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160 milioni per combattere il consumo di suolo: il piano del Ministero dell'Ambiente

Il Ministro Gilberto Pichetto Fratin firma un decreto per destinare 160 milioni di euro al contrasto del consumo di suolo e al ripristino di aree degradate. Il fondo finanzierà interventi di rinaturalizzazione e prevenzione in contesti urbani e periurbani, coinvolgendo attivamente enti locali e regionali nella programmazione.

Il consumo di suolo rappresenta un fenomeno in crescita che minaccia le risorse naturali, compromettendo le funzioni ecologiche del suolo e riducendo le superfici agricole e naturali a favore di aree urbanizzate.

In risposta a questa crisi, il Ministero dell'Ambiente ha introdotto misure concrete, con la firma di un decreto da parte del Ministro Gilberto Pichetto Fratin per ripartire un fondo di 160 milioni di euro destinati a incentivare interventi di rinaturalizzazione per sostenere suoli a rischio di degrado.

 

Il consumo del suolo come fenomeno in crescita

Il suolo naturale è una risorsa fragile e spesso trascurata a vantaggio di pratiche di urbanizzazione diffusa, dovuta all’intervento fin troppo capillare dell’uomo. A ciò si aggiungono i cambiamenti climatici globali che incrementano i processi di degrado, compromettendo la stabilità e la funzionalità naturale di un determinato sito.

Il consumo di suolo è un fenomeno che implica la perdita di superfici agricole o naturali a favore di coperture artificiali impermeabili. In Italia esiste per questo aspetto peculiare un ente preposto al monitoraggio del territorio che è il Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA).

Secondo il Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici del 2024 redatto dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), nel 2023 sono stati aggiunti 72,5 km² di superfici artificiali.

Sebbene l'incremento sia stato inferiore rispetto all'anno precedente, è comunque superiore alla media del decennio 2012-2022, che era di 68,7 km² all'anno, e rendendo la situazione italiana meritevole di attenzione e preoccupazione.

 

APPROFONIDISCI 
Consumo di suolo: 72,5 km² persi nel 2023, danni economici stimati a 400 milioni di euro all’anno
Il rapporto SNPA 2024 evidenzia che nel 2023 l’Italia ha consumato 72,5 km² di suolo, con una perdita di 64 km² al netto delle aree recuperate. L’espansione urbana e infrastrutturale, soprattutto al Nord, ha causato gravi impatti economici e ambientali, con costi annui di 400 milioni di euro per la riduzione dell’“effetto spugna”.

  

Il governo sta cercando di contrastare tale fenomeno con interventi concreti e mirati. A tal proposito, un ulteriore passo in avanti è stato apportato dalla recente firma del Ministro Picchetto riguardante il decreto per ripartire fondo da 160 milioni contro degrado urbano e periurbano.

Misure del governo per contrastare il consumo del suolo

Il consumo di suolo è quindi un fenomeno associato allo sviluppo urbano e alla costruzione di infrastrutture, ma principalmente associato alla necessità di nuovi edifici residenziali o per attività terziarie.

Recentemente Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha firmato il decreto che stabilisce i criteri per la distribuzione del fondo di 160 milioni di euro destinato a contrastare il consumo del suolo.

Queste risorse hanno uno scopo ben preciso ossia saranno utilizzate per:

  • incentivare interventi finalizzati alla rinaturalizzazione di suoli degradati (come ad esempio aree urbanizzate, aree industrializzate dismesse, ma anche siti di cave e miniere esaurite);
  • sostenere interventi per suoli a rischio di degrado.

Questi interventi saranno destinati sia per contesti urbani che periurbani.
Questi fondi dovranno essere ripartiti tra regioni e provincie autonome e per far ciò si terranno in considerazione determinati parametri come:

  • la superficie territoriale colpita da problematiche ambientali;
  • la popolazione residente;
  • la densità di suolo consumato.

È stata semplificata anche la procedura di programmazione degli interventi, grazie alla definizione di accordi di programma tra gli organi competenti in materia di consumo del suolo, come le direzioni generali regionali e la direzione del MASE.

Ciò permette di apportare modifiche e aggiornamenti in modo rapido, qualora si rendessero necessari.
Purtroppo il degrado del suolo e il consumo di aree per l'antropizzazione sono problematiche non circoscritte all'Italia ma coinvolgono tutta l’Europa, comportando danni stimati in circa 50 miliardi di euro all'anno.

Per quanto riguarda l’Italia la situazione è abbastanza critica, con una perdita di suolo di 2,3 m² al secondo, ecco perché il Ministero dell'Ambiente sta cercando di apportare interventi per contrastare la crescita di tale fenomeno e cercare di invertire la rotta, cercando di cedere il più possibile alla natura aree prima occupate.

La programmazione con il ministero avverrà attraverso il coinvolgimento attivo di tutti gli enti territoriali interessati, con una prima fase di valutazione di ammissibilità condotta dalle regioni sulla base delle richieste di finanziamento presentate dagli enti locali, poi seguita da una seconda fase di istruttoria tecnica da parte delle Autorità di bacino distrettuali.

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