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"10 Porte del Futuro": i progetti tra arte contemporanea e architettura storica per rinnovare le Mura Aureliane

Il progetto "Le 10 Porte del Futuro", inaugurato il 27 giugno 2024, ha trasformato le storiche Mura Aureliane in una galleria d'arte a cielo aperto, esponendo visioni artistiche e architettoniche della Roma del XXI secolo. L'iniziativa, promossa da Roma Capitale e curata da Spazio Taverna, ha visto la partecipazione di dieci artisti e dieci studi di architettura emergenti, offrendo una riflessione moderna sul patrimonio storico della città.

Mura aureliane di Roma del futuro: le dieci porte storiche rivisitate da architetti e artisti

Il progetto "Le 10 Porte del Futuro", inaugurato il 27 giugno 2024, ha vinto il bando pubblico promosso da Roma Capitale per la raccolta di proposte destinate a eventi e iniziative di rilevanza cittadina, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura. Curato da Spazio Taverna e patrocinato dall'Assemblea Capitolina, questo progetto ha rappresentato una significativa iniziativa culturale, con il supporto della Sovrintendenza Capitolina.

L'installazione ha coinvolto le dieci porte storiche delle Mura Aureliane, il monumento più grande di Roma, con la collocazione di venti stendardi che presentavano visioni artistiche e architettoniche della Roma del XXI secolo. Le opere, realizzate da dieci artisti e dieci studi di architettura emergenti, hanno offerto un'immagine moderna della città, invitando le nuove generazioni a riflettere sul loro futuro e a interagire creativamente con il patrimonio storico.

Sulle dieci porte storiche delle Mura Aureliane sono stati collocati venti stendardi che ritraggono immagini della Roma del XXI secolo, creati da dieci artisti e dieci studi di architettura contemporanei.

Questa iniziativa offre un'opportunità unica di mostrare al mondo il volto più attuale della città, ispirando le nuove generazioni a immaginarsi nel futuro e a sviluppare un rapporto costruttivo con esso.

Le Mura Aureliane, costruite tra il 270 e il 275 d.C. sotto l’imperatore Aureliano, si estendono per circa 19 km e hanno rappresentato un elemento cruciale della difesa e dell’organizzazione urbana di Roma. Nel corso dei secoli, le porte e i passaggi delle mura sono stati oggetto di trasformazioni, riflettendo le esigenze e le modifiche urbanistiche di ogni epoca.

  

MAPPA_Le
MAPPA_Le "10 porte del futuro" (Spazio Taverna)

 

Nel gennaio 1974, l’arte contemporanea ha trovato una nuova espressione nel contesto delle Mura di Roma con l'intervento di Christo a Porta Pinciana, in occasione della mostra "Contemporanea" organizzata da Graziella Lonardi e curata da Achille Bonito Oliva. L’installazione di Christo, caratterizzata da un “vestito” di teli bianchi e cavi, trasformò il monumento in una presenza quasi eterea e surreale, creando una connessione tra passato e presente. Ludovico Pratesi ha descritto l’opera come una “breccia” che, un secolo dopo la storica breccia di Porta Pia, permise all'arte contemporanea di penetrare nel tessuto urbano di Roma per la prima volta.

Cinquant'anni dopo, Spazio Taverna ha rilanciato il dialogo tra arte e storia con il progetto "Le 10 Porte del Futuro".

Questa iniziativa ha previsto l'affissione di due stendardi per ciascuna delle dieci porte storiche della città: uno dedicato agli artisti e uno agli architetti. Le Mura Aureliane sono così diventate una galleria d'arte a cielo aperto, con artisti e architetti emergenti che hanno avuto l'opportunità di interagire direttamente con il pubblico. Marco Bassan ha spiegato che le dieci porte, sebbene diverse tra loro, conservano un’identità simbolica e indicano sia orizzonti vicini che lontani, recuperando il senso originario degli accessi alla Roma antica. Esse rappresentano sia una separazione che un punto di connessione tra l’interno e l’esterno della città.

 

Le "10 Porte del Futuro"

  1. Porta Flaminia: Associates Architecture – Numero Cromatico
  2. Porta Pinciana: Atelier Remoto & Flavia Saggese – Andrea Mauti
  3. Porta Pia: Warehouse of Architecture and Research – Lulù Nuti
  4. Porta Labicana (Maggiore): Martina Baratta – Federica Di Pietrantonio
  5. Porta S. Giovanni: homu – Diego Miguel Mirabella
  6. Porta Metronia: Andrea Tabocchini Architecture – Leonardo Magrelli
  7. Porta Latina: cortese mazza – Alice Paltrinieri
  8. Porta S. Sebastiano: Francesca Mirone – Guglielmo Maggini
  9. Porta S. Paolo (Ostiense): ISTMO Architecture – Francesca Cornacchini
  10. Porta Portese: Michalski & Wagner – Giulio Bensasson

 

1) Porta Flaminia

  • Associates Architecture: "Infrastruttura Flaminia"
  • Numero Cromatico: "Il futuro è qui, da qualche parte"

 

Associates Architecture: Infrastruttura Flaminia.
Associates Architecture: Infrastruttura Flaminia. (Associates Architecture)

 

Il futuro è qui, da qualche parte Porta Flaminia
Il futuro è qui, da qualche parte. Porta Flaminia (Numero Cromatico)

 

2) Porta Pinciana

  • Atelier Remoto + Flavia Saggese: E dillà?
  • Andrea Mauti:  Environmental Disease

 

Porta Pinciana
Porta Pinciana. "E dillà?" (Atelier Remoto + Flavia Saggese)

 

Environmental Disease Porta Pinciana
Environmental Disease. Porta Pinciana (Andrea Mauti)

 

3) Porta Pia

  • WAR: controbreccia
  • Lulù Nuti: Pharmakon
WAR: controbreccia Porta Pia
WAR: controbreccia Porta Pia (controbreccia)

 

Pharmakon Porta Pia
Porta Pia "Pharmakon" (Lulù Nuti)

 

4) Porta Maggiore

  • Martina Baratta: Codici di un futuro radioso
  • Federica Di Pietrantonio: Fontana delle Naiadi / posing with fish and Dolphins

 

Porta Labicana
Porta Labicana "Maggiore" : Codici di un futuro radioso. (Martina Baratta)

 

Porta Labicana
Porta Labicana "Maggiore" : Fontana delle Naiadi posing with fish and dolphins (Federica Di Pietrantonio)

 

5) Porta San Giovanni

  • Homu: Rome, a cartography of the imaginary
  • Diego Miguel Mirabella: L'alba ti scopre nella stessa posizione

 

Rome, a cartography of the imaginary
Rome, a cartography of the imaginary (Homu)

 

L'alba ti scopre nella stessa posizione
L'alba ti scopre nella stessa posizione (Diego Miguel Mirabella)

 

6) Porta Metronia

  • Andrea Tabocchini: Roma è Venezia
  • Leonardo Magrelli: Sei ipotesi per un'archeologia del futuro

 

Porta Metronia: Roma è Venezia
Porta Metronia: Roma è Venezia (Andrea Tabocchini)

 

Leonardo Magrelli: Sei ipotesi per un'archeologia del futuro
Porta Metronia: Sei ipotesi per un'archeologia del futuro (Leonardo Magrelli)

 

7) Porta Latina

  • Cortese Mazza: Green paranoia
  • Alice Paltrinieri: NUN T'AREGGE

 

Porta Latina: Green paranoia
Porta Latina: Green paranoia (Cortese Mazza)

 

Porta Latina: NUN T'AREGGE
Porta Latina: NUN T'AREGGE (Alice Paltrinieri)

 

8) Porta San Sebastiano

  • Francesca Mirone: Water's Legacy
  • Guglielmo Maggini: L'Allattamento

 

Porta San Sebastiano: Water's Legacy
Porta San Sebastiano: Water's Legacy (Francesca Mirone)

 

Porta San Sebastiano: L'Allattamento
Porta San Sebastiano: L'Allattamento (Guglielmo Maggini)

 

9) Porta Ostiense

  • Istmo Architecture: metaphysical garden
  • Francesca Cornacchini:Disarmo3_no guns needed

 

Porta Ostiense (S. Paolo): Disarmo3_no guns needed
Porta Ostiense (S. Paolo): Disarmo3_no guns needed (Francesca Cornacchini)

 

Porta Ostiense (S. Paolo): metaphysical garden
Porta Ostiense (S. Paolo): metaphysical garden (Istmo Architecture)

10) Porta Portese

  • Michlaski&Wagner: superoma
  • Giulio Bensasson: Souvenir di un domani qualunque

 

Michlaski&Wagner superoma
Porta Portense: superoma (Michlaski&Wagner)

 

Porta Portense: Souvenir di un domani qualunque
Porta Portense: Souvenir di un domani qualunque (Giulio Bensasson)

 

Gli artisti

Dieci artisti romani o residenti a Roma, tutti sotto i 40 anni, sono stati invitati da Spazio Taverna a realizzare opere che riflettessero una visione simbolica della Roma del futuro. Gli artisti selezionati, che avevano partecipato a mostre pubbliche e erano rappresentati da gallerie private, sono:

  • Giulio Bensasson, Francesca Cornacchini, Federica Di Pietrantonio, Guglielmo Maggini, Leonardo Magrelli, Andrea Mauti, Diego Miguel Mirabella, Numero Cromatico, Lulù Nuti e Alice Paltrinieri.

 

Gli architetti

Il progetto ha visto anche la partecipazione di dieci studi di architettura, tutti sotto i 40 anni, selezionati dallo studio Warehouse of Architecture and Research (WAR). Gli studi, provenienti da città italiane attraversate dalle strade radiali che partono dalle porte, hanno sviluppato progetti visivi sulla Roma del futuro. Gli studi coinvolti sono:

  • Andrea Tabocchini Architecture, Associates Architecture, Atelier Remoto & Flavia Saggese, Martina Baratta, Cortese Mazza, Homu, ISTMO Architecture, Michalski & Wagner, Francesca Mirone e Warehouse of Architecture and Research.

  


  

Spazio Taverna, è un progetto curatoriale fondato nel 2020 da Marco Bassan e Ludovico Pratesi, che si basa sulla contaminazione tra artisti ed altri immaginari contemporanei, come quello scientifico e industriale, lavorando con istituzioni e aziende come Fondazione CDP, MAECI, AXA, Colacem e Virgo. L’obiettivo di Spazio Taverna è di restituire agli artisti una centralità sociale, mettendoli in condizioni di essere necessari per la società, per sviluppare nell'individuo e nella collettività nuovi codici per dare senso alla complessità di questo tempo. Attraverso i vari progetti, opera in tre direzioni fondamentali: la contaminazione tra saperi, la riattivazione di luoghi, storie e identità collettive grazie alla capacità dell'arte contemporanea di produrre narrazioni innovative e la dimensione esperienziale dell’opera d’arte, dove la distanza tra spettatore, opera e mondo dell'artista viene accorciata per creare momenti intimi trasformativi a partire dall’individuo.

 

Warehouse of Architecture and Research (WAR), viene fondato a Roma nel 2013. La sua essenza si colloca a metà strada tra una bottega d’architettura manierista e un indipendente spazio di ricerca sulla progettazione contemporanea. Lo studio ha tenuto lezioni presso La Sapienza di Roma, il Politecnico e la Triennale di Milano, negli Stati Uniti (Parsons, Pratt, Tulane) e in diverse capitali europee. I suoi lavori sono stati esposti al RIBA e alla Betts di Londra, alla Biennale di Shenzhen-Hong Kong e pubblicati su riviste internazionali quali Arquitectura Viva, Domus, IDEAT, Summa+, The Architect's Newspaper. I suoi soci sono Gabriele Corbo e Jacopo Costanzo. Attualmente insegnano allo IED di Roma e sono advisor presso il Centro Studi Giorgio Muratore e l’American Academy di Roma. Dal 2019 pubblicano la rivista Panteon. Nel 2020 e nel 2022 sono stati inseriti tra i migliori architetti italiani under 40 da Platform e Area.

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