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A CATANIA UN CONVEGNO SUL RUOLO CHIAVE DEGLI INGEGNERI NEI PROCESSI FORENSI

Durante il seminario organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania si è parlato di “Digital Forensics” la disciplina che si occupa dell’identificazione, conservazione, analisi e documentazione dei reperti informatici al fine di presentare prove digitali valide in procedure civili e penali.

Seminario di Ordine e Fondazione sulla disciplina della “Digital Forensics”
 
INVESTIGAZIONE INFORMATICA
IL RUOLO CHIAVE DEGLI INGEGNERI NEI PROCESSI FORENSI
 
CATANIA – Nel XXI secolo nuove scoperte e applicazioni permettono agli addetti dell’ambito forense di avvalersi di innovative tecniche per l’indagine e la ricerca di prove. Una conoscenza approfondita delle nuove pratiche diventa dunque essenziale ai fini dell’accertamento della verità processuale, un sapere essenziale per chi è chiamato a svolgere un ruolo peritale o una consulenza tecnica.  
Di questo si è discusso durante il seminario organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Catania: si definisce “Digital Forensics” infatti la disciplina che si occupa dell’identificazione, conservazione, analisi e documentazione dei reperti informatici al fine di presentare prove digitali valide in procedure civili e penali.
 
Il momento formativo si è aperto con i saluti del presidente dell’Ordine Santi Maria Cascone, del presidente del Tribunale di Catania Bruno Di Marco, e di Mauro Scaccianoce, alla guida della Fondazione Ingegneri.

Sulle varie sfaccettature del tema hanno relazionato: Mirko Guarnera, componente della Commissione dell’Ordine “Telecomunicazioni, Elettronica, Informatica, Automazione”, il docente universitario Sebastiano Battiato, il sostituto Procuratore della Repubblica Marco Bisogni e il comandante della sezione balistica del RIS di Messina Claudio Ciampini.

Sottolineando il ruolo specifico degli ingegneri nel campo dell’informatica forense, il presidente Cascone ha affermato che «tra le attività di consulenza dei professionisti vi sono proprio quelle legate all’analisi di immagini e video per le investigazioni scientifiche nelle procedure del Tribunale. Tutte le elaborazioni su dati multimediali vanno documentate, dall’inizio alla fine del processo.
La fonte di prova “originale” non solo non va alterata ma va conservata e validata, anche perché in qualsiasi momento può essere necessario dover ripetere il processo svolto e quindi bisogna essere sicuri che il risultato sia sempre lo stesso.
Il seminario odierno – ha aggiunto – costituisce un momento di approfondimento di elevata valenza grazie al profilo istituzionale e culturale dei relatori». Gli fa eco il presidente della Fondazione Scaccianoce: «Questo incontro ha un valore strategico per azioni molto raffinate legate alla sicurezza con ricadute sulla collettività, perché condurre delle indagini accurate utilizzando strumenti tecnologici innovativi costituisce una garanzia per tutti: indagati e cittadini che vogliono una giustizia equa».
Nel suo intervento di apertura dei lavori il presidente del Tribunale etneo dott. Bruno Di Marco ha sottolineato come: «Gli ingegneri sono chiamati a rendere la loro attività in funzione dell’accertamento della verità dei fatti, sia che si tratti di periti nominati dal giudice sia di consulenti scelti dalle parti private, che devono avere come orizzonte comune una responsabile ricerca frutto di un consapevole approfondimento nella direzione di estrapolare dati certi e veritieri».
«Per noi avere ingegneri preparati che possano contribuire all’attività di indagine è sempre più importante – ha ricordato il dott. Bisogni – in parecchi casi di attualità di cronaca giudiziaria gli accertamenti su computer e smartphone hanno un ruolo sempre più importante e quindi sapere come maneggiarli ed estrapolarne correttamente i dati è un aspetto che bisogna necessariamente approfondire».

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