Adeguamento prezzi nella contabilità: l’importanza del libretto delle misure

Il libretto delle misure: fondamentale strumento di controllo

Il libretto delle misure è un documento che permette di controllare le quantità di lavorazioni effettivamente svolte dall'impresa, mediante la misurazione e la classificazione delle opere realizzate nel tempo. Per tale motivo il libretto delle misure è quindi il principale documento contabile, perché alla base di tutto il registro della contabilità. Il responsabile delle misurazioni è il direttore dei lavori (DL), il quale annota nel libretto le misure effettuate ad ogni visita in cantiere o comunque a cadenza regolare, specificando le quantità realizzate fino a quel dato momento.

Egli ha la responsabilità di registrare in modo graduale tutte le attività che generano una voce di spesa per la realizzazione dell'opera. Inoltre, nel caso in cui si verifichino delle omissioni o irregolarità, il DL ne risponderà personalmente a livello legale.

Secondo l’art. 12 comma b dell’allegato II.14 del DLGS 36/2023 i libretti di misura sono dei documenti essenziali per la registrazione da parte del direttore dei lavori delle lavorazioni e delle provviste, il quale deve assicurarsi che siano regolarmente aggiornati e firmati dall'esecutore o dal tecnico presente durante il rilevamento. In caso di lavori a corpo, il direttore annota le lavorazioni su un libretto dedicato, registrando la percentuale delle categorie completate in base al contratto.

I libretti possono includere anche rappresentazioni grafiche delle lavorazioni e memorie (note, foto, schizzi, etc.) esplicative per documentare l'esecuzione delle stesse.

Il libretto delle misure presenta due parti, una copertina/frontespizio e parte interna, con una numerazione progressiva delle pagine.

Il frontespizio include:

• l'oggetto del lavoro in appalto;
• il numero delle pagine che compongono il documento;
• la firma del Responsabile Unico del Procedimento (RUP).

Nelle pagine interne presentano delle colonne dove vengono riportati:

• il numero d'ordine della registrazione;
• il codice di tariffa;
• la data della misurazione;
• la designazione dei lavori e delle provviste;
• i fattori, i prodotti e le figure;
• le note aggiuntive.

A chiarire quanto sia importante il libretto delle misure in un appalto di un’opera pubblica è la sentenza del TAR del Lazio n. 11719/2024.

L'importanza del libretto delle misure nei contratti pubblici

Il TAR per il Lazio ha accolto il ricorso presentato dalla società ricorrente avverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), riconoscendo il diritto della società a un’istruttoria per l’adeguamento dei prezzi. La decisione, che si basa sull’applicazione dell’art. 26 del DL 17 maggio 2022, n. 50, ha evidenziato il ruolo cruciale del direttore dei lavori e del libretto delle misure nella contabilizzazione degli stati avanzamento lavori (SAL).

La società aveva stipulato un contratto con il MEF il 26 marzo 2021 per i lavori di compartimentazione antincendio della sede centrale del Ministero ma durante la liquidazione del terzo e quarto SAL, la stazione appaltante ha negato l’adeguamento prezzi previsto dall’art. 26 del D.L. 50/2022, sostenendo che tale adeguamento fosse limitato alle voci contenute nei prezzari regionali.

L’impresa ricorrente ha contestato tale interpretazione, chiedendo il riconoscimento dell’aggiornamento prezzi e interessi di mora ai sensi del DLGS 192/2012, sottolineando che l’art. 26 dovesse essere applicato anche alle lavorazioni già contabilizzate e annotate sul libretto delle misure dal direttore dei lavori.

L’art. 26 del DL 50/2022 è stato introdotto per fronteggiare l’aumento eccezionale dei costi dei materiali, infatti la norma stabilisce che gli adeguamenti prezzi siano applicabili ai lavori aggiudicati entro il 31 dicembre 2021, basandosi sui prezzari regionali aggiornati.

Tuttavia, il TAR ha evidenziato che la norma considera anche le lavorazioni eseguite e contabilizzate, sotto la responsabilità del direttore dei lavori, nel libretto delle misure nel corso del 2022.
Questo strumento di documentazione rappresenta una prova chiave per determinare le quantità e i costi dei materiali effettivamente utilizzati, rendendo centrale il ruolo del direttore dei lavori nel garantire trasparenza e correttezza nella gestione degli appalti pubblici.

Secondo il TAR, interpretare l’art. 26 in maniera restrittiva, limitando l’adeguamento ai soli costi contenuti nei prezzari regionali, violerebbe la ratio legis, che invece mira a proteggere gli operatori economici da incrementi anomali e imprevedibili. Il tribunale ha però sottolineato che, qualora un determinato costo non fosse incluso nel prezzario regionale, spetta al Ministero svolgere un’istruttoria in contraddittorio con l’impresa per accertare l’entità degli aumenti e garantire l’equità nell’applicazione dell’adeguamento.

Nella sentenza, il TAR ha ordinato di conseguenza al MEF di avviare un’istruttoria per verificare il diritto della ricorrente all’adeguamento prezzi, rispettando i principi di partecipazione procedimentale della ricorrente.

Questa decisione riafferma il principio secondo cui le misure di adeguamento prezzi devono essere applicate con criteri equi e trasparenti, tenendo conto delle annotazioni effettuate nel libretto delle misure e del ruolo di garante svolto dal direttore dei lavori.

LA SENTENZA DEL TAR LAZIO È SCARICABILE IN ALLEGATO.