Sismabonus
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Miglioreremo il SismaBonus, nessun piano per eliminarlo: ecco l'intervista esclusiva al Ministro Danilo Toninelli

Andrea Dari ha intervistato il Ministro Toninelli su SismaBonus e altri temi di attualità

Nei giorni scorsi sono girate voci che il MIT volesse sopprimere gli incentivi per liberare risorse per altri provvedimenti. Molti si sono fatti portatori di questa opinione e INGENIO ne voleva sapere di più. Siamo quindi andati direttamente alla fonte, chiedendo al Ministro Toninelli la disponibilità per una intervista. La risposta è stata immediata e positiva.

Andrea Dari, editore di INGENIO, ha così intervistato Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti su alcuni temi di attualità, primo fra tutti quello degli incentivi per il sismabonus. Il Ministro si è reso disponibile proprio per chiarire, in modo diretto, alcuni punti che oggi stanno a cuore non solo al mondo dei tecnici ma dell'intera cittadinanza. 

L'intervista a Danilo Toninelli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Il Sismabonus

Andrea-Dari.jpgAndrea Dari

Ministro Toninelli, gira voce che le risorse per il reddito di cittadinanza e per la flat tax saranno trovate anche riducendo i fondi a disposizione per il Sisma Bonus.

E’ vero?

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Danilo Toninelli

Mi sembrano voci del tutto senza fondamento.

E’ vero invece che stiamo lavorando per migliorare lo strumento del Sisma-bonus, per renderlo più fruibile anche a beneficio di chi non ha la liquidità per affrontare una grossa spesa. Così avremo molte più risorse che entrano in circolo nell’economia. 

Il Consumo di Suolo

Andrea Dari

Altro tema importante è quello del consumo di suolo. Ogni governo che la preceduta ha annunciato di voler puntare a zero consumo di suolo, ma poi non ha fatto nulla di concreto per raggiungere questo obiettivo. 

Danilo Toninelli

Ovviamente i governi precedenti facevano capo a partiti che avevano legami stretti con determinati potentati economici riferibili a questo settore. Speculazione edilizia e mondo politico, sia a livello locale che nazionale, hanno sempre viaggiato a braccetto. E spesso lo Stato ha alzato bandiera bianca e si è fatto complice dell’illegalità pur di intascare qualche soldo.

Naturalmente il riuso del suolo e la rigenerazione edilizia necessitano di semplificazioni burocratiche che consentano di riutilizzare determinate aree, sempre nel rispetto dell’ambiente e di una certa interpretazione, direi quasi filologica, delle caratteristiche di un dato luogo.  

I trasporti

Andrea Dari

Il Global Infrastructure Outlook del 2017, che riguarda 50 nazioni e 7 settori industriali evidenzia come l’Italia abbia oltre 10 miliardi di Gap all'anno di investimenti in infrastrutture, per la maggior parte concentrati su ferrovie e porti. Negli ultimi anni, solo grazie alla realizzazione dell’alta velocità si è potuto “liberare tratte ferroviarie” per il trasporto merci, e non solo sulle tratte ordinarie, visto l’annuncio di Mazzoncini che “con il nuovo servizio Mercitalia Fast si utilizzerà la rete Alta Velocità/Alta Capacità anche per il trasporto merci”. Ora abbiamo da un lato l’esigenza di velocizzare le tratte laterali e trasversali - oggi da Ravenna a Bari occorrono circa 6 ore, alla media di 97 km orari, da Napoli a Bari occorrono circa 4 ore, alla media di 56 km orari - dall’altro quello di creare quei collegamenti necessari per rafforzare la provincia e i collegamenti dei pendolari alla città. In che modo indirizzerete gli investimenti e in che modo stimolerete l’uso dei mezzi pubblici rispetto all’auto.

Danilo Toninelli

Oggi, analizzando i flussi informativi dei Big Data, possiamo capire sul serio quali sono le reali necessità di ogni singolo cittadino e non pensare solo a chi esprime il peso maggiore tra valore e numero di utenti.

E’ inconcepibile che per fare 200 Km tra Napoli e Roma si impieghi 1 ora e per fare 60 km nelle aree interne se ne impieghino tre.

Inoltre, i singoli operatori si pongono sul mercato curandosi solo delle proprie tratte, decontestualizzandosi dagli altri operatori. Bisogna invece fare sistema.

Questo Governo vuole rilanciare gli investimenti in conto capitale sostenibili e realmente utili al Paese. Significa puntare sull’efficienza della logistica, sull’intermodalità e su un trasporto realmente razionale e pulito. 

I Porti

Andrea Dari

E sul piano dei Porti ? nel passato la scelta di non decidere su quali porti puntare o di investire su porti lontani dal traffico commerciale internazionale (che quindi comportano un ampio uso poi del traffico su gomma) ha indebolito la nostra posizione in un sistema in cui con l’allargamento del canale di Panama Olanda e Germania stanno muovendosi per avere un ruolo centrale per l’Europa. Cosa farete ?

Danilo Toninelli

Con ALI e ITS intendiamo organizzare in modo innovativo il concetto stesso di porto che verrà visto come uno dei tasselli di una filiera che nasce da una fabbrica o da una miniera e finisce in un'altra fabbrica o un utente finale.

Il trasporto ormai può essere programmato punto-punto dove i punti sono uno qualsiasi del globo e il collo può essere un singolo pacchettino. Un pacchetto che va in una scatola che a sua volta va in un contenitore che va in un container che poi va in una nave e si scompone o si compone a seconda del vettore che contribuisce al pezzo di strada da farsi.

Le navi debbono vedere i porti non come una destinazione ma come un luogo in cui tutto arriva, ma riparte immediatamente. La tecnologia ha cambiato il modo di vivere degli uomini: pensate che non possa cambiare il modo con cui una nave sceglie dove attraccare in funzione di quello che trasporta e di chi proseguirà il percorso verso la meta? 

Il piano casa

Andrea Dari

Parliamo di casa. Al suo ministero competono infrastrutture e trasporti. L’edilizia residenziale resta quindi scoperta, e a dire il vero non ha un suo ministero di competenza. In un Paese in cui la vetustà del patrimonio immobiliare (oltre 10 milioni di alloggi) è un grande problema questa parte importante dell’edilizia non dovrebbe entrare nelle deleghe del MIT ? voglio essere più diretto, non è arrivato il momento che ci sia un ministero che si occupi direttamente del problema casa ?

Danilo Toninelli

L’osservazione è sensata e una cabina di regia unitaria sul tema può aiutare molto. Al di là di chi fa cosa, comunque, le politiche abitative vanno riattivate perché il diritto alla casa non può restare lettera morta. E ovviamente ciò passa attraverso un grande piano di riqualificazione ed efficientamento dell’esistente.

Andrea Dari

Restiamo sul problema casa. I giovani oggi spesso non hanno un posto fisso, o un reddito che gli consenta di comprare casa. Peraltro la vita oggi è molto più “mobile” rispetto al passato. Si cambia città più spesso. Si cambia famiglia più spesso. I figli si trasferiscano in città più lontane. Non è arrivato il momento di lanciare un nuovo piano casa, sulla falsariga del piano INA CASA di alcuni decenni fa, in cui si punta non sulla vendita di un immobile ma sulla fornitura di un servizio abitativo?

Danilo Toninelli

toninelli-danilo.jpgCertamente, come accade per l’auto, anche sulla casa si impongono nuovi modelli abitativi, malgrado gli italiani restino affezionati all’idea dell’immobile di proprietà.

Servono misure vere di sostegno al reddito e di lotta alla precarietà per le giovani generazioni, tra le quali si annidano sempre più spesso condizioni di svantaggio e povertà.

Anche la mobilità deve essere virtuosa e rappresentare una sana occasione di crescita personale, familiare e sociale, non va subita come momento di fuga, magari controvoglia, da realtà sociali difficili e marginalizzanti.

In ogni caso, è certamente auspicabile la diversificazione dell’offerta abitativa e il mio ministero, di concerto con gli altri livelli istituzionali coinvolti, terrà in considerazione le buone esperienze che ci vengono dal passato. 

Valorizzare le eccellenze del MIT

Andrea Dari 

Il nostro Paese ha un centro di eccellenza tecnica all’interno del MIT: il CONSIGLIO SUPERIORE DEI LLPP. La struttura che lo compone e l’Assemblea Generale che lo governa sono al tempo stesso un apparto tecnicamente molto avanzato e molto rappresentativo. Eppure nei precedenti governi si è preferito spesso affidare la gestione dell’emergenza sulla sicurezza a organi nuovi creati ad hoc, disperdendo cultura tecnica e risorse. Quale sarà la vostra posizione ? Non è il caso di rafforzare questa struttura per portare in seno al MInistero attività che oggi sono ancora svolte da terzi, come ad esempio le prove sui materiali?

Danilo Toninelli

Il Consiglio Superiore è un'importante risorsa, e sappiamo di avere in seno al ministero delle eccellenze di prim’ordine. Molte delle quali non ben valorizzate.

Posso dirle, dunque, che anche su questi temi valutazioni in tal senso sono allo studio. 

Salviamo le chiese dai terremoti

Andrea Dari 

A Norcia, nel 2016 con gli ultimi terremoti, hanno resistito le case - su cui dopo il terremoto del 1997 si era intervenuti con azioni di miglioramento sismico - mentre sono crollate tutte le chiese, in cui questi interventi sono stati bloccati da sovrintendenze più attente all’aspetto estetico che alla sicurezza. Questo nasce da una storica prevalenza su questi beni del MIBAC rispetto al MIT, e quindi delle sovrintendenze fatte di storici e architetti che dei Geni Civili fatti di ingegneri. Vi occuperete di questo problema?

Danilo Toninelli

Lo affronteremo certamente di concerto con il ministero dei Beni culturali.

Rispetto dei valori estetici e stabilità del bene artistico vanno contemperati al meglio. E’ inutile tenere intatto un bel duomo che crolla alla prima scossa, così come è poco conveniente salvare un chiostro o un monastero che ha perso completamente la propria connotazione artistica.   

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