trasporti sono del tutto inagibili

"A Tizzano, in provincia di Parma, c'è una frana enorme di 20 milioni di metri cubi. Il sindaco Amilcare Bodria è un geologo e la sua formazione, la sua comprensione del territorio e del fenomeno che si stava palesando hanno consentito di salvare alcune vite grazie all'evacuazione di un'area in cui due case ed un capannone sono crollati nel giro di poche ore. Il sindaco sta inoltre analizzando la situazione della viabilità che al momento è fortemente compromessa. Delle tre arterie che conducono a Capriglio, due sono bloccate per frana e quella che ho percorso con lui è interessata da importanti dissesti". E' la cronaca di Gabriele Cesari, Presidente dell'Ordine dei Geologi dell'Emilia - Romagna che sta compiendo un giro sui luoghi drammaticamente colpiti dal dissesto idrogeologico.

La provincia di Parma detiene il record delle strade franate in Emilia-Romagna: son ben 840 i chilometri interessati da fenomeni di frana. L'Appennino emiliano-romagnolo, del resto, é la regione caratterizzata dalla più elevata densità di frane in Italia. Le frane mappate sono circa 70 mila e molte di esse hanno grandi dimensioni coinvolgendo aree di svariati chilometri quadrati. Circa il 20% del territorio collinare e montuoso della regione è in frana. Ben 2161 km di strade sul territorio regionale sono interessati da frane, di cui 615 da frane classificate come attive.

"A Tizzano la situazione è davvero impressionante - ha proseguito Cesari - e sindaco ed abitanti hanno la paura di essere abbandonati dalle istituzioni. A quel comune così come a tutte le Istituzioni coinvolte abbiamo portato la solidarietà e la disponibilità dei numerosi geologi che sono già pronti a collaborare, soprattutto nelle situazioni minori che ora non sono monitorate , ma che possono aggravarsi. Una deroga al patto di stabilità attiverebbe immediatamente risorse almeno per le verifiche tecniche, i monitoraggi, le opere di pronto intervento". La situazione frane è "pesante in tutta l'Emilia - Romagna - ha continuato Cesari - perché praticamente sono interessate tutte le province emiliane. E' come se le frane quiescenti si fossero risvegliate tutte contemporaneamente, interessando anche nuovi territori, a conferma dell'attenzione che occorre prestare a questi versanti giudicati stabili solo da chi non ne conosce a fondo le caratteristiche. Nel bolognese la frana maggiore è quella di San Benedetto Val di Sambro che interessa anche il comune di Monghidoro ed il versante toscano. Varie abitazioni distrutte, strade interrotte e abitati isolati. Altre situazioni rilevanti a Camugnano e Vergato. In provincia di Modena la frana peggiore attualmente sembra essere quella di Lama Mocogno , mentre in provincia di Piacenza abbiamo diversi fenomeni franosi di importanza variabile, con la situazione peggiore a Travo dove le frane hanno interrotto diverse strade e alcune frazioni sono isolate. Reggio Emilia e Parma sono le province più colpite per numero di frane e per disagi alle strutture ed infrastrutture".

Anche per i Geologi l'allarme è alto e non riguarda solo il territorio, ma anche l'organizzazione. Gian Vito Graziano, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi ha affermato: "La diminuzione dei dipartimenti sta già provocando una contrazione sensibile anche nel numero degli studenti e dei laureati, che mai sono stati, per la loro specificità, numerosi come in altre discipline con grave pregiudizio per la sicurezza generale dalle calamità e dai rischi naturali. Il territorio è fortemente malato, mentre noi restiamo in attesa di risposte concrete"

E anche Nicola Casagli, Docente di Geologia presso l'Università di Firenze che sta seguendo istante per istante l'evolversi della situazione in Emilia Romagna nei giorni scorsi aveva espresso il proprio rammarico per il fatto che: "Nella regione più franosa d'Italia con l'Università più antica del mondo, Bologna, dove nel 1603 Ulisse Aldovrandi coniò il termine "geologia", non esiste più un dipartimento dedicato allo studio del territorio, dei suoi dissesti e delle sue risorse. Anche questo è un segno della decadenza scientifica e culturale del Paese"

FONTI: 

  • http://cngeologi.it/wp-content/uploads/2013/04/frana-di-Tizzano.pdf
  • http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/
  • http://www.parmatoday.it/
  • http://www.youtube.com/embed/s262vJdnHRg