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Adattare Nuovo Codice dei Contratti ad Equo Compenso: Rischio paralisi degli affidamenti dei servizi (CNAPPC)

La lettera inviata dal CNAPPC ai Ministri dell’Economia, delle Infrastrutture e Trasporti e del Lavoro richiede un intervento correttivo per uniformare i contenuti del nuovo Codice dei contratti alla Legge sull’Equo compenso per evitare ambiguità interpretative creando criticità e problemi negli affidamenti dei servizi di architettura e ingegneria. Inviata anche una nota alle Stazioni Appaltanti sottolineando l’illegittimità dell’applicazione di un ribasso rispetto ai corrispettivi fissati dal Decreto Parametri negli affidamenti diretti, e quindi sotto soglia, dei Servizi di Architettura e di Ingegneria.

Rischio contenziosi degli affidamenti dei servizi: necessario uniformare il Nuovo Codice con la Legge Equo Compenso

Serve “un intervento correttivo per uniformare i contenuti del nuovo Codice dei contratti alla Legge sull’Equo compenso per evitare ambiguità interpretative che possono generare contenziosi, aumenti di spesa, rallentamento o paralisi totale degli affidamenti dei servizi di architettura e ingegneria”: è questa la richiesta contenuta in una lettera inviata dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) ai Ministri dell’Economia, delle Infrastrutture e Trasporti e del Lavoro.

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Così il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti PPC alla Conferenza Nazionale degli Ordini in corso di svolgimento a Roma.

Adeguamento necessario per le condizioni di attuazione degli appalti pubblici

Nel testo si sottolinea che “i due atti normativi presentano evidenti punti di contatto e, considerata la rilevanza del ruolo dei professionisti (tecnici, consulenti, progettisti, ecc.) nelle procedure di affidamento dei contratti pubblici, è necessario che le disposizioni del Codice dei contratti siano adeguate alle nuove previsioni della legge 49/2023 al fine di delineare con certezza le condizioni di attuazione delle norme inderogabili in tema di Equo compenso”.

Per consentire a professionisti, imprese, stazioni appaltanti di operare con speditezza ed efficacia occorre superare la contraddizione di fondo rappresentata dal fatto che “la Legge sull’Equo compenso stabilisce che negli affidamenti di Servizi di Architettura e Ingegneria, debbano ritenersi nulle le clausole che prevedono pattuizioni determinanti un compenso inferiore ai corrispettivi calcolati con il suddetto D.M.; il Codice dei Contratti (art. 108) individua come criteri di aggiudicazione il criterio del minor prezzo e il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, prevedendo un’offerta economica al ribasso rispetto ai corrispettivi posti a base di gara, calcolati in base ai parametri di cui al D.M. 17/06/2016”.

La lettera si chiude auspicando un intervento urgente su questo aspetto e con la disponibilità del CNAPPC ad approfondire, in un eventuale incontro, queste tematiche.

Il CNAPPC invierà anche una circolare alle Stazioni appaltanti e agli Ordini territoriali sottolineando l’illegittimità dell’applicazione di un ribasso ai corrispettivi calcolati con il Decreto parametri, riservandosi di adire contro le violazioni della Legge sull’ Equo compenso.

Affidamento diretto dei servizi: Illegittima l’applicazione di un ribasso rispetto al Decreto Parametri

Dopo la lettera inviata ai Ministri Giorgetti, Salvini e Calderone per sollecitare un intervento correttivo per uniformare i contenuti del nuovo Codice dei contratti alla Legge sull’Equo compenso - ed evitare così ambiguità interpretative, contenziosi, aumenti di spesa, rallentamento o paralisi totale degli affidamenti dei Servizi di Architettura e Ingegneria - nuovo intervento del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC), questa volta rivolto alle Stazioni appaltanti.

In una nota, inviata anche ai 105 Ordini territoriali, il CNAPPC, sottolinea l’illegittimità dell’applicazione di un ribasso rispetto ai corrispettivi fissati dal Decreto Parametri negli affidamenti diretti, e quindi sotto soglia, dei Servizi di Architettura e di Ingegneria.

Illegittimità che deriva non solo dalla legge sull’Equo compenso, ma dallo stesso nuovo Codice dei Contratti che, a differenza del vecchio testo, considera inderogabile il Decreto parametri.

Nella nota si sottolinea che qualora la stazione appaltante, a seguito di apposita segnalazione, non dovesse adeguarsi al nuovo Codice e alla Legge sull’Equo compenso il CNAPPC, di concerto con l’Ordine competente per territorio si riserva di mettere in atto tutte le iniziative previste per la tutela di quest’ultima.

Fonte: CNAPPC

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