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Adesivi autobagnanti per la posa di piastrelle

L'articolo fornisce un'analisi dettagliata delle caratteristiche e delle proprietà degli adesivi denominati "autobagnanti", offrendo inoltre alcune indicazioni circa la loro applicazione in ambito edilizio, con particolare attenzione alle pavimentazioni realizzate con piastrelle di ceramica.

Cosa sono gli adesivi autobagnanti?

Si definiscono di norma come autobagnanti quegli adesivi composti da: sabbia a granulometria selezionata, cemento Portland ed un’alta percentuale di resine sintetiche ed additivi.

Grazie alla semplice pressione esercitata in fase di posa, questa tipologia di adesivi tende a “bagnare”, ovvero a distribuirsi uniformemente e con più facilità, sia sul fondo di posa che sulla parte retrostante dell’elemento da incollare, al fine di rendere più performante la pavimentazione.

La consistenza degli adesivi autobagnanti risulta cremosa, con un’ottima lavorabilità e deformabilità che richiede minor sforzo fisico e di conseguenza risparmio nei tempi di esecuzione.

Generalmente gli adesivi autobagnanti possiedono altre caratteristiche, tra cui scivolamento nullo, tempo aperto allungato, tissotropia, presa rapida e come tali possono essere identificati come adesivi ad alte prestazioni.

Sono soprattutto indicati per pavimenti in interno ed esterno proprio in virtù della elevata bagnabilità da semplice pressione ma sono indicati anche per rivestimenti dove sono richieste elevate prestazioni come ad esempio in facciate esterne.

 

Ceramica: caratteristiche e proprietà degli adesivi autobagnanti

La norma che definisce le caratteristiche degli adesivi per ceramica è la UNI EN 12004 che ne definisce i “requisiti, la valutazione di conformità, la classificazione e designazione”, ovvero:

  • Tipo di Adesivo;
  • Classe di prestazioni;
  • Caratteristiche opzionali.

Gli adesivi autobagnanti, come già anticipato in premessa, sono adatti a piastrelle ceramiche di qualunque formato e categoria merceologica per interno ed esterno (ricordiamo che la piastrellatura, secondo norma 11493-1, è intesa come il sistema piastrelle, fughe, adesivo).

La proprietà autobagnante si esalta soprattutto nella posa delle lastre di grande formato in quanto la particolare reologia dell’adesivo agevola la creazione del “letto di posa pieno”. L’applicazione una leggera pressione è sufficiente per avere una bagnatura vicina all’ideale 100% della “marca” della lastra. Il letto pieno è fondamentale per le piastrellature ceramiche realizzate con grandi lastre, dove gli spessori della lastra sono compresi tra 3 e i 10 mm (piastrelle basso spessore 3-6 mm) e possono raggiungere dimensioni di oltre 2 metri quadri.

 

Perché scegliere un adesivo che agevola il “letto di posa pieno”?

Le ragioni della scelta si possono sostanzialmente identificare in:

  1. Maggiore performance di adesione: come abbiamo detto, le grandi lastre possono raggiungere dimensioni notevoli o con particolari schemi di posa. L’adesione è valutata con prova a strappo secondo norma EN 1348.
  2. Evitare “vuoti” che possono creare punti fragili nella piastrellatura e garantire una adeguata distribuzione dei carichi.
  3. Compensare eventuali imperfezioni nella piastrella o nel massetto.
  4. Agevolare la trasmissione del calore/raffrescamento in caso di pavimento radiante garantendo un’uniforme conducibilità termica.
  5. Nella posa in esterno soggetta a cicli di gelo e disgelo, impedisce la formazione di vuoti che, in prossimità delle fughe, potrebbero riempirsi di acqua con conseguente pericolo di distacco del rivestimento dal supporto di posa.
  6. Migliorare la funzione fono assorbente di eventuali tappetini acustici posati per contrastare il rumore da calpestio.

Normalmente, il letto pieno si ottiene con la cosiddetta doppia spalmatura, ovvero la distribuzione dell’adesivo sul retro della piastrella e sul fondo di posa, eseguita secondo norma UNI 11493-1.

L’utilizzo di adesivi che garantiscono elevata bagnabilità e plasticità può rendere “superflua” la pratica della doppia spalmatura, così come riportato in alcune schede di produttori specialmente per quegli adesivi a più elevata tissoptropia.

Occorre comunque distribuire un’adeguata quantità di adesivo utilizzando, ad esempio, spatole con denti almeno di 20 mm ed assicurare la totale fuoriuscita di aria per garantire una perfetta adesione. Prima di procedere alla posa del rivestimento è importante effettuare un’attenta valutazione del fondo di posa (planarità, presenza di avvallamenti da riprendere, qualità e tipo di superficie), così come delle piastrelle (formato, disegno marca, eventuale curvatura, presenza di eccessivo engobbio), nonché considerare il “tempo aperto” dell’adesivo, definito come il periodo di tempo in cui un adesivo può ancora essere manipolato dopo l’applicazione prima del suo indurimento.

Per inciso, la norma UNI 11493 definisce di grande formato le piastrelle con un lato maggiore di 60 cm per le quali è richiesto il letto pieno.

Ritengo comunque che la doppia spalmatura dia maggiori garanzie di letto pieno laddove questa caratteristica è assolutamente richiesta, vale a dire:

  • Condizioni d’uso particolarmente gravose;
  • Lastre di grande formato, specialmente di spessore sottile;
  • Pose in esterno;
  • Posa su impianto radiante per il riscaldamento e il raffrescamento.

 

Adesivo autobagnante per la posa di ceramica: i principali campi di utilizzo

Gli adesivi autobagnanti sono ideali per posa di ceramica su pavimenti esistenti, su impianti radianti per il riscaldamento e raffrescamento, su pavimenti in calcestruzzo, su terrazze, balconi, vasche, piscine che possiedono una certa mobilità.

Con questi adesivi si realizzano rasature facilmente livellabili, a rapido indurimento prima di procede alla posa della ceramica.

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L'articolo prosegue fornendo indicazioni su altri usi degli adesivi autobagnanti e i fattori da considerare prima dell'utilizzo di questi prodotti.

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