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Allarme coste italiane: eventi meteo estremi in crescita, erosione e concessioni balneari fuori controllo

Dal 2010 a giugno 2024, le coste italiane hanno subito 816 eventi meteo estremi, con un aumento del 14,6% nell'ultimo anno. La Sicilia è la regione più colpita, seguita da Puglia, Calabria e Campania. Legambiente sollecita sette azioni urgenti per proteggere le coste italiane.

Le coste italiane in pericolo: un allarme rosso

Secondo l'ultimo rapporto di Legambiente, dal 2010 a giugno 2024, si sono registrati ben 816 eventi meteo estremi che hanno colpito 265 comuni costieri italiani. Ciò significa una media di eventi estremi all'anno, con un aumento del 14,6% rispetto all'anno precedente. Il Mezzogiorno è la parte dell'Italia più colpito, con la Sicilia che detiene il triste primato di 170 eventi, seguita da Puglia (104), Calabria (82) e Campania (78).

Legambiente propone al Governo sette azioni urgenti per la protezione delle coste.

 

Crescita degli eventi meteo estremi nelle aree costiere italiane

L'erosione costiera è un altro problema crescente, aggravato da una gestione disorganizzata delle concessioni balneari, definita da Legambiente come un "Far west". L'associazione ambientalista ha presentato sette azioni urgenti al Governo per proteggere le coste italiane: attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, interventi di rinaturalizzazione delle coste, approvazione della legge contro il consumo di suolo, creazione di un quadro normativo unico per le concessioni balneari, ristabilimento della legalità e regolamentazione dei sistemi fognari.

Secondo i dati dell'Osservatorio Città Clima di Legambiente, dal 2010 a giugno 2024 si è assistito a un incremento del numero di eventi meteo estremi nei comuni costieri italiani, con 816 episodi registrati, di cui 104 solo nell'ultimo anno. Il Sud Italia è la zona più colpita, con la Sicilia in testa con 170 eventi, quasi il 21% del totale nazionale. Bari è il comune con il maggior numero di eventi, seguito da Genova, Agrigento e Palermo.

Le spiagge italiane, con una superficie complessiva di soli 120 km², meno del territorio del solo municipio di Ostia a Roma, stanno subendo un'accelerazione del processo di erosione costiera. Questo fenomeno richiede un approccio integrato per affrontare le molteplici criticità.

Il "Rapporto Spiagge 2024" di Legambiente, presentato a Catania, evidenzia questi problemi e propone sette azioni al Governo per il futuro delle coste italiane.

Sebastiano Venneri, Responsabile Turismo e Innovazione Territoriale di Legambiente, sottolinea l'urgenza di adattare le nostre coste ai cambiamenti climatici, proteggere le persone e le infrastrutture, e garantire l'accesso libero alle spiagge.

Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia, ribadisce la necessità di tutelare le spiagge siciliane come risorsa ambientale e turistica, adottando una pianificazione coerente e sostenibile che consideri gli obiettivi di adattamento ai cambiamenti climatici e di mitigazione dei dissesti.

 

Gli eventi meteo-idro nei comuni costieri per categoria (2010-2024)  Legambiente-Osservatorio Città Clima
Gli eventi meteo-idro nei comuni costieri per categoria (2010-2024). (Legambiente-Osservatorio Città Clima)

 

Quali sono gli eventi più frequenti?

  • Alluvioni: Le piogge intense e prolungate causano allagamenti, esondazioni e frane, mettendo a rischio la vita delle persone e danneggiando le abitazioni.
  • Mareggiate: L'innalzamento del livello del mare e le onde più alte erodono le spiagge, danneggiano i litorali e mettono a rischio le infrastrutture costiere.
  • Trombe d'aria e raffiche di vento: Questi fenomeni violenti possono causare danni ingenti alle strutture e alla vegetazione.
  • Siccità: Periodi prolungati di siccità possono portare all'innalzamento della salinità delle acque, con gravi conseguenze per gli ecosistemi costieri.

 

I comuni costieri con maggiori impatti, tipologia degli eventi più ripetuti (2010-2024). Legambiente- Osservatorio Città Clima
I comuni costieri con maggiori impatti, tipologia degli eventi più ripetuti (2010-2024). (Legambiente- Osservatorio Città Clima)

 

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Gestione balneare: solo il 33% è oggetto di concessioni

La gestione delle concessioni balneari in Italia è caotica: solo il 33% delle coste è oggetto di concessioni, spesso in modo disomogeneo e poco trasparente. Il Consiglio di Stato ha dichiarato illegittime le proroghe generalizzate delle concessioni demaniali, richiedendo procedure di gara trasparenti entro il 31 dicembre 2024. Tuttavia, l'assenza di un quadro normativo unico continua a creare confusione.

Tra le buone pratiche adottate in Italia e all'estero, si segnalano la creazione di dune di Posidonia a Cecina e il "Parco del Mare" a Rimini per l'adattamento climatico, oltre al progetto "Citybeach" nel Regno Unito e agli interventi di protezione dalle inondazioni in Belgio.

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L'Italia, terra di mari e spiagge, sta vivendo un'emergenza senza precedenti. Gli eventi meteo estremi, sempre più frequenti e intensi, stanno mettendo a dura prova il nostro litorale, erodendo le spiagge, danneggiando le infrastrutture e minacciando l'ecosistema marino.

 

Le cause del problema

  • Cambiamenti climatici: L'aumento delle temperature globali e l'innalzamento del livello del mare stanno intensificando gli eventi meteo estremi.
  • Urbanizzazione delle coste: La cementificazione del litorale riduce la capacità di assorbimento delle acque piovane e aumenta il rischio di allagamenti.
  • Gestione inadeguata del territorio: La mancanza di piani di gestione integrata delle zone costiere e l'assenza di interventi di difesa costiera adeguati aggravano la situazione.

 

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Le conseguenze dei danni sulle coste

  • Danni economici: Gli eventi estremi causano danni ingenti alle infrastrutture, alle attività economiche e al turismo.
  • Perdita di biodiversità: L'erosione costiera e l'inquinamento delle acque mettono a rischio la sopravvivenza di molte specie marine e terrestri.
  • Rischio per la salute pubblica: Le alluvioni e le ondate di calore possono causare malattie e mettere a repentaglio la salute delle persone.

 

Cosa fare: il piano d'azione in 7 punti di Legambiente

Legambiente propone un piano d'azione in sette punti, tra cui:

  1. Attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici, stanziando le risorse ed emanando il decreto per l’insediamento dell’Osservatorio Nazionale per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici;
  2. superare la logica dell’emergenza e degli interventi invasivi per la difesa delle coste dall’erosione;
  3. interventi di rinaturalizzazione delle coste, ricostituendo le fasce dunali e zone umide e paludose;
  4. approvazione della legge sullo stop al consumo di suolo;
  5. stabilire un quadro normativo unico da rispettare in tutta Italia per l’affidamento delle concessioni balneari (tramite bandi) per garantire libera e gratuita fruizione delle spiagge, premiando nell’assegnazione la qualità dell’offerta e le scelte di sostenibilità ambientale;
  6. ristabilire la legalità e fermare il cemento sulle spiagge;
  7. costruzione, adeguamento e/o messa in regola dei sistemi fognari e di depurazione e regolamentare lo scarico in mare dei rifiuti liquidi.

Un futuro incerto

Se non si interviene in modo deciso e coordinato, le nostre coste rischiano di diventare sempre più fragili e vulnerabili. È necessario un cambio di passo, con investimenti mirati nella prevenzione e nella tutela del nostro litorale.

 


LEGGI IL REPORT SPIAGGE 2024
IN FONDO ALL'ARTICOLO


 

Fonte: Legambiente

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