Acquisto di crediti fiscali incagliati Superbonus: la situazione si sblocca anche in Piemonte e Calabria
Entrambe le proposte hanno come obiettivo quello di favorire per il tramite degli enti economici regionali e le società partecipate, ove possibile, l'acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi.
Ormai, come la valanga che prende linfa dalla neve che si accumula, si moltiplicano a distanza di giorni le notizie sulle approvazioni, da parte di nuove Regioni, di proposte di legge inerenti l'acquisto di crediti edilizi 'incagliati' nei cassetti fiscali dei contribuenti (imprese e professionisti).
E così, opo le iniziative di Basilicata, Lazio, Umbria, Puglia e in ultimo Veneto, arrivano a ruota anche quelle di Piemonte e Calabria, le quali hanno approvato proposte di leggi che cercano di porre rimedio a una problematica diffusa su tutto lo Stivale: il blocco dei crediti da bonus edilizi.
Quali pubbliche amministrazioni possono acquistare crediti
Ricordiamo che il Decreto Cessioni vieta espressamente l'acquisto di crediti alle amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato (art. 1 comma 3 legge 196/2009).
Ma gli enti pubblici economici regionali e le società partecipate non rientrano in tale elenco e per questo motivo il divieto non opera nei loro confronti.
Da qui, a catena, arrivano le leggi regionali che affidano a questo tipo di enti l'operazione di acquisto dei crediti fiscali incagliati.
Piemonte
All'unanimità, il Consiglio ha approvato gli “Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 77/2020”, vale a dire l'aiuto ai cosiddetti esodati del Superbonus 110%, ma anche delle altre agevolazioni edili, che hanno crediti non assorbiti dal mercato e ancora cedibili.
La proposta di legge è a prima firma Stefano Allasia (Lega), il quale ha affermato che “Il governo ha giustamente messo un freno alla cessione dei crediti del 110, che purtroppo ha segnato anche esiti negativi, come documentano diverse truffe accertate dalla magistratura. Tuttavia non devono essere le aziende che hanno davvero svolto i lavori a pagarne le conseguenze. Abbiamo fatto nostre anche alcune sollecitazioni dell’opposizione, che aveva presentato testi simili al nostro”.
L'obiettivo della proposta di legge è favorire per il tramite degli enti economici regionali e le società partecipate, ove possibile, l'acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi, quali Superbonus 110, Ecobonus, Bonus Casa, Sismabonus, Bonus Barriere Architettoniche.
I crediti acquistati dovranno derivare da interventi su edifici ubicati nel territorio della Regione, da fornitori con sede legale e/o operativa in Regione, oppure da interventi effettuati da beneficiari su edifici/unità immobiliari sempre nel territorio regionale.
Calabria
Il Consiglio regionale della Calabria ha invece 'vidimato' la proposta di legge, disponibile in allegato, "Interventi per il trasferimento dei crediti fiscali derivanti dall'efficientamento energetico del patrimonio edilizio", il cui obiettivo è favorire per il tramite degli enti pubblici economici regionali e/o le società partecipate, dopo aver valutato la consistenza della lorocapacità di compensazione annua mediante modello F24, l'acquisto annuale di crediti di imposta relativi a bonus edilizi (Superbonus 110%, Bonus Facciate 90%, Ecobonus 65%, Bonus Ristrutturazioni 50%).
In particolare, qualora i crediti venissero acquistati da istituti di credito, questi ultimi rilasceranno la liberatoria attestante l'avvenuta effettuazione dei controlli circa la genuinità del credito e certificheranno, altresì, che i crediti rivenduti agli enti derivano da interventi di efficientamento energetico effettuati ad opera di imprese aventi sede legale ed operativa in Calabria ed abbiano riguardato unità immobiliari urbane ubicate in Calabria.
Nella proposta si evidenzia che la bontà dei crediti, alla luce degli ultimi interventi legislativi, è ulteriormente garantita se il cessionario fosse anche correntista della stessa banca da cui acquista il credito, nel qual caso il cessionario acquirente non è tenuto ad effettuare ex novo la medesima istruttoria già svolta dalla banca cedente al momento dell'acquisto del credito, a condizione che la banca cedente consegni al cessionario-correntista tutta la documentazione idonea a dimostrare di aver osservato essa stessa all’atto dell’acquisto del credito ceduto, la necessaria diligenza.
LA PROPOSTA (APPROVATA) DELLA REGIONE CALABRIA E' SCARICABILE IN ALLEGATO PREVIA REGISTRAZIONE AL PORTALE.
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