Architettura | Progettazione | Restauro e Conservazione
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200 anni della National Gallery di Londra: gli interventi di conservazione e trasformazione agli edifici

I grandi edifici istituzionali, come musei, gallerie d'arte e palazzi pubblici, spesso devono adattarsi nel tempo per soddisfare nuove esigenze funzionali. Sebbene la conservazione sia una priorità per gli edifici storici, a volte può essere necessaria una trasformazione. In occasione del Bicentenario dalla fondazione, la National Gallery di Londra ha subito vari interventi di restyling, alcuni puramente conservativi e altri trasformativi. Scopriamoli nel dettaglio.

Migliorare l'accessibilità al fine di ottimizzare l'accoglienza a milioni di visitatori

Per celebrare i 200 anni dalla sua fondazione, la National Gallery di Londra ha ideato e sviluppato il programma “NG200”, che oltre ad includere una ricca rassegna di mostre ed eventi, ha previsto anche importanti interventi conservativi e trasformativi per alcuni edifici dell’istituzione londinese.

Migliorare l'accessibilità al fine di ottimizzare l'accoglienza per i milioni di visitatori che ogni anno frequentano la galleria, è stato l’obiettivo principale della trasformazione di alcuni spazi.

A fine 2022 il Comune di Westminster ha concesso l’avvio ai lavori su alcuni edifici di interesse storico culturale della Galleria. Tra questi interventi, ci sono la ristrutturazione del Sainsbury Wing (edificio postmoderno inaugurato nel 1991 su progetto di Robert Venturi e della moglie Denise Scott Brown), la riqualificazione dello spazio pubblico ad esso adiacente e una serie di interventi anche allo storico edificio che affaccia su Trafalgar Square, ovvero il Wilkins Building (1838).

 

Render - Vista da Trafalgar Square avvicinandosi alla Sainsbury Wing, con nuovi vetri trasparenti, cancelli riconfigurati e nuove sedute.
Render - Vista da Trafalgar Square avvicinandosi alla Sainsbury Wing, con nuovi vetri trasparenti, cancelli riconfigurati e nuove sedute. (© Selldorf Architects)

 

Guardando ai prossimi 200 anni, la National Gallery si è impegnata a migliorare l'efficienza energetica dei suoi edifici per ridurre i consumi e le emissioni di CO₂, dando priorità al comfort e al benessere dei visitatori.

Per dare avvio a questi ambiziosi progetti in occasione del Bicentenario, la National Gallery ha scelto un team multisciplinare di progettazione guidato da Selldorf Architects, in collaborazione con Purcell, Vogt Landscape, Arup, AEA Consulting, Pentagram, Kaizen e Kendrick Hobbs. Lawson Ward Studios ha progettato il nuovo Learning Center.

La selezione del team è avvenuta nel 2021 tramite un processo competitivo con negoziazione, conforme alle normative sugli appalti del Regno Unito.

Fondata nel 1824 per volere del Parlamento inglese, la National Gallery di Londra ospita la collezione nazionale inglese di dipinti della tradizione europea occidentale dalla fine del XIII secolo all'inizio del XX secolo. Nel 2023, la Galleria d’Arte ha registrato oltre 4 milioni di visitatori.

 

L’ambizioso progetto di trasformazione della National Gallery per il Bicentenario

In occasione del bicentenario, e quindi all'inizio di un nuovo capitolo della sua storia, la National Gallery ha intrapreso un ambizioso progetto di riconfigurazione dell'ingresso principale che dal 2018 è stato collocato al piano terra dell'Ala Sainsbury. Il progetto Selldorf Architects vuole introdurre nuovi spazi per rispondere alle elevate aspettative di accoglienza di un'istituzione di fama internazionale come appunto è la National Gallery.

Prima di scoprire questa nuova riconfigurazione è bene fare un breve accenno all’edificio oggetto di intervento.

La Sainsbury Wing è un edificio in calcestruzzo armato in stile postmoderno, realizzato su progetto di Robert Venturi e Denise Scott Brown, inaugurato dalla Regina Elisabetta II nel luglio 1991. Il vocabolario di questa architettura sembra lo stesso degli edifici adiacenti, anche se la sua grammatica è "complessa e contradditoria", radicale e conservatrice al tempo stesso. Caratteristica distintiva dell’architettura di Venturi.

"L'insieme delle conoscenze architettoniche contemporanee di punta è stato messo in pratica da Venturi e Scott-Brown nella Sainsbury Wing della National Gallery a Londra. L'estensione relativamente piccola e discreta adotta le proporzioni, l'articolazione della facciata e il materiale (la splendida pietra di Portland, posata generosamente) dell'edificio principale neoclassico risalente al 1837 e il ritmo delle lesene della sua facciata sottilmente curva crea una sorta di paravento lavorato con precisione: il gioco di imitazione e interpretazione, realtà e maschera, è stato portato al limite della virtuosità. All'interno dell'edificio, una massiccia scala d'ingresso con una vista spettacolare su Trafalgar Square e una sequenza di stanze spaziosamente progettate, che ospitano i servizi del museo come ingresso, libreria, ristorante e auditorium, lavorano insieme per formare un nuovo tipo di edificio museale, la cui quintessenza funzionale e architettonica rimangono comunque le sale espositive per le collezioni al primo piano.

Così Vittorio Lampugnani descrive l’edificio nel saggio Looking at Architecture with New Eyes, che accompagnò l’annuncio del Pritzker Prize 1991 assegnato a Robert Venturi.

Una descrizione dettagliata dell'edificio progettato da Robert Venturi e Denise Scott-Brown è disponibile su wikiarquitectura.com.

 

La Sainsbury Wing, esterno
La Sainsbury Wing, esterno (© The National Gallery, London)

 

Il progetto presentato da Selldorf Architects prevede di rinnovare il foyer della Sainsbury Wing. L’obiettivo dei progettisti è di rendere questo spazio meno angusto, ampliando i volumi e sostituendo le scure vetrate per ottenere un miglior apporto di luce naturale all'interno e migliorare la vista su Trafalgar Square.

 

Sainsbury Wing foyer, ottobre 2020
Sainsbury Wing foyer, ottobre 2020 (© The National Gallery, London)

 

Render - Vista del piano terra della Sainsbury Wing guardando a nord-est verso la Grand Staircase.
Render - Vista del piano terra della Sainsbury Wing guardando a nord-est verso la Grand Staircase. (© Selldorf Architects)

 

Gli spazi al piano terra precedentemente sottoutilizzati, sia dell'ala Sainsbury che del Wilkins Building, verranno ripensati migliorando l'accesso del pubblico. Inoltre, l’ambizioso progetto propone la riconfigurazione delle aree interne del Wilkins Building per ospitare uno spazio dedicato ai Membri Sostenitori, la Support’s House, e il nuovo Research Centre.

Nuovi percorsi all'interno della National Gallery miglioreranno il percorso del visitatore; attualmente, l'unico collegamento pubblico tra la Sainsbury Wing e il Wilkins Building è al livello della galleria (livello 2). La creazione di un nuovo collegamento al livello inferiore (livello 0) farà sì che i visitatori non debbano più tornare indietro attraverso l'ala Sainsbury per uscire e darà loro la possibilità di determinare il proprio percorso attraverso la Galleria.

 

Render - Prospettiva sezione trasversale che guarda a nord attraverso la Sainsbury Wing, Jubilee Walk e Wilkins Building.
Render - Prospettiva sezione trasversale che guarda a nord attraverso la Sainsbury Wing, Jubilee Walk e Wilkins Building. (© Selldorf Architects)

 

Il nuovo Centro di Ricerca sarà ospitato nello storico Wilkins Building, supporterà l'ambizione della National Gallery di emergere come leader mondiale nella ricerca sulla pittura storica, offrendo una risorsa per gli studi sull'arte, le discipline umanistiche digitali, la conservazione e la scienza del patrimonio.

Oltre agli edifici, anche gli spazi pubblici immediatamente fuori dalla Galleria saranno resi più accoglienti e accessibili. Verrà creata una nuova piazza pubblica di fronte al Sainsbury Wing incorporando un'area precedentemente inutilizzata nell'angolo sud-occidentale del Wilkins Building, in questo modo si avrà un ingresso accessibile e diretto al nuovo Research Centre. Inoltre, l'implementazione di un percorso pedonale più chiaro e diretto lungo Jubilee Walk collegherà Trafalgar Square a Leicester Square, due spazi urbani iconici nel cuore di Londra.

Per approfondire sul progetto visita il sito di Selldorf Architects a questo LINK.

A febbraio 2024, la scoperta di resti archeologici di un insediamento urbano della Londra sassone lungo la Jubilee Walk, adiacente alla Sainsbury Wing, ha rallentato i lavori nell'area.

 

L'accurato intervento di ripulitura delle facciate del Wilkins Building della National Gallery di Londra

Un complesso intervento di pulitura conservativa, durato tre anni, ha finalmente rimosso macchie e annerimenti presenti sulla superficie lapidea delle facciate dello storico palazzo della National Gallery, ovvero il Wilkins Building. L'ultimo intervento di ripulitura alle facciate dell'edificio risale a oltre quaranta anni fa, cioè ai primi anni '80.

 

"La facciata della National Gallery su Trafalgar Square è uno dei luoghi più riconoscibili di Londra. Julia Rausing ci ha incoraggiato a intraprendere il complesso compito di pulirla e restaurarla per l'anno del bicentenario della Galleria. Siamo enormemente grati per il sostegno di Julia e Hans e ora siamo immensamente orgogliosi della nostra facciata scintillante ed elegante" ha dichiarato Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery di Londra.

 

La complessa operazione di pulitura e consolidamento superficiale delle facciate è stata possibile grazie al generoso finanziamento dei coniugi Rausing. Era il 2019 quando questa coppia di filantropi offrì un cospicuo sostegno finanziario (di poco oltre i 2,6 milioni di sterline) alla National Gallery per ripristinare la facciata dello storico edificio in occasione del suo 200° anniversario.

  

Angolo sud-est della facciata del Wilkins Building della National Gallery, visto dai gradini della chiesa di Saint Martin-in-the-Fields, prima della pulizia, luglio 2023.
Angolo sud-est della facciata del Wilkins Building della National Gallery, visto dai gradini della chiesa di Saint Martin-in-the-Fields, prima della pulizia, luglio 2023. (© National Gallery)

 

Oggi l'elegante facciata in pietra di Portland di questo palazzo in stile neoclassico, progettato da William Wilkins, ha riacquistato il suo originale splendore, proprio come nel 1838, quando l'edificio che affaccia su Trafalgar Square fu aperto per la prima volta al pubblico. L'attuale sede della National Gallery non fu il primo edificio a ospitare la prestigiosa Galleria d'Arte Nazionale a Londra. Infatti, nel 1824, quando l'Istituzione fu fondata, la sua sede era presso il Palazzo di Angerstein, al civico 100 di Pall Mall. Successivamente, un cedimento strutturale costrinse il museo a trasferirsi temporaneamente al civico 105 della stessa via. Una volta completato l'attuale palazzo su Trafalgar Square, la National Gallery trovò la sua sede definitiva.

 

La sfida per gli specialisti della conservazione – ovvero degli architetti esecutivi e consulenti per il patrimonio culturale Purcell e la Paye Stonework and Restoration, azienda incaricata per l’esecuzione materiale dell’intervento - è stata quella di pulire i prospetti senza rimuovere la patina del tempo, conservando il più possibile gli elementi originali.

 

"Ho seguito tutto l’andamento dei lavori: è stata fatta una pulizia conservativa, rimuovendo lo sporco e cercando di mantenere la patina del tempo. Quindi, sono stati usati metodi non aggressivi" ha dichiarato all'Eco di Bergamo l’architetto bergamasco Livio Mazzoleni, project manager della National Gallery.

 

Per rimuovere le macchie e gli annerimenti causati dall'inquinamento atmosferico, la pietra è stata pulita con una combinazione di lavaggi a secco, lavaggi con acqua surriscaldata e tecniche di pulizia a base di acqua leggermente abrasiva. Per rimuovere invece le macchie più ostinate sono stati applicati degli impacchi in argilla volti ad estrarre gli inquinanti a cui è seguito un lavaggio finale per rimuovere polvere o detriti rimanenti.

 

Per approfondire, leggi anche
Pulitura dei Beni Architettonici: metodi e normativa di riferimento
In questo breve scritto viene introdotto e discusso l’apparato normativo esistente in campo nazionale ed europeo, riguardante la pulitura delle superfici dei Beni Architettonici costituenti il Patrimonio Culturale. Si tratta di 4 norme che hanno come argomento un inquadramento generale dei metodi di pulitura, la strumentazione laser, i metodi di desalinizzazione e i protocolli di valutazione di efficacia e potenziale danno.

 

Il lavaggio a secco è stato eseguito con spazzole a setole rigide. La pulizia con acqua surriscaldata è stata effettuata utilizzando un generatore di vapore ad alta pressione, con acqua a 145°C, per ammorbidire e rimuovere lo sporco dalla pietra. La delicata pulizia abrasiva ha impiegato un sistema che utilizza una miscela di acqua e polvere fine di carbonato di calcio, combinata con la pressione. Questa miscela, passando attraverso un ugello, crea un movimento vorticoso che rimuove lo sporco ostinato senza danneggiare la superficie lapidea.

Infine, gli impacchi in argilla, oltre ad estrarre i contaminati dall’interno dei pori della pietra, hanno ammorbidito la crosta di solfato residua permettendo la sua rimozione.

In alcuni casi, l'intervento di pulitura ha rivelato la necessità di riparazioni nei punti in cui l'impermeabilità della facciata era già compromessa o avrebbe potuto portare a ulteriori danni se trascurata. Le parti in pietra mancanti non sono state ricostruite o sostituite, a meno che non fosse strettamente necessario.

 

Angolo sud-est della facciata del Wilkins Building della National Gallery, visto dai gradini della chiesa di Saint Martin-in-the-Fields, dopo la pulizia, gennaio 2024.
Angolo sud-est della facciata del Wilkins Building della National Gallery, visto dai gradini della chiesa di Saint Martin-in-the-Fields, dopo la pulizia, gennaio 2024. (© National Gallery)

 

Pietra di Portland, un materiale da costruzione utilizzato fin dall’epoca romana

La pietra di Portland, di origine calcarea, è rinomata per la sua eccellente resistenza e lavorabilità. Questa pietra ha contribuito alla costruzione di numerosi edifici storici a Londra, tra cui il Palazzo di Westminster, la Torre di Londra e il London Bridge.

Architetti illustri come Inigo Jones e Christopher Wren l'hanno impiegata in importanti progetti all’interno della città, tra questi la ricostruzione di St. Paul’s Cathedral dopo il grande incendio del 1666.

La pietra di Portland è stata utilizzata anche in altri illustri edifici della capitale inglese, come il British Museum, la Somerset House e il General Post Office.

Nel XX secolo, Charles Holden ha continuato questa tradizione utilizzando questo materiale lapideo in opere significative come la Senate House e in diverse stazioni della metropolitana.

Dopo la Seconda guerra mondiale, la pietra di Portland ha contribuito alla ricostruzione di città inglesi come Plymouth, Bristol, Coventry e Londra.

Oltre al Regno Unito, è stata utilizzata in tutto il mondo per prestigiose costruzioni come l'edificio dell'ONU a New York, la National Gallery di Dublino e il Casinò Kursaal in Belgio.

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