Adattamento climatico: a Copenhagen il parco urbano contro le bombe d’acqua
Da alcuni anni nella capitale danese, l’Enghaveparken, un’area verde di 35mila metri quadrati, in caso di forti piogge viene utilizzata come vasca di raccolta delle acque piovane dell’intero bacino idrografico del quartiere di Vesterbro. E questo senza perdere i suoi caratteri storici e la sua multifunzionalità. Il progetto è di Tredje Natur.
Enghaveparken: il parco storico che protegge Copenhagen dalle alluvioni
Il progetto di riqualificazione di Enghaveparken a Copenhagen ha trasformato il parco storico in un bacino di gestione delle acque piovane, integrando soluzioni per affrontare eventi climatici estremi e promuovendo sostenibilità e biodiversità.
Il progetto di Enghaveparken che raccontiamo in queste pagine non è recentissimo. La conclusione dei lavori di riqualificazione e rifunzionalizzazione risale infatti ad alcuni anni orsono, al 2019 per la precisione.
È interessante tornare a parlarne per due ordini di ragioni. Il primo motivo consiste nella sua riqualificazione e nel mantenimento della sua funzione originaria di area verde. Enghaveparken è infatti un parco storico, in un quartiere semi-centrale della capitale danese, capace di offrire verde e ristoro agli abitanti della zona.
La seconda motivazione risiede invece nella possibilità di essere trasformato a contenitore delle acque piovane in eccesso in occasione di eventi estremi, come quello avvenuto pochi anni prima, quando l’alluvione del 2014 colpì Copenhagen e mise sott’acqua molti quartieri della città, a dimostrazione della capacità della capitale di mettere in pratica azioni concrete di adattamento al cambiamento climatico.
Da alcuni anni quindi lo storico parco Enghaveparken, con i suoi 35mila metri quadrati di superficie, è diventato il più grande progetto climatico di Copenaghen. Il bacino idrico che è stato appositamente creato, che vale più di 22mila metri cubi di portata, risponde all'esigenza di gestire, assieme ad altre soluzioni, le future sfide idriche della capitale danese.
La storia del parco
Enghaveparken fu inaugurato nel 1929, con opere disegnate da un giovane Arne Jacobsen. Fu realizzato per la classe operaia di Vesterbro, una zona povera della città. Ha una rigorosa struttura neoclassica, con una piscina a specchio, assi geometrici, parco giochi e palcoscenico. Negli Anni '50, il parco era un popolare luogo d'incontro per i giovani di Copenaghen: nei decenni ha però perso parte della sua importanza come spazio ricreativo con il vasto rinnovamento urbano avvenuto negli Anni ’90.
Con il progetto di riqualificazione molti dei primi lavori di Jacobsen sono stati restaurati, mentre due padiglioni in stile funzionalista sono stati ristrutturati.
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Il progetto di Tredje Natur
La forza architettonica del progetto, messo a punto dallo studio danese Tredje Natur degli architetti Flemming Rafn Thomsen, Malene Kruger e Ole Schroder, risiede nell'integrazione dell'enorme volume d'acqua nell'estetica neoclassica del parco, con un progetto unico nel suo genere, a dimostrazione che è possibile preservare e ripensare il patrimonio culturale nel momento in cui la crisi climatica fa sentire i suoi effetti.
In occasione di eventi estremi l’intera superficie del parco si trasformerà in un unico specchio d’acqua. Allora sarà chiaro come architettura, tecnologia e natura possano tornare a convivere in una nuova forma di metabolismo urbano.
«Con le sfide odierne legate alla crescita demografica e all’aumento delle acque piovane, è necessario ripensare i nostri spazi urbani e renderli più intelligenti e multifunzionali - affermano gli architetti di Tredje Natur -. L’Enghavepark è una parte delle soluzioni alla sfida climatica estrema a Vesterbro, quartiere che è stato duramente colpito negli ultimi dieci anni».
Ecco come funziona il sistema
Quando piove, tutta l'acqua proveniente dai tetti di Carlsberg Byen, il bacino idrografico di riferimento dell'Enghaveparken, viene convogliata nel parco attraverso un manufatto cilindrico di duemila metri cubi di portata.
L'acqua piovana così incanalata viene utilizzata per innaffiare gli alberi e gli arbusti del parco nei periodi di siccità e anche per la pulizia delle strade. Contemporaneamente, l’acqua viene gestita anche in superficie, con l'aiuto di bacini multifunzionali e di un altro manufatto di tipo aperto, lungo 550 metri, collocato al perimetro del parco. Qui l’acqua vi circola e viene utilizzata in una fontana centrale dove i bambini possono giocare.
Probabilmente si tratta del primo caso di uso ricreativo dell'acqua piovana a Copenaghen: fino ad oggi, per tale scopo, venivano utilizzate solo le acque provenienti dalla falda acquifera. In questo modo invece è possibile risparmiare milioni di litri di acqua di falda.
In una zona del parco è stata creata una vasca sotterranea di raccolta delle acque di 9mila metri cubi di portata, mentre il condotto posto sul perimetro del parco è in grado di trattenere i restanti 14mila.
Con queste soluzioni Enghaveparken è in grado di proteggere i quartieri limitrofi dai prevedibili futuri nubifragi, anche quelli più violenti, e lo farà trasformandosi in uno specchio d’acqua piovana.
I nuovi habitat
Il progetto ha previsto anche la piantumazione di 83 nuovi alberi, di dieci differenti specie. Così facendo la biodiversità è stata ulteriormente rafforzata dalle 11mila piante perenni di 55 diverse varietà che sono state collocate nel Giardino della Biblioteca, nonché dalle 950 rose profumate piantate nel roseto. In totale, sono state piantate 220mila piante di cipolla che, insieme alle altre piantumazioni, contribuiranno a creare habitat e cibo per gli insetti e i piccoli animali della città.
Uno spazio verde per tutti
I progettisti di Tradje Natur hanno anche previsto spazi dedicati ai concerti e agli sport di strada: al Rosenhaverne, ad esempio, vi è la possibilità di riposare e giocare a bocce.
Prima della riqualificazione, Enghavenpark era visitato da un milione di persone ogni anno: un numero che con l'espansione del distretto di Carlsberg Byen e all’attivazione della fermata della metropolitana di Enghave Plads, nel corso degli anni dovrebbe aumentare.
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