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Smart Road: decreto in Gazzetta Ufficiale. Strade trasformate usando il BIM. Ecco come

Il decreto del MIT contiene le specifiche tecniche per realizzare strade predisposte per veicoli a guida automatica e in grado di fornire servizi ai viaggiatori (smart road)

L'ammodernamento tecnologico delle rete esistente sarà graduale a partire dalla rete autostradale per poi progressivamente estendersi al resto della rete (sia pure con diverso livello di ammodernamento tecnologico). 
In prima applicazione le norme impatteranno su una rete di ci circa 6.700 chilometri e per la progettazione è previsto il ricorso al Bim

Sono queste, le principali 'direttrici' del decreto del MIT del 28 febbraio, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.90 del 18 aprile sulle cd. smart road. Il decreto contiene quindi le specifiche tecniche per realizzare strade predisposte per veicoli a guida automatica e in grado di fornire servizi ai viaggiatori. Per farlo, è previsto un investimento complessivo di 2 milioni di euro con progettazione BIM per la realizzazione degli interventi propedeutici alle nuove smart road: i primi interventi saranno effettuati sulla rete TEN – T e le infrastrutture nuove o riqualificate.

Tipologia degli interventi

Gli interventi necessari sono propedeutici alla comunicazione dei dati ad elevato bit-rate (es.: fibra), con copertura di tutta l'infrastruttura stradale tramite servizi di connessione di routing verso la rete di comunicazione dati e presenza di un sistema di hot-spot Wifi per la connettività dei device dei cittadini, dislocati almeno in tutte le aree di servizio e di parcheggio. Non solo: si prevede la realizzazione di un sistema per rilevare il traffico e le condizioni meteo e fornire previsioni a medio-breve termine e una stima/previsione per i periodi di tempo successivi. Sulla base dei dati raccolti, poi, il sistema offrirà contenuti per servizi avanzati di informazione sul viaggio agli utenti, permettendo eventuali azioni di re-routing.

Realizzazione: tempistiche e costi

Gli interventi saranno realizzati in un primo tempo (entro il 2025) sulle infrastrutture appartenenti alla rete TEN-T (Trans European Network – Transport) e, comunque, su tutta la rete autostradale. La prima distinzione da fare è tra le "Smart road di tipo I", che includono i corridoi europei Ten-T "core e comprehensive" in territorio italiano. Inoltre, come chiarito all'art.5, tra le Smart Road di tipo I, rientra anche "tutta la rete autostradale", cioè 6.751 chilometri.

Entro il 2025 su queste strade devono essere realizzati nove diversi interventi di adeguamento tecnologico, sui 12 complessivamente individuati dal MIT. Tra questi, al primo posto c'è la posa di una rete a banda larga, la realizzazione di hot spot per wifi e una infrastruttura per realizzare lo Iot (Internet of things), cioè la comunicazione tra "oggetti" inanimati. Entro il 2030, sempre sulle strade di tipo I, cioè sulla rete autostradale, dovranno essere realizzati anche gli altri tre interventi di adeguamento tecnologico, per risolvere al meglio problemi di traffico e fornire servizi mirati ad alcune categorie di utenti come autotrasportatori e utilizzatori di flotte aziendali. 

Per quel che riguarda, invece, le "Smart road di tipo II", il decreto le indica come la rete classificata nel primo livello Snit (Sistema nazionale integrato dei trasporti). L'intera rete classificata di primo livello conta 15.100 km totali (in base all'allegato Infrastrutture al Def 2017), includendo cioè la rete autostradale già inclusa tra le "smart road di tipo I". Nella rete Snit di primo livello sono inclusi anche "ulteriori assi di accessibilità a porti, aeroporti, poli turistici e distretti industriali".

Progettazione BIM: i dettagli

Il supporto del BIM è essenziale per la configurazione di un contenitore di gestione dati di natura topografica, delle nuvole di punti (Point Clouds, PC), dei rilievi laser scanner per l'acquisizione intensiva di dati di raffittimento, delle mesh, ecc. Tutte le informazioni elaborate in formati non necessariamente interconnessi devono essere omogeneizzate nei contenuti e nell'architettura informatica.

I dati possono essere rielaborati per la generazione del modello digitale del terreno costituito da una successione di superfici (modelli di elevazione generati per tassellazione e triangolazione). A partire da questi (e da altri) dati di base, è possibile pervenire alla ricostruzione digitale dell'asse tridimensionale della strada.

In base agli allineamenti e mediante la definizione delle sezioni trasversali, la piattaforma BIM permette di generare il modello tridimensionale dell'infrastruttura, comprensivo di ulteriori elementi caratteristici: stratigrafia delle sovrastrutture e dei sottofondi, fossi e cunette, reti di drenaggio delle acque di piattaforma, impianti speciali, opere complementari, sottoservizi, ecc. In pratica operando per fasi su elementi bidimensionali si giunge alla creazione di un modello tridimensionale. Il modello 3D consente pertanto di visualizzare l'infrastruttura e la piattaforma BIM ne evidenzia le relazioni con l'ambiente circostante.

Guida automatica

Nel decreto è stata prevista la possibilità per il MIT di autorizzare la sperimentazione su strada di veicoli a guida automatica. In particolare, sono stati individuati i soggetti che possono chiedere l'autorizzazione (costruttore del veicolo equipaggiato con le tecnologie di guida automatica, nonché istituti universitari e enti pubblici e privati di ricerca), l'istruttoria che deve essere compiuta, le modalità con cui l'autorizzazione viene rilasciata ed i controlli cui è soggetta l'attività di sperimentazione, con lo scopo di assicurare che la sperimentazione venga realizzata in condizioni di assoluta sicurezza.

SCARICA IL DECRETO SULLE SMART ROAD