5G e Space Economy: arrivano i nuovi Osservatori del Politecnico di Milano
L'intervista ad Alessandro Perego, direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano e direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation.
La quarta rivoluzione industriale e l’innovazione digitale: l’Italia riesce a cogliere appieno le opportunità che oggi la tecnologia offre? Il nostro Paese potrà mai diventare una Smart Nation? Gli uomini, le macchine e il lavoro, il futuro è già presente?
Sono alcuni dei temi affrontati nell’intervista ad Alessandro Perego, direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano e direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation, che ha annunciato l’arrivo di due nuovi Osservatori, uno dedicato al 5G e l’altro alla Space Economy.
La nuova frontiera dell’economia al di là dell’atmosfera terrestre potrebbe rivelarsi «fondamentale per raccogliere dati utili allo sviluppo di tantissime filiere industriali».
Gli Osservatori Digital Innovation
Gli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano sono nati nel 1999 e da allora non hanno mai smesso di fare ricerca sui temi dell’innovazione digitale.
In più di vent’anni di attività hanno continuato a diffondere la conoscenza sulle opportunità e i risvolti che le tecnologie digitali hanno su imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini.
Il nucleo ristretto di docenti e ricercatori nel tempo è cresciuto e oggi il team conta circa 200 persone che a loro volta ne coinvolgono altre 2000, provenienti dal mondo dell’impresa, delle istituzioni e altre Università. Il lavoro di ricerca ruota attorno a 40 differenti Osservatori e si rivolge a più di 20mila persone che partecipano ai convegni aperti durante l’anno e a oltre 100mila iscritti alle newsletter.
Ma qual è il modello di ricerca che contraddistingue il lavoro degli Osservatori? Sei sono le caratteristiche basilari, ma il punto di partenza è rigorosamente uno:
«La stessa parola Osservatori nasce da una delle caratteristiche ingegneristiche del nostro modello che è quello di osservare la realtà come metodo di analisi prevalente».
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Negli ultimi vent'anni la consapevolezza del Paese sui temi dell’innovazione digitale è cresciuta e nel frattempo è scoppiata la quarta rivoluzione industriale.
«Non è un cambiamento da poco perché ha introdotto una serie di tecnologie che non c’erano - ha detto il direttore Perego - ma lo sforzo è soprattutto quello di capire che queste tecnologie vanno viste con uno sguardo d’insieme. L’ICT e le tecnologie più operative della fabbrica hanno creato un cambiamento epocale, specialmente negli ultimi dieci anni».
Questa rivoluzione tecnologica è sufficiente o bisogna anche guidare il cambiamento per rendere l’Italia una Smart Nation?
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L'automazione potrà mai sostituire l’attività umana?
Per il direttore Perego «La macchina sarà sempre un potenziamento dell’uomo, il lavoro fondamentale delle persone è attribuire un significato alle cose, un senso che non può essere demandato alle macchine».
Ma in quali ambiti troverà spazio la creatività dell’uomo?