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Al SAIE si è parlato di DISSESTO IDROGEOLOGICO, SBLOCCA ITALIA, LEGGE DI STABILITÀ E INFRASTRUTTURE

IL RESOCONTO DEI PRINCIPALI APPUNTAMENTI DELLA SECONDA GIORNATA DI SAIE 2014

 

D’Angelis (Presidenza del Consiglio): fermeremo il dissesto con 1 miliardo all’anno per 6 anni. Ma ci vuole educazione civica e senso di responsabilità di tutti
 
Sblocca Italia, Tosi: “deve essere più concreto e coraggioso,
garantendo tempi certi e brevi”
 
Non solo  i 2 miliardi e 300 milioni previsti per affrontare l’emergenza del dissesto del territorio italiano ma anche un miliardo all’anno per i prossimi 6 anni per portare a compimento i 4000 interventi necessari ad affrontare immediatamente i rischi esistenti. Così Erasmo D’Angelis a capo della struttura di missione contro il dissesto idrogeologico della Presidenza del Consiglio dei Ministri  intervenendo al SAIE ha raccontato come il Governo intende muoversi. Parlando davanti a una ampia platea di geologi De Angelis ha ricordato che se queste professionalità fossero state utilizzati in modo diffuso, “un geologo per ogni comune, avremmo risparmiato l’enorme spesa pubblica utilizzata per affrontare la post emergenza, circa 3 miliardi e mezzo all’anno.”  
 
Domani terza giornata con i 2 Forum dedicati al Riuso ed efficienza energetica per una rigenerazione urbana sostenibile, con Norbert Lantschner, presidente di ClimAbita, Pierre Sallenave, Direttore generale de l’Agence nationale pour la rénovation urbaine de France, Thomas Zelger, Austrian Institute for Healthy and Ecological Building di Vkienna e Leopoldo Freyrie, Presidente CNAPPC e, nel pomeriggio a Smart City, agenda digitale e agenda urbana.
Sempre nel pomeriggio convegno ISI su Sisma ed elementi non strutturali. Approcci, stati limiti e verifiche prestazionali e il workshop con l’incontro nell’Area Sport con le delegazioni UE.
Alle 17 premiazione del “Gruista dell’anno” gara nazionale promossa dal Formedil in collaborazione con il SAIE.
 
Che ruolo e importanza avrà lo Sblocca Italia per il rilancio economico del Paese? Qual è il futuro delle infrastrutture? Come sarà possibile realizzare delle città smart mantenendo valido il Patto di Stabilità? Tutte questioni chiave per il settore delle costruzioni altresì affrontate oggi al SAIE.
“Lo Sblocca Italia dovrebbe essere più concreto e coraggioso - sono state le parole del sindaco di Verona Flavio Tosi - garantendo tempi brevi e certi. Dovrebbe eliminare la procedura di doppio ricorso al Tar e al Consiglio di Stato: la nostra burocrazia ci impedisce di fare le cose. Così come una scarsa cultura dell’efficienza e del rispetto degli impegni presi con i cittadini. Bisogna fare un salto e rinnovare le nostre attitudini e il nostro pensiero.”
Tosi ha parlato di autogrill a ponte per evitare il consumo di suolo e di cimiteri verticali (il primo si farà forse proprio a Verona), di mezzi pubblici elettrici, di nuove idee e progetti che si possono realizzare sbloccando le risorse che ci sono.
A lui fa eco anche Paolo Buzzetti, presidente di ANCE, aggiungendo: “basta con questa austerità imposta dall’UE, l’Italia ha bisogno di spendere per sopperire alla propria arretratezza infrastrutturale e manutentoria. Ci vuole un Piano nazionale sul dissesto idrogeologico e sulla sicurezza, uno per la riqualificazione degli edifici scolastici e uno solo per le Infrastrutture.”
Al convegno è intervenuto anche il Responsabile della Segreteria Tecnica del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Enrico Seta, che parlando del decreto Sblocca Italia ha ricordato che “sicuramente si tratta di un contributo importante ma non sufficiente a realizzare ciò che promette il suo titolo. Non basta un solo atto legislativo per rimettere in piedi l’economia di un Paese, ci vuole un intero ordinamento.” Seta ha ribadito la necessità di un cambiamento culturale e di visione, ricordando come del resto lo stesso Ministro Lupi abbia sottolineato come il MIT debba trasformarsi da un Ministero di spesa a un Ministero che sostenga la crescita: meno contributi a fondo perduto, più progettualità e più partnership pubblico-private.”
Amaro il punto di vista di Legambiente che, attraverso le parole del suo Presidente Vittorio Cogliati Dezza, ha focalizzato l’attenzione sull’emergenza energetica e sull’urgenza di un piano di riqualificazione nazionale che tenga presente l’uscita dal fossile e punti sulla rigenerazione urbana. “Le aree metropolitane sono il cuore del Paese, ci vuole una pianificazione integrata.”
Il nostro sistema di gestione degli appalti pubblici e lo snellimento delle procedure sono stati al centro del Forum del pomeriggio, al quale ha partecipato il Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini. “Una cura dimagrante che porterà il nuovo Codice degli appalti a circa un terzo dell’attuale. Un ridimensionamento nella logica di facilitare la comprensione e l’interpretazione, in pieno stile “anglosassone” a cui accompagnare alcune modifiche sostanziali al sistema di aggiudicazione.” Il viceministro ha informato che il nuovo Codice poggerà sulla qualità e l’inattaccabilità del progetto esecutivo a cui collegare un sistema più qualitativo rispetto alla soluzione prevalente del massimo ribasso. Così come verrà presto inserito nel nuovo provvedimento che ha assicurato il viceministro “seguirà un iter parlamentare rigoroso, con l’obiettivo di essere varato entro l’autunno del prossimo anno il debat public sul modello francese che consentirà da un lato di dare voce a tutti gli interessi compreso quello dei cittadini, dall’altro di intervenire per eliminare alcuni passaggi verticistici, nell’interesse di tutti.”
Dal punto di vista tecnico è Mario Cucinella a farsi portavoce delle esigenze dei nostri centri urbani: “la città è un oggetto che si muove, è fondamentale percepire i cambiamenti e anticiparli. Rigenerare è una bella parola, ma io preferisco definire questo processo un business sociale: costruire e progettare le città produce valore economico ma soprattutto sociale, cerca di venire incontro ai bisogni dei cittadini e interviene per colmarli.”
Intanto, dal 1 luglio 2015, secondo la norma inserita nello Sblocca Italia, i nuovi edifici e le grandi ristrutturazioni dovranno essere broadband ready, aprendo nuove prospettive di mercato. Un tema affrontato in occasione del convegno "Progettare lo Smart building" dove si è altresì evidenziata la persistenza di problemi da risolvere come la sicurezza delle reti e la standardizzazione delle procedure.
 

 

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