A Napoli, gli INGEGNERI di tutta Europa uniti per recuperare i grandi patrimoni mondiali
Ingegneri, caschi blu della cultura
A Napoli, che sta ospitando il 61° congresso degli ingegneri civili europei, organizzato in collaborazione con il Cni, la disponibilità della categoria a partecipare alla task force mondiale per la tutela e la valorizzazione del patrimonio artistico internazionale, in particolare quello distrutto da guerre ed eventi naturali.
Siamo ingegneri e contiamo su organizzazioni mondiali, possiamo offrire la disponibilità per il restauro dei grandi patrimoni mondiali distrutti dalle guerre e dalle emergenze climatiche o sismiche: l'invito della categoria arriva direttamente da Napoli, dove si sta svolgendo la 61° assemblea generale di Ecce (European Council of Civil Engineers), organizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale degli Ingegneri. Il Gotha dell'ingegneria civile si è riunita nel capoluogo campano (dove erano presenti anche esponenti mondiali del settore, tra gli altri la Federazione mondiale delle Organizzazioni dell'ingegneria, il Consiglio Mondiale degli ingegneri civili, la federazione degli ingegneri arabi) aderendo all'idea dei Caschi blu della cultura, task force internazionale impegnata nella tutela e nella restaurazione delle più significative ricchezze artistiche e monumentali. Il pensiero corre direttamente alla Torre di Dharahara nel Nepal, colpito dal recente sisma che ne ha polverizzato anche parte del patrimonio culturale, o alla città di Palmira appena presa dalle truppe del Califfato e che rischia di vedere abbattute le proprie bellezze. Gli ingegneri mettono così a disposizione la propria professionalità e la propria esperienza per la salvaguardia dei beni appartenenti all'umanità, raccogliendo le cinque particolari competenze necessarie al restauro: conoscenza, tutela, valorizzazione, gestione, monitoraggio. E se il Nepal rappresenta un traguardo da raggiungere, il restauro e il trasporto della Stele di Axum (restituita dall'Italia all'Etiopia nel 2008 dopo che per lunghi anni era stata posta davanti alla sede della Fao) è un esempio concreto e di prestigio di come l'ingegneria italiana possa contribuire nei fatti alla valorizzazione del patrimonio artistico internazionale. "Il già costruito è il luogo degli ingegneri per guardare al progresso futuro", ha infatti spiegato il Presidente del Cni, Armando Zambrano che ha poi ricordato come l'Italia e le sue professionalità ingegneristiche debbano sempre di più rappresentare un ponte con il resto del mondo. "Il ruolo dell'ingegneria è decisivo poiché unisce le capacità di gestione materiale con la cultura" ha invece sottolineato il Presidente designato di Ecce e membro del Cni, Massimo Mariani. Infine il responsabile Affari Esteri del Cni, Nicola Monda ha rievocato l'appuntamento organizzato a Lecce lo scorso maggio dedicato alla rete ingegneristica del Mediterraneo, “di cui quello odierno rappresenta un naturale prolungamento". Esempi significativi nel campo della tutela, in Italia, non mancano: l'isolamento sismico dei Bronzi di Riace, o per restare a Napoli, la categoria ha recentemente promosso un progetto di restauro della Chiesa di Santi Cosma e Damiano. Inoltre all’Ordine di Napoli quattro anni fa è stata affidata la cura della gestione della Basilica di San Giovanni Maggiore Pignatelli chiusa da quarantadue anni, che sta ospitando proprio l'assise di Ecce. Per una volta il caschetto in testa agli ingegneri cambia colore, da giallo a blu, e in tutto il mondo.