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PNRR: Approvate le Linee guida sulla fattibilità tecnica ed economica per l'affidamento di contratti pubblici

Roma, 29 luglio 2021: l'Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei LLPP che si è riunita oggi e presieduta dal Presidente del Consiglio Superiore dei LLPP ing. Massimo Sessa ha approvato "Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell'affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC" previste dall'Art. 48, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77.

Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell'affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC

(Art. 48, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77)

Roma, 29 luglio 2021: l'Assemblea Generale del Consiglio Superiore dei LLPP che si è riunita oggi e presieduta dal Presidente del Consiglio Superiore dei LLPP ing. Massimo Sessa ha approvato "Linee guida per la redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica da porre a base dell'affidamento di contratti pubblici di lavori del PNRR e del PNC" previste dall'Art. 48, comma 7, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77.

Nei tempi quindi previsti esce quindi un documento importantissimo ai fini dell'applicazione del PNRR.

Le linee guida sono state oggetto di consultazione pubblica nell'ambito della Consulta per le infrastrutture e la mobilità sostenibili insediata presso il Ministero con decreto del Ministro Enrico Giovannini n. 167 del 2021. Nell'ambito di tale consultazione una versione preliminare delle Linee Guida è  stata inviata ai componenti della Consulta, discussa in una seduta convocata ad hoc in data 22 luglio 2021 e, infine, integrata sulla base della discussione svolta e dei documenti elaborati dai componenti della Consulta stessa.

Vi è stato quindi un passaggio anche con gli stake holders del settore delle costruzioni.

 

Da cosa nascono le Linee Guida

Gli articoli 44 e 48 del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, stabiliscono, rispettivamente, una procedura accelerata per 10 grandi opere sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica (di seguito PFTE), nonchè la facoltà per le stazioni appaltanti di affidare congiuntamente la progettazione ed esecuzione dei relativi lavori anche sulla base del medesimo PFTE in relazione alle procedure di affidamento a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC).

L'ammontare dei fondi stanziati e le tempistiche previste per l'utilizzo dei della Resilience and Recovery Facility e del Fondo Complementare Nazionale comportano da un lato l'esigenza di semplificare le procedure per accelerare i tempi per la realizzazione delle opere  ma, allo stesso tempo, impongono scelte mirate a garantire la qualità progettuale degli interventi.

Il PNRR riconosce agli investimenti nelle infrastrutture un ruolo centrale per lo sviluppo e la coesione, prevedendo inedite risorse da destinare alla trasformazione del capitale infrastrutturale del Paese. Al tempo stesso, coerentemente con le linee guida e le strategie adottate a livello europeo, il Piano promuove una visione integrata dello sviluppo ricercando un equilibrio sinergico tra dimensioni economiche, sociali e ambientali e gli aspetti di natura tecnico-realizzativa.

Il public procurement , come indicato anche dalle raccomandazioni UE al nostro Paese, in questo senso è uno strumento formidabile di innovazione del modello produttivo, sia sul piano della programmazione per la individuazione preventiva delle infrastrutture pertinenti alle necessità del Paese (il CHE COSA ), sia riguardo alle modalità per pervenire ad una adeguata progettazione e realizzazione di infrastrutture efficienti e sostenibili (il "COME" ).

Infrastrutture efficienti sotto il profilo tecnico-economico e sostenibili sotto i profili ambientale e sociale.

In questo contesto l'accesso alle risorse finanziarie disponibili per i singoli progetti del PNRR è condizionato, tra le altre cose, a una rigorosa verifica dei potenziali impatti degli interventi sugli obiettivi ambientali prioritari in ambito dell'Unione e definiti dal Regolamento UE 2020/852 e richiamati esplicitamente anche nella Regolamento UE 2021/241 che istituisce il dispositivo di ripresa e resilienza.

La cornice europea in tema di cambiamenti climatici (che riguarda due dei sei macroobiettivi del Regolamento (UE) 2020/852)   poi completata dalla Comunicazione CE (2021) 550 denominata Fit for 55: delivering the EU's 2030 Climate Target on the way to climate neutrality.

Il PNRR promuove, quindi, il disegno di un approccio nuovo rispetto alla progettazione, la realizzazione e la gestione di un'infrastruttura mettendo al centro la sostenibilità e l'innovazione in tutte le sue principali accezioni, estendendo tale principio ed attenzione anche all'efficientamento dei processi di trasporto e logistica funzionali alle varie fasi del progetto di realizzazione e di manutenzione ordinaria dell'opera, seppur non di diretta competenza della Stazione Appaltante (ma tuttavia qualificanti in termini di impatto sostenibile dell'opera stessa, per un punto di equilibrio tra territorio, imprese, committenza pubblica e istituzioni autorizzative).

Attraverso l'innovazione e lo sviluppo infrastrutturale infatti è possibile perserguire obiettivi ambientali e, al tempo stesso, ridurre i costi operativi, aumentare la produttività e l'efficienza, la sicurezza sul lavoro, l'inclusività e l'acessibilità.

La duplice sfida è pertanto quella di individuare quelle progettualità che dal punto di vista tecnico e qualitativo possano soddisfare questi criteri, anche indirizzando le Stazioni Appaltanti a selezionare i propri operatori economici con criteri che favoriscano sostenibilità e innovazione, e al tempo stesso, rendere più efficiente il processo approvativo, anche attraverso mirati strumenti di semplificazione.

Al contempo l'anticipazione al PFTE dei pareri, nulla-osta ed autorizzazioni delle diverse Amministrazione coinvolte nel processo autorizzativo delle opere comporta l'esigenza ineludibile di concretizzare il più possibile gli elementi caratterizzanti e gli impatti dell'opera in questa fase progettuale, demandando alle fasi successive la sola definizione di aspetti tecnicni che non incidano sul contenuto dell'intervento infrastrutturale.

Ne deriva, pertanto, una successiva ingegnerizzazione del progetto definitivo ed esecutivo che non modifica i rapporti tra l'infrastruttura nel quale è inserita, anche sotto il profilo geologico, geotecnico, idrologico, idraulico, idrogeologico e sismico.

A questo fine, la eventuale digitalizzazione delle attività  di committenza e di progettazione (già richiamate dall'art. 23 del D.Lgs. 50/2016 e s.m.i. nonch  dal D.M. 560/2017 e dal D.L. 77/2021) devono essere in grado di supportare la maggiore efficacia nella gestione degli iter autorizzativi dei progetti, nella attuazione e nella rendicontazione dei lavori eseguiti, nell'ottica ulteriore della gestione del ciclo di vita dei cespiti infrastrutturali.

Allo stesso modo, il dibattito pubblico di confronto con gli stakeholders e i territori potrà basarsi su un livello di conoscenza dell'opera e dei suoi riverberi molto più approfondito, diventando così più produttivo ed efficiente.

Pertanto, i contenuti essenziali del PFTE sono definiti dalle presenti Linee Guida ai sensi di quanto disciplinato dall'articolo 23, commi 5 e 6 del Codice dei Contratti (D.Lgs. n. 50/2016 e ss.mm. e ii. di seguito "Codice", su base facoltativa, dal comma 13 del citato articolo metodi e strumenti elettronici , nonchè dalle disposizioni di semplificazione e accelerazione introdotte dal citato decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, con particolare riferimento alla connessione tra procedure di affidamento delle opere basate sul PFTE e iter autorizzativo delle opere.

 

I principi generali delle Linee Guida

I principi generali che indirizzano i contenuti del PFTE sono i seguenti:

  1. semplificazione delle procedure finalizzate alla realizzazione di investimenti in tecnologie verdi e digitali, nonch  in innovazione e ricerca, anche al fine di conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile adottati dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015, di incrementare il grado di ecosostenibilità degli investimenti pubblici e delle attività economiche secondo i criteri di cui al Regolamento (UE) 2020/852 del Parlamento europeo e del Consiglio del 18 giugno 2020;
  2. previsione di misure volte a garantire il rispetto dei criteri di responsabilitàenergetica e ambientale nell'affidamento di appalti pubblici e dei contratti di concessione, in particolare attraverso la definizione di criteri ambientali minimi (CAM);
  3. previsione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
  4. previsione di misure per favorire l'inclusione delle microimprese , piccole e medie imprese nella fase d: realizzazione dell'opera
  5. introduzione della digitalizzazione inerente ai processi relativi agli investimenti pubblici previsti dal PNRR e dal PNC, in funzione della riforma e della riconfigurazione delle stazioni appaltanti.

 

Chi ha redatto le Linee Guida

Il documento è stato messo a punto -  nota di incarico n. 5694 del 04.06.2021 del Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Ing. Massimo Sessa da un gruppo di Lavoro composto da:

  • Andrea Ferrante (coordinatore)
  • Mario Avagnina
  • Giovanni Cardinale
  • Biagio Eramo
  • Maria Gabriella Mangia
  • Silvia Martino
  • Mario Rosario Mazzola
  • Maria Prezioso
  • Paolo Rosa

con la collaborazione di:

  • Andrea Tardiola
  • Michele Torsello
  • Davide Ciferri

e il contributo di:

  • Pietro Baratono

In allegato il testo integrale delle LINEE GUIDA

 

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