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Abusi edilizi: la demolizione deve essere integrale altrimenti si prende un'altra multa

L'esecuzione parziale dell'ordinanza di demolizione dell'abuso edilizio, puntando ad una sanatoria della parte 'rimanente', espone il destinatario anche alla sanzione pecuniaria prevista per mancata ottemperanza all'ordinanza stessa, non essendo al riguardo possibile distinguere tra parziale e totale inottemperanza.

Un'ordinanza di demolizione deve essere rispettata integralmente, perché non sono ammesse situazioni nelle quali la messa in pristino è parziale: se ciò avviene, cioè in caso di demolizione parziale dell'abuso edilizio, si è inadempienti e soggetti ad una ulteriore sanzione oltre al rischio che l'opera venga acquisita al patrimonio comunale.

Questi chiarimenti, piuttosto importanti, sono contenuti nella sentenza 1670/2024 del TAR Campania (Salerno), che si occupa di un ricorso presentato contro un'ordinanza di demolizione per alcuni abusi edilizi.

 

La demolizione parziale del contendere

Il ricorrente ha dedotto di aver demolito la maggior parte delle opere contestate ritenute non sanabili e di aver depositato istanza di accertamento di conformità per le opere residue.

Quindi, ha sostenuto che ciò avrebbe comportato l’improcedibilità del ricorso per cessata materia del contendere con riferimento alle opere rimosse e per sopravvenuta carenza di interesse con riferimento alle opere residue di cui all’istanza di accertamento di conformità.

 

Mancata integrale ottemperanza all'ordine di demolizione

Secondo il comune, però:

  • la mancata integrale ottemperanza alle ordinanze di demolizione porta alla conseguenza che le stesse sarebbero rimaste pienamente efficaci per la parte degli abusi non rimossi (in quanto la parziale demolizione integrerebbe comunque gli estremi dell’inottemperanza integrale);
  • la presentazione dell'istanza di accertamento di conformità non sarebbe comunque idonea ad incidere sulla legittimità dell’ordinanza di demolizione;
  • la condotta tenuta dal privato (mediante la parziale demolizione delle opere e la presentazione dell’istanza di sanatoria per gli abusi non rimossi) avrebbe confermato la legittimità dei provvedimenti adottati dal Comune, con conseguente infondatezza del ricorso.

 

Sanzione pecuniaria per inottemperanza all'ordine di demolizione: tempistiche e impossibilità

Ordine di demolizione: non solo la demolizione in danno, ma anche l’acquisizione in capo al Comune impedisce al destinatario dell’ordine di darvi esecuzione.


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Demolizione parziale: non si può selezionare quali opere rimuovere

Il TAR dichiara l’improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto non si potrebbe pervenire alla prospettata declaratoria di parziale cessazione della materia del contendere, considerato le 'regole' della giustizia amministrativa in materia, e cioè che “l’adempimento dell’ordinanza di demolizione, per evitare l’acquisizione gratuita, deve essere integrale; del resto, anche in materia civile, l’adempimento parziale viene assimilato sostanzialmente all’inadempimento, giacché è reputato adempiente il solo debitore che esegue esattamente la prestazione dovuta".

In definitiva, sotolineano i giudici, la parziale ottemperanza all'ordine di demolizione equivale a inottemperanza.

Infatti, se una demolizione parziale fosse comunque sufficiente a privare di efficacia l’ordinanza di demolizione emessa, l’interessato sarebbe del tutto arbitro del termine ex art. 31 dpr 380/2001, potendone procrastinare “sine die” la scadenza con successivi e graduali interventi parzialmente demolitori.

Infatti, "non può rientrare nel potere e nell’arbitrio del destinatario dell’ordine di demolizione la scelta delle opere da rimuovere: deve, pertanto, escludersi che al destinatario dell’ordine di demolizione sia consentito selezionare se e quali opere rimuovere, stante il principio dell’unitarietà dell’abuso, sanzionato - e dunque da demolire - in ciascuna delle sue componenti".

Attenzione, perché "l’esecuzione parziale dell’ordinanza di demolizione espone il destinatario anche alla sanzione pecuniaria prevista per mancata ottemperanza all’ordinanza stessa, non essendo al riguardo possibile distinguere tra parziale e totale inottemperanza".

 

Inottemperanza all'ordine di demolizione: conseguenze, acquisizione al patrimonio comunale, sanzione pecuniaria

L’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato ha fornito diversi e importanti chiarimenti sulla natura dell'illecito della mancata ottemperanza all'ordine di demolizione e sul connesso atto di acquisizione al patrimonio comunale.


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L'istanza di sanatoria non rende inefficace l'ordine di demolizione ma lo sospende solamente

Infine, il TAR ricorda, in merito alle opere residue di cui all'istanza di accertamento di conformità, che:

  • la presentazione di una istanza di sanatoria ex art. 36 d.p.r. 380/2011 non rende inefficace il provvedimento sanzionatorio pregresso ma determina una mera sospensione dell'efficacia dell'ordine di demolizione con la conseguenza che, in caso di rigetto dell'istanza di sanatoria, l'ordine di demolizione riacquista la sua efficacia";
  • "diversamente da quanto previsto in materia di condono, nel caso di istanza di accertamento di conformità non vi è alcuna regola che determini la cessazione dell'efficacia dell'ordine di demolizione i cui effetti sono, quindi, meramente sospesi fino alla definizione del procedimento ex art. 36 d.p.r. n. 380/2001";
  • "la presentazione di una istanza di accertamento di conformità ex art. 36 d.p.r. n. 380 del 2001 non rende inefficace il provvedimento sanzionatorio pregresso; non vi è pertanto alcuna automatica necessità per l'Amministrazione di adottare, se del caso, un nuovo provvedimento di demolizione. Essa determina soltanto un arresto dell'efficacia dell'ordine di demolizione".

In definitiva, la presentazione di un'istanza di accertamento di conformità non priva di efficacia il precedente ordine di demolizione, né impone al Comune di adottare un nuovo provvedimento sanzionatorio a seguito della definizione dell'istanza.


LA SENTENZA E' SCARICABILE IN ALLEGATO DOPO AVER EFFETTUATO L'ACCESSO AL PORTALE.

Allegati

Abuso Edilizio

L'abuso edilizio rappresenta la realizzazione di opere senza permessi o in contrasto con le concessioni esistenti, spaziando da costruzioni non autorizzate ad ampliamenti e modifiche illegali. Questo comporta rischi di sanzioni e demolizioni, oltre a compromettere la sicurezza e l’ordine urbano. Regolarizzare tali abusi richiede conformità alle normative urbanistiche, essenziale per la legalità e il valore immobiliare.

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